Ho dormito nel divano la scorsa notte. Tu non hai chiesto nulla la mattina dopo. Avevi gli occhi stanchi e rossi, probabilmente hai pianto tutta la notte. Io, al contrario, sono stata sveglia quasi tutta notte. Ero preoccupata per te. Ma tu non lo hai notato questo.
-Buongiorno. Tutto bene?
Ho chiesto questa mattina. Ti sei seduta e non mi hai risposto. Mi hai solo guardata, come se tu non volessi parlare e mi hai risposto con i tuoi occhi.
Sospirai.
-Ti preparo la colazione.
Ho detto. Ho preso un piattino e uno snakc, e te lo ho piazzato davanti. Avevi una maglione lungo, era il mio. Qualcosa di positivo. Mi ha reso felice vederti con quel maglione.
Quando hai iniziato a mangiare, ho natato che le tue labbra tremavano, ma non ho detto nulla.
Il telefono mio ha iniziato a squillare. Sono uscita dalla stanza, forse era il dottore.
-Pronto?
Ho risposto.
-Ciao Karlie, sono il dottore di Taylor. Come vanno le cose?
Ha chiesto lui. Come immaginavo.
-Be'...se devo dire la verità, ieri pomeriggio siamo uscite e siamo andate in centro, abbiamo comprato delle caramelle, e lei è impazzita. Siamo tornate a casa, e la sera non mi ha parlato. Si era chiusa in bagno e questa mattina sembra un cane bastonato, sinceramente. Ho seguito il suo consiglio, dottore, ma non so cosa devo fare a questo punto.
Ho spiegato. Ho sentito che ha sospirato, speravo che aveva una soluzione da darmi. In questo momento, volevo solo sentire buone notizie. Volevo solo che tu fossi felice.
-Falla uscire. Da sola. Portala in biblioteca, falle leggere dei libri di storia. Se non funziona con questo, non saprei più cosa fare. Le ho già detto, creale dei ricordi nuovi. Non guarirà del tutto, ma migliorerà, col tempo.
Ha risposto. Questa volta ho sospirato io.
-Spero che lui sia corretto, dottore. Arrivederci.
Lo ho salutato e ho riattaccato il telefono, e quando mi sono girata, ti ho vista sulla soglia della porta.
-Hey...um, ti va di andare in biblioteca?
Ho chiesto, arrossendo. Speravo solo che non mi avevi sentito mentre parlavo al telefono.
-Non sono un cane bastonato.
Hai risposto secca.
-Io...non intendevo dire questo...mi sembri triste. Voglio solo fare qualcosa per te, Taylor.
Ho detto. Il tuo sguardo si addolcì e ti sei avvicinata di nuovo a me.
-Chi era al telefono?
Hai chiesto. Hai inarcato le tue spalle in avanti e ti sei seduta sulla poltrona rossa del salotto.
-Il dottore.
Ho risposto semplicemente. Hai sospirato.
-Che cosa voleva?
Hai chiesto. Mi sembravi esausta dal tuo tono di voce, ma lo ho ignorato.
-Che devi uscire di casa. Da sola, senza di me. Ha detto che ti devo portare in biblioteca, di farti leggere.
Ho aggiunto. Tu non hai detto nulla e ti sei alzata. Sei andata di sopra, probabilmente in camera nostra. Ho deciso di aspettarti qui di sotto, e dopo dieci minuti sei scesa con dei semplici vestiti e un make-up leggero. Sei bellissima, ma non ho detto nulla. Cosi ti ho sorriso.
-Andiamo?
Hai detto, non appena hai notato che non ti stavo seguendo. Ti ho sorriso e ti ho raggiunto.
E finalmente, siamo uscite di casa.
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Looking For You Again
FanfictionA volte è un bene avere paura. Significa che hai ancora rimasto qualcosa da perdere. [Karlie Kloss x Taylor Swift. I fatti non sono mai realmente accaduti. Storia ispirata dalla canzone Looking for you again di Matthew Perryman Jones.]