RICORDI

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Quella notte la pioggia picchiettava sul davanzale in legno, sintomo che stava piovendo di brutto.
Di solito la pioggia non arrivava a sfiorare la finestra, ma il temporale non era dei migliori.
Fissavo la mia mano con occhio critico, e con la paura che potesse tramutarsi di nuovo proprio come quella notte.
Le parole di Yuma mi martellavano la testa. Sei un metà lupo Rouge.
Non ci stavo capendo niente, questa storia mi stava rendendo folle, io un metà lupo? Ma stiamo scherzando? Io che non ero nemmeno in grado di uccidere una mosca, ero in realtà una belva spietata e bramosa di carne?
Mi ritrovai a girare per la stanza cercanvo di darmi risposte concrete.
Mia nonna in questo periodo era inavvicinabile, sempre nervosa e sulle sue.
Ryan da quella sera in cui mi aveva invitata al "ballo della scuola" non si era più fatto vivo.
L'unica persona su cui potevo far affidamento era Yuma.
-La vuoi smettere! Mi stai facendo venire il mal di mare-
Ecco appunto Yuma avava preso residenza in camera mia, mi voltai verso di lui che stava comodamante seduto a gambe incrociate sul mio letto.
-No non la smetto! Per gli dei come puoi dire che sono una belva lupesca, e pensare che me ne stia calma e buona in un angolo- gli puntai a dosso uno sguardo truce.
-Ehi piano con le offese- fece spallucce lui -Non è così male credimi-
Sbuffai sedendomi sul letto con lui -A me spaventa invece!- lo fissai seria - Tutta questa cazzo di situazione mi spaventa Yuma!  Non riesco più a capirci qualcosa, non voglio tramutarmi in una bestia-
Yuma si avvicinò a me poggiando le sue calde mani sulle mie spalle - Non diventerai una Belva, ne tanto meno una bestia mangia uomini Rouge, tu sei qui per una ragione, sei qui per aiutarci-
Ecco lo sapevo ogni volta che Yuma mi parlava con tanta dolcezza mi scioglievo, sapevo che tutto ciò era frutto della mia immaginazione, ma mi andava bene comunque.
-Aiutarvi in cosa Yuma?- lo supplicai con gli occhi di rispondermi in modo sincero
-Dalla Regina Cremisi, tua nonna Rouge non è chi vuole far sembrare, e nemmeno Ryan il cacciatore, non ti devi fidare di nessuno dentro questa storia, o ti farai solo del male-
Regina Cremisi, cacciatore, ma dov'ero finita? Possibile fossi davvero caduta in una fiaba.
-Quindi non dovrei fidarmi nemmeno di te- incrociai le braccia allontanandomi da lui.
-Io sono la tua guida qui dentro, senza di me saresti gia morta- mi fissò severo -Tu qui vivi grazie a me Rouge, e se vuoi fuggire di qua devi darmi ascolto-
-Cosa devrei fare allora?- ll fissai sedendomi sulla vecchia sedia vicino alla finestra rassegnata.
-Devi fidarti di me...- mi tese la mano.
Questo posto non mi piaceva volevo andarmene al più presto, ma se lo avessi fatto avrei dimenticato Yuma?
Ma che cavolo mi prendeva? Scossi la testa e dissi -Chi mi garantisce che non mi farai del male?-
-Se avessi voluto Rouge avrei gia potuto fartene... ma non l'ho fatto perchè tu sei speciale, sei la salvatrice- il suo sguardo si fece più penetrante i suoi occhi dorati mi scrutavano... intensamente, e notai quanto fossero belli.
-Rouge devi solo fidarti di quello che ti sto dicendo, vieni con me, vivi con me, resta al mio fianco, al fianco dei tuoi fratelli- guardai Yuma tendermi la mano.
Se davvero Yuma poteva aiutarmi con i ricordi passati allora mi sarei fidata di lui.
Afferrai la sua mani e mi issai su -Cosa devo fare- dissi con una determinazione che non mi apparteneva.
Vidi la bocca di Yuma stendersi in un sorriso mostrandomi i suoi splendidi denti perfetti -Solo fidarti di me nient'altro-
Anuii stringendo di poco la sua mano.
-ti racconterò tutto ma non ora e non qui- Disse lui trascinandomi fuori.
L'aria fresca della sera mi fece rabbrividire, la luna color cremisi era alta nel cielo: era talmente cupa che incuteva terrore, sembrava brillare di una stana luce, una luce sinistra infettata da miasma negativo.
-Yuma non lasciare la mia mano ti prego- gemetti di paura guardandomi intorno.
-Non ti accadrà nulla Rouge, continua a camminare- Sussurò lui cingendomi la vita.
-Sarà, ma questo posto non mi piace...mi mette i brividi- strinsi il suo fianco.
-Zitta e fa come ti dico- Un ringhio sordo scaturì dal suo petto, continuai a camminare in perfetto silenzio.
-Dove siamo?- chiesi guardandomi intorno: tutto era coperto da immenso alberi secolari fieri e robusti che coprivano un intero villaggio, il profumo di incenso mi investì le narici, era come se fossi gia stata li...come se conoscessi da tempo la tribù che mi si parava di fronte.
-Yuma, finalmente l'hai condotta da noi-
Vidi Yuma lasciarmi la mano e inginocchiarsi in segno di rispetto.
Un anziano signore dai lunghi capelli argentei e dalle molte rughe mi scrutò con i suoi grandi occhi azzurri.
- Si Grande saggio le ho riportato l'unica erede del totem del lupo-
Il mio sguardo confuso passava da Yuma al Grande saggio.
-Bravo ultimo dei lupi- Sorrise l'anziano signore rivolgendo a me un sorriso benevolo - Io sono Nanuch ultimo dei saggi, ti stavamo aspettando Rouge o per meglio dire Nahimana Mistica-
-Naimana che?- Guardai il vecchio senza capire.
- Molte lune fa tua madre Niabi che nella tua lingua vuol dire cerbiatta ha dato alla luce te Nahimana con un grande dono, tu hai ereditato come Yuma la stirpe del dio Noum, lupo sei la nostra salvatrice, noi tutti ti stavamo aspettando- Nanuch si avvicinò a me prendendomi le mani... ci capivo meno di prima, mi ricomposi quel tanto che bastava per non sembrare una ritardata.
-Tu conoscevi mia madre?- quelle parole mi uscirono in un soffio.
-Si piccola Nahimana tua madre era mia figlia, si è lasciata abbindolare da quel James uomo bianco, ti stava riportando qui quando e morta... così mi ha riferito mia Acquila-
Lui, il vecchio era mio nonno?
-Yuma porta Nahimana nella mia tenda devo farle vedere una cosa-
Yuma mi prese per mano e mi condusse alla tenda: un piccolo fuocherello azzurro popolava il centro dell'angusta costruzione in legno, Nanuch si posizionò davanto a me gettando nel fuocherello alcune erbe che bruciarno subito, la stanza iniziò a vorticare mentre la cantilena del vecchio diventava sempre più acuta fino a sparire... quando aprii rividi mae da piccolina e mia madre, lei mi sorrideva mentre io sgranocchiavo un rametto di quache entità sulla mia testa stavano due buffe orecchie da lupo e all'estremità della schiena una pelosa coda.
Nono ricordavo di essere stata in quella tribù, ma quando ritornai cosciente mi ritrovai a piangere...
Avevo ritrovato un tassello dei miei ricordi, uno dei tanti che ancora dovevo trovare
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Waaaa rieccomi con un nuovo capitolo scusate la lentezza ma i momenti di ispirazione in questo periodo scarseggiano, spero che anche questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere ;)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 17, 2016 ⏰

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LO STRANO CASO DEL LUPO SOTTO LA FINESTRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora