Liar desire.

Beat

7th letter.

Rea oggi mi ha piccchiato. Ha dato al mio stomaco troppi calci, al mio viso troppi schiaffi: tutto così forte che adesso sono in ospedale, e ti giuro, vorrei morire piuttosto che spiegare alle mie amiche il motivo del perché mi trovo qui. Loro non sanno nulla di tutte le tue bugie, di tutti i tuoi o errori; e io non voglio fare la vittima dinnanzi ai loro occhi, non mi è mai piaciuto.
I dottori hanno capito, ma ho detto loro le solite e banali scuse: non ci hanno creduto. Hanno fatto finta di nulla, e mi hanno fatto dei controlli.
Qui si sta male, non c'è aria fresca e le pareti sono troppo tristi, bianche come la mia pelle. Mi fa male il braccio destro mentre scrivo questa lettera, ma fa nulla come sempre, posso sopportare.
Credo che per l'ennesima volta metterò via questa lettera, ormai bagnata da lacrime limpide e addolorate.
Tu non ci sei, o semplicemente non sai nulla.
Delle volte mi capita di chiedermi come faccio ad amarti ancora dopo il male e il dolore che ho subito. E la risposta mi viene più che spontanea; semplicemente perché quando si ama una persona, lo si deve fare a prescindere dai diffetti e dagli errori che fa. Può essere sbagliato, magari, ma io continuo e continuerò a farlo altrimenti non sarebbe amore. Harry, il mio cuore non smetterà mai di battere alla vista del tuo viso, dei tuoi occhi, al tocco delicato della tua voce. Non può farlo, mai lo farà.
Mi rendo conto che per te non è più la stessa cosa, e ci rimango male, la speranza che fino a poco fa aveva fatto spazio nella mia mente è volata via come foglie d'autunno.
Sei felice al suo fianco? Questo mi importa, e se vorrai, potrai lasciarmi andare via come da sempre hai sognato.
È la tua felicità che mi importa, e in questo momento spero tu stia sorridendo. Mi importa solamente questo, ora come ora.
Voglio solo vederti sorridere, perché ti giuro Harry, il tuo sorriso guarirebbe qualsiasi malattia, qualsiasi malumore.

Elizabeth.