Capitolo 1

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Un anno prima

"Auguri" urlavano tutti.
Io ero appoggiata al pilastro del porticato della casa in cui mi trovavo per festeggiare il nuovo anno.
Guardavo il bicchiere vuoto che avevo in mano facendolo ruotare senza un motivo apparente.

Sentii il rumore di una porta che sbatteva e vidi due ragazzi che uscivano ridendo e barcollando.

Sospirai e ritornai a guardare il calice.
Mi girai e ammirai il cielo ricco di stelle luminose come non mai, strano dato che eravamo in città.

«Bello il cielo eh» esclamò una voce a me sconosciuta.
Sobbalzai e guardai alla mia sinistra e vidi un ragazzo dagli occhi azzurri.

«Già» mi rigirai.

«Come mai qui sola?» Chiese appoggiandosi accanto a me.

«Perché non ho niente per cui festeggiare» alzai le spalle non curante.

«Allora perché sei venuta a questa stupida festa?» Domandò di nuovo questa volta voltandosi verso di me.

«Perché tutte queste domande?» Chiesi puntando gli occhi sulla stella più luminosa.

«Ti hanno mai insegnato che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?» Disse sorridendo.

«Tecnicamente questa è una domanda e quindi hai risposto anche tu con un'altra domanda» ridacchiai divertita.

Il ragazzo di cui ignoravo il nome rise e si allontanò sedendosi sulle scale che portavano al giardino.

«Comunque le mie amiche mi hanno costretta a venire» dissi guardandolo e lo vidi alzare la testa sorpreso dal fatto che avessi parlato.
Ridacchiai alla sua espressione strana.

«Tu invece perché sei qui solo?» Chiesi andandomi a sedere poco più distante da lui.

«Avevo bisogno di aria fresca» sospirò poggiando la testa sulle ginocchia.

«Da piccolo pensavo che le stelle fossero piccole lampadine sparse nel cielo» mi girai e lo osservai curiosa di sapere come mai stava parlando di questo con me.
Infondo ci conoscevamo da soli cinque minuti.

Non sapevo neanche il suo nome e lui non sapeva il mio.

«Io pensavo che fossero le anime dei morti, forse ancora adesso una piccola parte di me ci crede»
Sorrisi tornando a guardare il cielo stellato.

«Già è probabile» sembrava serio come se ci credesse davvero in quello che avevo detto.

«Guarda c'è la luna piena» esclamai felice.

La fissammo per quelle che sembrarono ore.

Presi il telefono che vibrava nella mia tasca e aprii velocemente il messaggio.

«Mi spiace ma devo andare il mio ragazzo mi rompe e se non vado s'incazza è stato un piacere parlare con te» dissi scocciata alzandomi di scatto.

Gli porsi la mano e sorrisi.

«Io sono Rosalie comunque» dissi.

Lui mi strinse la mano e un minuto di silenzio si levò attorno a noi appena le nostre pelli si sfiorarono.

«Louis» disse semplicemente.

Lasciai andare la sua mano ed entrai nella casa piena di gente sudata che brindava ancora al nuovo anno.
Mi diressi velocemente verso il mio ragazzo scocciata dal suo attaccamento morboso nei miei confronti negli ultimi tempi.

«Eccomi» dissi appena lo trovai.
Appena si accorse di me mi prese per un polso stringendolo forte e mi trascinò fuori.

«Mi lasceresti il polso? Grazie» sbuffai roteando gli occhi al suo atteggiamento scontroso.

«Dove sei stata tutto questo tempo ah?» Urlò sbattendomi contro il muro.

«Ma che cazzo ti prende?» urlai anche io.

«Eri con un altro?» Grugnì.

«Ma che ti sei fumato stasera? Sono solamente uscita a prendere una boccata d'aria» dissi intimorita.

«Non mentirmi» disse guardandomi male.

Le sue mani raggiunsero il mio collo e stringevano, stringevano sempre di più.

«James ma che stai facendo? Lasciami» dissi con il poco fiato che avevo in gola.

Iniziò a mancarmi il respiro.
Misi le mani sulle sue e cercai di toglierle senza ottenere risultato.

«Ti prego James lasciami mi stai soffocando» mi uscì la voce stridula per la mancanza di ossigeno.

Allontanò una mano per metterla in tasca ed uscire un coltellino.
Sgranai gli occhi e scossi la testa.
In risposta sentii la sua mano stringere ancora di più il collo.
Sentii le lacrime scendere sul mio viso e la testa girare.
Vedevo dei rivoli di sangue scivolare per terra ma non sapevo da dove fuoriuscissero.

«Per favore James» supplicai un'ultima volta che le poche forze che mi erano rimaste in corpo.

Ad un certo punto sentii una voce, ma non capii bene chi era e cosa disse.
Caddi a terra quando James finalmente lasciò la presa e due braccia mi sollevarono poco dopo.
Fino a quando non ce la feci più e svenni.
Non ricordo esattamente cosa successe dopo.

Rosalie || L.T. (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora