Monaco, 26 gennaio 2015.
Sentii bussare alla porta.
Andai ad aprire.
"Buongiorno e piacere signora Elisabeth Steindler" disse gentilmente un ragazzo mentre aspettava il mio invito a entrare sulla soglia della porta.
"Piacere,lei è..?"
"Io sono Derik Müller. Lavoro come giornalista e mi è stato dato l'incarico di scrivere un articolo sulla giornata della memoria...sa, si svolgerà domani, perciò volevo chiederle il favore di rispondere a delle mie domande, sempre se può..."
Rimasi per un attimo in silenzio.
Non avevo nessuna voglia di rispondere a delle domande che mi avrebbero fatto riportare alla memoria quei ricordi. Io non volevo ricordare. Non ho mai voluto ricordare.
Anche se, in un modo o in un altro, l'ho sempre fatto.
Ogni singolo giorno della mia benedetta esistenza.
A mia sfortuna, o fortuna, quando tutto ebbe inizio avevo solo diciassette anni. Ero grande abbastanza per capire cosa stesse succedendo. Per memorizzare ogni singola cosa e continuare a farla vivere nei miei ricordi e nelle mie memorie. Ma più cercavo di non dimenticare e più era difficile.
L'Olocausto non ha lasciato segni indelebili solo all'interno della mia anima, lacerandola, ma anche sul mio corpo.
Segni che rimarranno impressi per sempre.
Dopo pochi minuti feci accomodare il giornalista nella mia abitazione e ci sedemmo attorno a un tavolo,uno di fronte all'altro.
Gli offrii una tazza di caffè e quando glielo servii vidi che stava tirando fuori dalla sua valigetta un blocchetto e una penna per prendere appunti.
Mi sedetti al tavolo e decisi di dare un'opportunità a quel giovanotto.
Non dovevo più scappare dal passato.
"Bene signora Steindler, se non le dispiace, dovrei chiederle un favore molto grande" disse il ragazzo con tono convinto.
"Mi dica..." Risposi io incerta.
"Io sono dell'idea che questo tipo di interviste debbano lasciare lo spazio sopratutto a coloro che devono raccontare. Perciò, sono disposto a non farle domande...mi racconti lei la sua storia. Per filo e per segno, ho bisogno dei dettagli, delle sue emozioni, delle sue impressioni.Ho bisogno di sapere tutto."disse continuando a guardarmi con uno sguardo deciso ma allo stesso tempo imbarazzato.
"Beh, è una richiesta abbastanza impegnativa...così su due piedi dovrei raccontare la mia storia che non riuscirei a descrivere nemmeno durante una decina di interviste?" domandai incredula.
"Signora, vede, lei è la prima sopravvissuta alla quale faccio un'intervista. Sono molto curioso e ansioso ma non penso di essere l'unico: io credo che al mondo servano i racconti e le storie di coloro che vissero in periodi rilevanti e importanti come quello della Seconda guerra Mondiale. Perciò le chiedo, a nome mio e di tutta quella gente lì fuori che non sa cosa significhi veramente vivere e l'importanza della vita, di raccontare la sua storia... se è pur sempre disposta a farlo." disse lui accennando in alcune espressioni un tono quasi disperato, indicando di tanto in tanto fuori la finestra della cucina.
Guardai con tenerezza il ragazzo e realizzai che non poteva avere più di vent'anni e già era pronto a saperne di più sul passato. Invece di pensare al futuro, quel ragazzo era lì, nella cucina della mia casa, pronto ad ascoltare la mia storia per poi pubblicare un articolo che avrebbe fatto risvegliare negli animi delle persone un po' di umanità e di umiltà.
Ero veramente pronta?
Volevo farlo.
Mi aveva davvero convinta.
Volevo raccontare la mia storia, la mia vita, il mio passato, tutto.
Tristemente però, mi resi conto che non volevo iniziare a raccontare solo per il bene delle altre persone ma soprattutto per me stessa.
Per cercare di chiudere quella ferita che rimase da sempre aperta. Anche se sarebbe stato complicato e in un certo senso impossibile.
D'altronde,ci hanno segnato a vita.
Per non dimenticare.
"Allora signora,è pronta per aiutarci a dare una svolta a tutto questo?"
Annuii.
Ero pronta.
Iniziai finalmente a raccontare.*My space*
Questo è il primo capitolo della mia storia...spero vi sia piaciuto! :)
A breve pubblicherò il continuo,perciò se volete sapere come continua,tra non molto potrete leggere ;)
Fatemi sapere anche tramite un commento se vi piace..
Baci,Sara :)
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Speranza Nera
أدب تاريخيSo bene che quest'argomento qui su WattPad è stato trattato diverse volte, lo so bene. Però, come dire, vorrei dare qualcosa di mio a tutto ciò che è successo in questo genere di storie. Voglio dire la mia, raccontare tutto da un mio punto di vista...