31/03/2015
Un paio di giorni fa ho avuto il piacere di parlare con degli anziani del luogo, che giunti al mio ufficio sono entrati con un' estrema padronanza del loro campo visivo , con semplicità, come si entra nel bagno di casa. Alfio è stato il primo col quale ho parlato , il primo che si è rivolto a me con la solita domanda indagatrice : "tu di chi sei figliolo?" Dopo avergli fatto capire che non sono nato qua e che sono "figliolo" di un uomo che non conosce inizio a chiedergli il motivo della sua visita allo sportello. Parliamo delle iniziative che scarseggiano a Chiusdino, degli anziani che vorrebbero ritrovarsi per uno spettacolo e non passare giornate intere all'ombra dell'olmo del paese. Mi racconta che un tempo Chiusdino era diversa, che quell'olmo diventava nelle corse di rally una curva importante, dalla quale si esaltavano ammassati gli spettatori. Lo invito a sedersi e appena seduto ripiglia il racconto nostalgico, sul coro dei minatori di Santa Fiora, su come fosse piena la piazza quando vennero loro a cantare. Non voglio rimanere passivo al suo interloquire con me, prendo un fogliaccio e inizio ad appuntarmi tutte le sue idee , dai tornei di briscola ai cineforum.
Non penso sia un atto di straordinaria amministrazione o di chissà quale sacrificio organizzare eventi ludici in paese , sicuramente alcuni potranno essere molto dispendiosi, come invitare appunto un gruppo conosciuto d'artisti , altri però sono facilmente realizzabili. Prendo nota, in attesa di quella sindaco che non riesco più a trovare. Il tempo scorre fra volantini da consegnare e attività che sembrano esser diventate librerie per il carico di materiale che gli abbiamo affibbiato. L'eclissi mi porta a far tutto a testa bassa mentre alcuni si divertono passandosi una maschera da saldatore. Tornato prontamente in ufficio mi ritrovo Ostilio il poeta a parlare con la mia collega, logorroico oltre ogni limite.
Vengo a sapere in qualche minuto tutta la sua vita, la scuola terminata a dodici anni per fare il manovale, il lavoro in discarica e i libri trovati, la passione nel leggerli uno ad uno. Mi precede nel parlare di degrado, criticando lo sporco della biblioteca pulita male, l'intonaco lacerato nei punti bui e non. "A Genova le case erano perfette" dice col suo accento ligure " Le pareti delle case erano tutte belle mentre qui nelle case a due passi dal comune cadono a pezzi ". Come criticarlo? Dato che mi trovo d'accordo con lui lo incalzo e continuiamo a parlar male del paese, rimanendo come sempre alle chiacchiere. Dopo aver fotocopiato dei fogli da distribuire alla messa di Domenica ci saluta con la notizia che a breve uscirà il suo libro e che i suoi amici liguri non vedono l'ora di comprarlo.
Rimango qualche minuto con la mano poggiata sul mento e col gomito attaccato alla scrivania. Penso alla sua vitalità , allo spirito e alla voglia di far quello che gli piace, vedo poi in me una persona che scrive senza quello spirito senza quella forza incontenibile che ci aspetterebbe di più da un ventenne che da un ottantenne.
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Il civilista
Ficción GeneralIl servizio civile. Si parte senza troppa convinzione , con l'unico intento del profitto. Nel tempo le persone con le quali vengo a contatto sono sempre di più , e le loro vite si intrecciano con la mia e fra di sè. Mila mi aspetta al bar per off...