CAPITOLO 8

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Passeggiando sul ponte dell'Impressive verso le 13.00 dopo la deludente chiacchierata con Elizabeth è possibile che Isabel mi reputi solamente un imbecille? Spero di sbagliarmi e devo togliermi il vizio di tirare conclusioni affrettate.
Mi accendo una sigaretta. E osservando l'orizzonte e ammirare i colori simili ma diversi tra oceano e cielo.
Ho preso la mia decisione, lascio perdere con Isabel.
E proprio quando presi questa decisione al naso mi arrivò un profumo familiare..
<< Ciao >> no buon Dio è lei!! Si mise appoggiata alla ringhiera accanto a me e risposi al saluto << Ciao Isabel che fai da queste parti? >>

<< tu che fai qui. Io passo sempre le mie giornate qui. È bello ammirare l'orizzonte non trovi? >> beh forse ha ragione io ho passato i miei quattro anni di vita gettato all'inferno letteralmente era raro che raggiungevo il ponte.

<< si è bello ma deprimente se devo essere sincero. >>

Mi rispose con una dolce risata. E poi disse
<< adesso credo che abbiamo più tempo e credo che ora puoi dirmi perché un operatore della sala macchine ora si trova a fare l'inserviente. >>

<< vuoi proprio saperlo eh? >>

<< se ti va di raccontarmelo io sono qui, tanto i nostri segreti rimangono tra noi o finiscono nell'oceano a te la scelta dove vuoi mandarli? >>

<< diciamo che ho avuto un disguido con tuo padre. Ha un carattere puntiglioso. >>

<< puoi dirlo forte. >>

<< e adesso tra dieci giorni dovrò dire addio all'Impressive. >>

<< perché? >>

<< appunto per il disguido accaduto tra me e tuo padre. >>

<< ti ha licenziato? >>

<< già >>

<< posso parlarci io se vuoi? >>

<< secondo me avrai scarsi risultati. >>

<< Hey grazie per la fiducia. >> sogghignando.

<< no, non è che non mi fido di te. È che conosco tuo padre ho capito che tipo è. >>

Passandosi la mano tra i capelli smossi dal vento disse.
<< se riesco a farti riavere il lavoro dovrai pagarmi da bere! >>

<< affare fatto! E se vinco io? >>

<< ovviamente ti pago da bere io! >> Dio com'è bella mi perdo nei suoi occhi verdi.

<< simpatica la tua cameriera. >>

<< si ma a volte non mi da pace mi tratta come una bambina eppure abbiamo la stessa età! Mi infuria questa cosa. >>

<< ti vuole bene. >>

<< si e io a lei ma deve darmi pace a volte. Ma come mai mi stai parlando di lei? (Ridendo) da mio padre a lei. Parlami di te invece! >>

<< c'è poco da sapere di me. E sicuramente ti annoierei. >>

<< voglio annoiarmi allora. >> lasciandosi andare in una dolce risata.

<< allora il mio nome è Maximilian l'incapace così mi ha battezzato tuo padre. Ho ventinove anni sono nato nel Massachusetts a Boston e sono cresciuto in un orfanotrofio. Sono scappato svariate volte e a quattordici anni ho preso la decisione di vivere nell'oceano ho fatto il pescatore per molto tempo e quattro anni fa sono finito qui. E adesso mi trovo a parlare con te. >>

Facendo finta di sbadigliare.
<< che noia! >> e ora se la ride.

<< ti diverti a prendermi in giro? >>

<< si! Tantissimo! Sei molto divertente. >>

<< dimmi di te piuttosto. Da quanto stai sull'Impressive? >>

<< sin da bambina. Dopo la morte di mia madre per colpa della peste. Mio padre mi ha portata sempre con sé! >>

Continuammo a parlare di noi per ore era una giornata fantastica forse mi sbagliavo e come al solito avevo tirato una conclusione affrettata e verso le 20.00 ci trovammo seduti su una panchina del ponte della nave e accadde un cosa che non mi sarei mai aspettato. Si avvicina a me e mi strinse il braccio e mi disse.

<< sono stata veramente bene con te oggi. Dobbiamo vederci ancora! >>

<< anche io sono stato benissimo con te! >> le accarezzai i capelli. Lei si voltò verso di me e io ancora una volta mi persi nei suoi occhi profondi.
Vorrei baciarla..

<< Isabel! Isabel! >> Isabel mi lasciò subito il braccio. Era Elizabeth
<< signorina Isabel la cena è pronta! >> Isabel se ne andò e mi disse un semplice ciao. Mentre Elizabeth aspettò che Isabel se ne andò e mi disse << è lei la ragazza di cui mi hai parlato? >>

<< si >>

<< spezzale il cuore e sarai cibo per squali intesi? >>

<< chiaro come la luna Eli >> indicandole la luna.

Dopo esserci salutati anche con la cameriera le nostre strade si dividero. Io mi diressi verso la mia stanza..

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