Capitolo 7

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Una mano sulla mia spalla, grande e calda.
Poi, girandomi, due occhi color ghiaccio intenso.
Credo di non aver mai visto due occhi come quelli, che risplendevano anche al buio causato dalle nuvole scure.
Poi quei capelli color biondo cenere spettinati che incorniciavano un viso perfetto.
Un soldato tedesco così, non l'avevo mai visto prima di allora.
C'era solo un problema, anzi, due:
1)era un soldato;
2)era tedesco.
Oh, eccone un altro: stava cercando di trascinarmi via.
Leah, priva di forze che cercava di rimanere attaccata al mio braccio magro.
Ma non ce la fece.
Venne portata via da un soldato e, mentre cercava di divincolarsi, le cadde Mister Golosone dalla manina.
La vidi urlante in braccio a un soldato che la stava allontanando da me.
In quel momento cercai di opporre resistenza al soldato dietro di me, con tutte le mie forze, usando fin l'ultima goccia delle mie energie rimaste.
Non riuscii comunque a liberarmi...potei soltanto raccogliere l'orsetto di mia sorella.
Non ricordo neanche in che modo sinceramente.
Ma ci riuscii.

Il soldato continuava a spingermi in avanti, per farmi camminare.
Riuscivo a sentire il suo respiro, non molto forte.
Mi stava trascinando senza alcuna fatica...anche se non era tanto difficile dato il mio corpo quasi inesistente.
Poi tutto d'un tratto vidi qualcuno avvicinarsi.
Era una donna.
Era mia madre.
Correva e piangeva, urlando il mio nome. Potei vedere il suo braccio che cercava di afferrarmi in lontananza, inutilmente.
Sentii il soldato afferrare saldamente la pistola e, neanche il tempo di alzare lo sguardo stanco verso di lui, che premette sul grilletto.
Non volevo crederci, non potevo, veramente.
Iniziai a singhiozzare, a vedere l'immagine di mia madre sfocata, a dire cose senza senso, a sussurrare il nome di mia madre.
Ma poi...feci una cosa di cui sono andata sempre fiera, anche se mi ha dato dei grossi problemi, mettendo in pericolo anche la mia stessa vita.
Mi alzai e guardai negli occhi il soldato dallo sguardo privo di emozioni.
Con tutta la mia forza gli diedi uno schiaffo.
A quel punto si girò verso di me e molto tranquillamente disse:"non avresti dovuto farlo, bambolina"
Dopo quello solo calci, pugni e schiaffi.
Poi persi i sensi.

Mi risvegliai nel lettino di una sorta di infermeria, sola.
Dopo poco sentii due voci, provenire da fuori la porta.
"Dottore, deve fare qualcosa per quell'ebrea lì dentro"
"Parliamone dentro, ufficiale"
Sentii la porta aprirsi con un cigolio acuto per poi sbattere.
Chiusi immediatamente gli occhi, facendo finta di essere ancora senza sensi.
Percepii comunque lo sguardo del soldato su di me, ma poi si sedette.
"Signor Christopher, perchè mai ha portato da me quest'ebrea dopo averla ridotta in uno stato simile?"
E così si chiamava Christopher?
"Non lo so', l'ho fatto istintivamente. Non vedo l'ora di metterle le mani addosso ad essere sinceri"
Dopo un brivido sentii la risata del dottore.
"Non cambiate mai voi soldati... e bene farò il mio meglio, al fine di farvi divertire come si deve"
"La ringrazio dottore, vedo che capisce al volo gli ordini indiretti"
"Certamente"
Decisi di rimettermi a dormire e cercare di dimenticare tutto quello che stava accadendo.

Mi risvegliai verso il pomeriggio del giorno dopo, con gli occhi del soldato fissi su di me.
"Come ti senti bambolina?"
Abbassai lo sguardo e vidi il mio corpo pieno di fasciature, poi mi girai verso il soldato e a tono risposi:"Chi ti credi di essere?!"
Fece un ghigno e sempre sorridendo disse:"il tuo padrone...perchè tu oramai sei di mia proprietà, non lo sapevi?"
"Non ho mai avuto il tempo di farmi problemi sull'avere o meno un padrone"
Si avvicinò ancora più a me, guardandomi negli occhi.
"Ma tu guarda, se solo fossi stata più intelligente avresti potuto far finta di essere tedesca con quei grandi occhi verdi che hai"
Arrossì,non sapevo neanche il motivo, dato che avevo davanti l'assassino della mia famiglia.
Ero solo una bambina.
Girò lo sguardo verso la finestra e io lo seguii.
Vidi Mister Golosone, buttato su un vecchio comodino.
Lui accorgendosi del mio stupore nel vedere quell'orsacchiotto di peluche, mi mise una mano sugli occhi.
Sentii la sua bocca sul mio orecchio.
"Lo riavrai solo se farai la brava"
Gli bagnai la mano con una lacrima, ma non osò toglierla dai miei occhi.
Dovevo resistere.
Dovevo farlo per mia sorella.

*My space*
Nuovo personaggio..Christopher eh :)
Spero vi sia piaciuto!
Bacioni,Sara :)

Speranza NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora