:<<<Milord,è giunto un messo da Edimburgo>> annunciò un servitore. Ad Edward cadde di mano la coppa colma di vino,che tintinnò abbattendosi al suolo,macchiando di rosso le pelli sul pavimento in pietra della Sala. Tutti i presenti si guardarono,scioccati.
:<<Fallo entrare>> disse. Si sedette sul suo scranno. Le porte in legno della sala furono aperte,ed un uomo ben vestito entrò,con al seguito un drappello di guardie armate,facendo un inchino ai presenti.
:<<Lord Edward,vi chiedo umilmente ospitalità in questa stupenda dimora>> il giovane si avvicinò allo scranno di Edward,passando vicino al grande tavolo sul quale vi erano riverse mappe e pergamene varie. Edward lo osservò attentamente,aveva un portamento nobile,vesti dai colori suntuosi,un filo di barba ancora sottile sulle guance e sul mento. Occhi intelligenti e di un azzurro vivissimo,i capelli lisci e castani. La pelle era candida come il latte,ogni tanto guastata da una miriade di piccole lentiggini.
:<<La mia ospitalità vi è concessa,tuttavia,mi è parso ancora di non aver udito una vostra presentazione>> rispose Edward. Il ragazzo scosse la testa :<<Perdonatemi,milord. Porrò rimedio subito>> sollevò la testa con fare baldanzoso e dichiarò :<<Sono David McWilliam, Principe di Stratchclyde,fratello minore di sua maestà Re Alessandro II di Scotia, detto "il feroce",colui che con una gloriosa crociata lo scorso inverno ha scacciato i pagani dalle terre del nord>> e fece un secondo inchino.
Nella sala scoppiarono le esclamazioni di stupore. Re Alessandro gli mandava suo fratello come ambasciatore....dopo che i suoi uomini avevano attaccato e massacrato due drappelli sul confine. A che gioco stava giocando?
:<<Ebbene,principe, a cosa dobbiamo l'onore della vostra visita?>> chiese Edward. Il ragazzo rispose,con aria solenne :<<Giungo qui da voi,con la benedizione di Dio,pacificatore degli animi,mitigatore delle volontà brutali. Ecco,giungo,per chiedervi umilmente di non attaccare la Scotia, dopo quanto accaduto sul confine>>
:<<E intanto voi avete massacrato cento uomini in un solo giorno!>> gridò Sir Ronald da un angolo della sala. Ben presto si levarono altre grida di indignazione. Il principe osservò intimorito tutti gli altri uomini presenti in sala,riversargli contro accuse gravissime. Edward scosse la testa. Re Alessandro poteva essere abile in battaglia,ma non in diplomazia. Oppure,tutto ciò era una farsa. Perché mandare il suo giovane fratello nella tana del nemico?
Si alzò,notando che alcuni avevano posato le mani sull'else delle spade. :<<Signori!>> gridò,protendendo le braccia in avanti. :<<Non versiamo altro sangue prezioso in questa sala!>> tutti si zittirono. Si rivolse al giovane principe,che deglutì a fatica. :<<Perché vostro fratello vi manda qui,a chiedere di non rispondere a un attacco illecito e ingiustificato?>>
:<<Non si è trattato di un attacco progammato. Ma di un tentativo di insubordinazione. I nostri uomini non avevano ordine di attaccare i vostri. Hanno agito in proprio. E vi do la mia parola>> esclamò,mettendosi una mano sul petto :<<Che i responsabili sono stati puniti>>
:<<Come facciamo a credervi?>> questa volta a gridare fu Sir Thomas Langlesmith,che con suo figlio e i suoi uomini più fedeli era seduto su una poltrona in fondo alla sala.
Il principe sospirò,poi fece un cenno a uno dei suoi uomini che uscì dalla sala.:<<Ecco,adesso siete persuasi da quanto dico?>> esclamò
Nella sala entrarono cinque servitori ognuno con un sacco in mano. I sacchi vennero aperti, e da ognuno di essi fu tirata fuori una testa mozzata. Cinque teste mozzate,fecero il giro della sala,con gli occhi sgranati e le labbra aperte in un urlo di terrore. Si levarono grida di disgusto. Gli uomini più cattolici subito si fecero il segno della croce,gli altri si limitarono a volgere lo sguardo altrove per non vomitare. Edward osservò la scena impassibile. Il suo schiavo si accostò lui da vicino al camino :<<E' giunta la risposta di Lord Burton>> gli disse in un orecchio. Il Principe li osservò incuriosito. Il servitore mise nella mano di Edward una missiva arrotolata e poi scomparse. Edward,con noncuranza,disse :<<Bene,principe David, avete dato prova della vostra parola. E per questo vi ringraziamo. Resterete ospite qui alla Rocca fin quando vorrete>> fece un cenno col capo al Principe,che lo guardò con un'aria sospettosa. :<<Scortate il principe nelle sue nuove stanze e occupatevi dei suoi bagagli>> ordinò ai servi presenti in sala,che si fecero passare i bauli dell'ospite da quei cinque che si era portato dietro. :<<Lord Edward,mi concedete l'opportunità di usufruire dei servigi di una delle mie guardie personali,durante il mio soggiorno?>>chiese il principe. Edward rifletté. :<<No,Lord David>> rispose Edward,sorridendo. Il Principe si scompose. Edward fece un cenno ai suoi uomini ai lati della sala.
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La schiavitù dell'onore
Historical FictionCosa avreste fatto voi? Perdere l'onore e le ricchezze per essere liberi, o rimanere sotto il giogo del Re mantenendo il potere,l'onore e le ricchezze? E se oltre a questo,voi foste stati l'ago della bilancia? Ovvero se voi foste stati l'elemento d...