'Alice, svegliati!' Sentii gridare da mia madre.
Non volevo abbandonare il mio letto, era così caldo e comodo.
Lasciatemi dormire.
Poco dopo, la porta si spalancò.
'Cinque minuti' dissi, strofinandomi gli occhi.
Una volta aperti, notai che la persona nella stanza con me era Salvatore, mio fratello.
'Buongiorno dormigliona' disse, scompigliandomi i capelli.
'Già i miei capelli sono perfetti al mattino, e tu li peggiori?' Dissi sorridendo, ancora assonnata.
Notai che lui era già vestito.
'Che giorno è?' Gli chiesi.
'Il nostro primo giorno d'università'
'E che ore sono?'
'Le sette' mi informò.
'Ma allora posso dormire ancora' dissi, richiudendo gli occhi.
Sentii le sue braccia prendermi e mettermi in piedi.
'Dai Sal, ma è presto' dissi barcollando.
'Sono in ansia, capiscimi' implorò.
E a me chi mi capiva?
'Va bene, mi preparo' dissi, cercando dei vestiti nell'armadio.
'Forse cerchi questi' disse, puntandone alcuni sulla scrivania.
'Li hai presi tu?' Dissi, guardandolo male.
Sorrise.
'Tu sei matto' dissi, scuotendo il capo.
'Sbrigati' si congedò, sorridendo ed uscendo dalla camera.
Non avevo nessuna voglia di andare all'università. Mi ero iscritta per i miei genitori, per renderli felici, nonostante non mi sopportassero. Amavano molto di più Salvatore, lui era il figlio perfetto, quello che studiava sempre, che faceva il suo dovere..
Io facevo una cosa solo quando mi andava di farla.
Tutti dicevano che ero incomprensibile, ma non ne avevo mai capito il motivo.
Ehi, ero un essere umano come gli altri, cosa c'era di diverso in me?
Forse perché ho idee contrastanti a quelle di altre persone della mia età?
Solo Ludovica, la mia migliore amica, riusciva ad ascoltarmi e tentare di comprendermi.
Ero semplicemente me stessa, una ragazza che viveva, non la classica con gonne o vestitini, sempre in giro a fare la troia.
Non mi interessava il parere degli altri, non sarei cambiata per nessuno.
Forse avevo fatto male ad iscrivermi all'università. Ero riuscita a malapena a superare le superiori, figuriamoci questo tipo di scuola, anche se sapevo di farlo per una buona causa.
Un'altro motivo per cui mi iscrissi era per Salvatore. Non conosceva nessuno, tranne me e Ludovica, nel nuovo istituto e con lei non parlava mai.
Chissà, forse provava qualcosa per lei.
Alice, forse dovresti smetterla di pensare e sbrigarti.
Le sagge perle del mio subconscio..
Però si, dovevo sbrigarmi.
Mi vestii con calma ed andai in cucina per fare colazione.
'Giorno' riferii agli esseri umani presenti nella stanza.
'Forza, o farai tardi' disse mio padre, indicandomi la tazza di caffè sul tavolo mentre leggeva il solito giornale.
Si, buongiorno.
Osservai le due persone che dovrebbero essere i miei genitori.
Uno era molto occupato alle notizie sulla carta, l'altra stava sorseggiando il suo caffè osservando il pavimento.
Entrambi non mi degnavano di uno sguardo.
Forse non apprezzavano ciò che ero diventata crescendo?
Beh mi avrebbero accettata, se proprio ci tenevano a me.
Presi il mio caffè e, dopo averlo bevuto, finii di prepararmi.
Presi lo zaino e controllai l'ora.
7.50.
Bene, almeno Salvatore non si sarebbe lamentato del mio ritardo.
'Buona fortuna' dissero i nostri genitori, riferendosi più a Salvatore che a me.
Uscimmo di casa e prendemmo la mia macchina.
Perché si, avevo una macchina.
Non potevo sopravvivere in quella casa con tutti quei giorni monotoni.
Gli feci cenno di mettersi a guidare, dato che non ne avevo voglia.
Gli porsi le chiavi ed entrammo nel veicolo.
'Hai fatto qualche guaio?' Chiese Salvatore, mettendo in moto l'auto.
'Perché me lo chiedi?' Gli chiesi, acida.
Aveva sempre il presentimento che combinassi qualcosa, anche alle 8 del mattino.
'Sai, non ti degnavano di uno sguardo'
Ah, interessante.
'Almeno l'hai notato, ma non mi importa, me ne farò una ragione' dissi indifferente.
Se avessero voluto scambiare qualche parola con me, mi andava bene, ma non li costrinsi mai a rivolgermi la parola.In 5 minuti arrivammo all'università.
Scendemmo dall'auto e notammo l'incredibile folla di giovani che stavano aspettando di entrare nella scuola.
Notai una ragazza venire verso di noi. Aveva i capelli mossi, abbastanza lunghi e mori. Era di corporatura media, e alta quasi quanto me.
Era lei, Ludovica.
Mi strinse tra le sue braccia, sotto lo sguardo attento di Salvatore.
'Sei pronta per il primo giorno?' Mi chiese la ragazza.
'Oh, certo' dissi ironica.
Sentimmo il suono della campanella e ci avviammo verso l'entrata.
Eravamo iscritti a recitazione.
Amavo recitare. Il fatto di trovarmi su un palco, con molte persone che mi osservano e vedono il mio talento, era una sensazione stupenda.
Non so da quando mi piacque, ma era veramente interessante e poi, se dovevo frequentare una scuola a caso, dovevo scegliere quella più adatta ai miei gusti.
Guardavo sempre molti film e amavo tutti quelli che osservavo.
Chissà, magari sarei diventata un'attrice.
Seh.. Sogna Alice.
Beh, sognare era una cosa che mi faceva rilassare, ma probabilmente non lo sarei mai diventata.
Io e lo studio non andavamo molto d'accordo.
Però, provavo qualcosa di strano, appena varcai l'ingresso.
Non so se per la grandezza dell'edificio, o perché sentivo come se stesse per accadere qualcosa.
Qualcosa di negativo e positivo.
Ma cosa?ANGOLO AUTRICE:
Hello people, sono tornata con una nuova storia.
Vorrei provare a fare quell'effetto sorpresa nei capitoli, ma sono negata, sorry.
Ad ogni modo, come inizio è 'na merda, ma spero che vi piaccia.
Per qualche persona cattiva che non capisce il significato di 'nuova storia', si, questa deficiente aveva scritto una storia prima di questa.
Se vi interessa, guardate nelle mie 'opere' .
OPERE. AHAHAHAH.
Mi sa tanto di scrittrice, anche se a scrivere faccio cagare ma vabbuah.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia con commenti, voti, messaggi privati, come volete.
Perché ho scelto Stefano stavolta? Beh, partiamo dal fatto che la protagonista della storia è DatemiPizza, e le avevo promesso che avrei continuato a scrivere storie, e in una mi sarei ispirata a lei, e il suo idolo è Stefano e..
Fine.
Al prossimo capitolo!
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My All. ||Stefano Lepri||
Fanfiction'Ti tratterà come un burattino, e non devi farlo, non sei costretto' 'Preferisco essere trattato come un burattino piuttosto che vederti morire' ~~~~~~~ Alice. Una ragazza difficile e complicata. Nessuno la capisce, neppure le persone che dovrebbe...