Aprii uno dei tanti scatoloni sparsi per il negozio, aiutata da un taglierino. Non vedevo mia madre dal mattino del giorno prima, era piena di lavoro e faceva anche gli extra, per prendere qualche soldo in più. La chiamai, mettendo il vivavoce e appoggiando il telefono su uno dei ripiani lì vicino.
"Dolce ribelle." Sorrisi sentendo la sua dolce voce stanca.
"Ehi mamma." La salutai, tirando fuori dallo scatolo un paio di cd.
"Stai lavorando vero?" Chiese.
"Si, come te." Mi lasciai sfuggire una risata.
"A dire il vero sono appena tornata a casa." La sentii sospirare. "Sono stanca morta."
"Ci credo, con tutto il lavoro extra che fai.." Sbuffai. "Se neanche questa volta ti paga, lo prendo a pugni in faccia, quel pezzo di merda."
La sua risata riecheggiò in tutto il negozio e sorrisi.
"Lascia stare quel barile con due gambe. Comunque com'è andato l'esame di algebra?" Cambiò discorso.
"Oh, beh.. niente male, cose facili. E pensare che ho studiato cose in più che non avevamo neanche fatto nel programma di quest'anno.."
"Sono orgogliosa di te, Mess." Il contrasto tra il mio nome e l'aggettivo 'orgogliosa' mi faceva sempre un certo effetto.
"Il prossimo esame?" Continuò.
"Domani ho quello di letteratura." Posizionai i dischi al loro posto, cercando di non farmi distrarre tanto da mia madre, altrimenti sarebbero stati guai.
"Scusami piccola, sono troppo stanca.." Sbadigliò e mi avvicinai al telefono, prendendolo in mano.
"Tranquilla mamma. Buona dormita."
Attaccai la chiamata dopo aver sentito la sua risposta. Misi il telefono in tasca e mi piegai per prendere altri dischi dallo scatolone.
"A chi dovresti prendere a pugni in faccia?" Una risata mi fece voltare, ritrovandomi di fronte il ragazzo dai capelli color fuoco.
"Da quanto.. Come hai fatto ad entrare?" Chiesi, avvicinandomi a lui.
"Sai, esiste una cosa chiamata porta." Rise, ma si fermò quando lo guardai male.
"Non ho sentito il campanellino suonare. E comunque sia, non sono fatti tuoi." Gli puntai il dito contro e lui sorrise.
"Mi piace quando ti arrabbi." Alzò un sopracciglio.
"Smettila." Sbuffai, schiusi la bocca per continuare a parlare ma mi bloccò.
"Quindi domani hai l'esame di lettere?" Domandò e io annuii, portandomi le braccia al petto.
"Non dovresti studiare o cose del genere?." Si avvicinò.
Risi falsamente e ritornai seria subito dopo "Te l'hanno mai detto che sei fastidioso?".
"No, a dire il vero tu sei l'unica." Si avvicinò con un sorriso furbo sulle labbra
"Questo vuol dire che rompi le palle solo a me?" Alzai un sopracciglio e lui rise. Sentii pian piano il mio stomaco 'andare a fuoco' al suono della sua risata.
"Manca meno di una settimana al concerto, e non vedo l'ora di vederti felice mentre balli e canti a squarciagola." Cambiò discorso, poggiando le mani sui miei fianchi.
"Peccato che non succederà mai." Lo spinsi dal petto, ma non si mosso nemmeno di un centimetro e questo lo fece sorridere.
"Ti facevo più forte, signorina." Distolsi lo sguardo dal suo, mordendomi il labbro inferiore per trattenermi dal sorridere. Cacciai via qualunque tipo di pensiero carino che si stava creando nella mia testa e cercai di assumere una sguardo indifferente.
"Allora, ti scolli?" Incrociai le braccia al petto, incrociando il suo sguardo. Le sue iridi verde smeraldo osservavano ogni particolare del mio viso e quel bruciore allo stomaco si fece sentire di nuovo.
"Hai dei bellissimi occhi.." Mormorò e io sbuffai, approfittando della sua distrazione per togliere le sue mani dai miei fianchi.
"Ho detto smettila!" Alzai di poco la voce, voltandomi e continuai a posizionare i cd al loro posto. Rise alla mia azione e cercai di non far caso al mio cuore che aveva aumentato i battiti al suono della sua risata.
Scusate il ritardo e gli errori! <3
#imTorn29 xx
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Black Heart || M.C.
FanfictionGridai il suo nome, tirandolo per la mano. Se ne stava andando... "Michael!" Urlai ancora il suo nome mentre le lacrime continuarono a scendere sulle mie guance. Strattonò il mio bracciò per liberarsi dalla mia presa e persi l'equilibro, finendo co...