Looking For You Again

Capitolo 3

Il dottore ha detto che stai migliorando. Ha detto che se crei nuovi ricordi, si sedimentano più facilmente nella tua memoria. Spero sia vero. Perché voglio vivere la vita con te.
La scorsa notte, ho dormito con le braccia attorno ai tuoi fianchi. Tu non hai detto nulla, così ti sei addormentata.
E io ti ho tenuto stretta tutta la notte. Pensavo a quello che aveva detto lui quel pomeriggio. Avevo detto che inizieremo già da domani, tu hai annuito. Ti sei lasciata guidare da me.
Quella mattina non ti ho dovuto ricordare chi ero e chi eri, ma non sapevi dov'eri. Mi bastava, per ora.
Erano piccoli traguardi.
Mi ero addormentata verso le due di notte, consumata da pensieri che non riuscivo a tacere.
Infatti, sei stata tu a svegliarmi.
-Karlie, sveglia.
Hai detto. Avevo sorriso e ho aperto gli occhi. Tu stavi sorridendo, non appena hai visto i miei occhi. Mi sono sentita bene, a quel punto.
-Buongiorno.
Ho risposto. Tu ti sei accoccolata sotto al mio mento e mi hai baciato il punto dove finiva il mio collo.
-Karlie?
Hai chiamato.
-Sì?
Tu hai lasciato che la tua fronte venisse a contatto con il mio petto. Ho sentito che hai preso un respiro profondo, forse eri nervosa.
-Cosa vuol dire fare l'amore?
Hai chiesto. Sono restata sorpresa dalla domanda, ma ho cercato di essere il meno sorpresa possibile quando ti ho risposto.
-Fare l'amore vuol dire...be'...
Non riuscivo a spiegartelo, come si spiega una cosa del genere?
-Non riesco a spiegartelo.
Ho aggiunto dopo qualche secondo di silenzio. Ti sei allontanata da me e mi hai guardata perplessa.
-Perché?
Hai chiesto. Mi sembravi una bambina che chiedeva ai genitori come nascevano i bambini.
-Non c'è una spiegazione.
Ho risposto nervosa. Tu mi hai sorriso dolcemente e mi hai baciato la guancia.
-Allora...perché non me lo dimostri?
Hai chiesto.
-È troppo presto.
Ho risposto. Non volevo farlo quando sapevo che tu ti saresti dimenticata tutto il giorno dopo.
-C'è un tempo?
Hai chiesto confusa. Ho scossato la testa.
-Fare l'amore...vuol dire avere un momento di massima intimità con la persona che ami...tutto qua.
Ho detto. Tu mi hai sorriso, e mi hai dato un piccolo bacio. Mi cogli sempre di sorpresa.
-Ti piacerebbe farlo con me?
Hai chiesto entusiasta.
-Tu non mi ami.
Ho detto. Il tuo sorriso è scomparso alle mie parole. Sembravi ferita. Così ho cercato di rimediare.
-O almeno, che io sappia non penso che tu mi ama.
Ho aggiunto.
Tu non hai risposto ma ti sei avvicinata a me e mi hai baciato. Hai incrociato le nostre gambe sotto le coperte e hai messo una mano sul mio petto.
Mi hai leccato il labbro, chiedendomi il permesso di entrare. Non sai cosa stai facendo, dovevo fermarti.
-Taylor.
Ho detto senza fiato. Ti ho allontanato con una mano e tu sembravi contraria al mio rifiuto.
-Io...
Hai mormorato. Cercavi di dire qualcosa, ma la tua bocca si è richiusa completamente.
-Non vuoi farlo, tu.
Ho detto. Ti ho accarezzato la guancia e ho cercato di allontanarmi da te, ma eri come una calamita. Mi attiravi.
-Sì, invece.
Hai risposto fermamente. Ho scossato la testa e questa volta mi sono allontanata.
-Voglio che sia speciale.
Ho detto, non appena ho visto che si era creata della tristezza sul tuo volto. Hai annuito e ti sei alzata dal letto con me.
Sei andata in bagno senza aggiungere altro. Avevo paura di averti reso triste, con quello che ti ho detto.
Ho aspettato cinque minuti, ma tu non sei ancora tornata.
Ho bussatto la porta ma tu non hai risposto.
-Taylor? Vado a fare la spesa...vuoi venire con me?
Ho chiesto. C'è stato un attimo di silenzio, ma dopo tu hai parlato.
-No.
Hai risposto secca.
-Sei arrabbiata?
Ti ho chiesto. Non hai risposto. Ho sentito il rumore dello scarico e dopo il silenzio.
-No.
Hai risposto di nuovo. La tua voce era più vicina, sembrava che eri vicina alla porta.
-Okay. Io vado, ci vediamo dopo.
Ho detto. Prima di uscire, ti ho chiesto una ultima cosa.
-Vuoi qualcosa in particolare?
-No.
Hai risposto di nuovo. Anche se avevi negato quando ti avevo chiesto se eri arrabbiata, ho pensato che mi stavi dicendo una bugia. Ho sospirato, e sono uscita di casa.