La testa mi girava, il collo e la mia pancia mi dolevano.
Cosa mi stava succedendo?
Mugugnai qualcosa di incomprensibile e cercai di aprire gli occhi, cosa molto difficile a causa di tutta la luce che c'era nella stanza.
Appena riuscii ad abituarmi alla luce notai che non ero nella mia camera.
Mi si aggrovigliò lo stomaco dal terrore.
Ero in ospedale.
Che ci facevo in ospedale?
Cosa era successo?
Cercai di mettermi seduta, mossa sbagliata e per il dolore alla pancia mi scesero le lacrime.«Ei non ti sforzare, distenditi e riposati» esclamò una voce accanto a me.
Urlai dalla paura e guardai il ragazzo scioccata.
Era il ragazzo che avevo conosciuto la sera prima.
Louis se non sbaglio.«Che cosa è successo?» Domandai spaventata.
«Ieri sera ho visto la scena e ti ho portata in ospedale -Sospirò per poi continuare- ricordi cosa è successo?» rispose pacato porgendomi un bicchiere d'acqua.
Lo presi e feci una smorfia per la difficoltà che avevo ad ingoiare.
Bevvi un sorso e piano piano i ricordi della sera prima riaffiorarono.
Annuii in risposta.«Chi era?» Mi chiese il moro.
Sospirai intuendo a chi si riferisse.«Il mio ragazzo» sussurrai.
Mi guardò e si passò una mano tra i capelli.«Lo immaginavo. È la prima volta che ti picchia?»
Annuii.Era la prima volta che mi picchiava.
Si è vero è sempre stato un tipo violento, però mai si era permesso ad alzarmi le mani.
Mi scesero delle lacrime pensando a quello che era successo la sera prima.
Lui si avvicinò a me e poggiò le mani sulle mie gote che presto si tinsero di rosso e con i pollici mi asciugò le lacrime.«Scusa per essermi intromesso non sono affari miei» si affrettò a dire.
Tolse le mani dalle mie guance vedendomi imbarazzata.
Scossi la testa e gli sorrisi.«È normale che tu voglia sapere. Mi hai salvata -dissi rassicurandolo- Mi dispiace averti rovinato il primo dell'anno e grazie di avermi portato qui» proseguii dopo mentre lo guardavo alzarsi e dirigersi verso la porta.
«È stato un piacere salvarti bocciolo -mi fece un occhiolino- vado a comprare la colazione, torno subito» detto questo uscì lasciando me sola scioccata per come mia aveva appena chiamato, nel silenzio della camera.
Cercai con lo sguardo la mia borsa e quando la vidi poggiata sulla sedia accanto al letto mi allungai e l'afferrai.
Strinsi gli occhi sentendo il dolore alla pancia.
Avevo permesso che un uomo mi picchiasse.
Di nuovo.
Asciugai le lacrime e mi alzai lentamente il camice scoprendo un enorme cerotto posizionato sul mio stomaco.
Sospirai e presi il cellulare dalla borsa dopo aver riabbassato il camice.
C'erano circa 30 chiamate tutte delle mie due migliori amiche.
Chiamai subito Elle sapendo che sicuramente era con Zoe.«ROSALIE HALE DOVE CAZZO SEI?» urlò Elle e dovetti allontanare il telefono per non rischiare di perdere l'udito.
«Sono in ospedale venite e dopo vi spiegherò tutto prometto» dico cercando di tranquillizzarle.
Nel frattempo Louis entrò nella stanza spalancando la porta.
«OSPEDALE?» questa era Zoe.Il ragazzo si avvicinò a me sorridente poggiando una busta sul comodino.
«Ragazze ho detto che vi spiegherò tutto dopo!» roteai gli occhi.
«Va bene facciamo presto» dissero all'unisono.
Ci salutammo e posai il telefono.«Grazie Louis» sussurrai addentando il mio croissant.
Corrucciò la fronte confuso con un mezzo sorriso sulle labbra.
«Per cosa bocciolo?» era la seconda volta che mi chiamava così.
Arrossii violentemente sentendo i suoi occhi osservarmi attentamente aspettando una mia risposta.
«Per tutto quello che hai fatto per me» abbassai lo sguardo incapace di reggere il suo.
Alzò le spalle e sorrise finendo poi il suo croissant.
«Allora...che università frequenti?» mi chiese cercando di iniziare un discorso.
«Sono all'ultimo anno di architettura» dissi fiera della facoltà che frequentavo.
Io a differenza di altri me li ero sudati gli studi, avevo lavorato duramente e avevo ottenuto una borsa di studio.
«Wow bello, vuoi fare l'architetto quindi?» chiese curioso sporgendosi verso di me che ero di fronte a lui.
«In realtà no, voglio fare l'interior design, tu invece?» domandai infine.
«Anche io sono all'ultimo anno di lettere però, vorrei fare l'insegnante» sorrise.
E fece sorridere anche me.Guardai l'orologio del telefono.
Dove si erano cacciate quelle due?
Aprii la bocca per parlare ma il suono della porta che sbatteva mi interruppe.
«Rose!» esclamarono le mie migliori amiche mentre si avvicinavano a me stringendomi forte.«Ragazze sto bene» sbuffai staccandomi da loro.
«Non sembra che tu stia bene» disse una voce roca.
«Harry» sussurrai mentre un ampio sorriso si formava sul mio viso.
Si avvicinò a me e mi abbracciò delicatamente forse temendo di farmi male.
«Rosie mi hai fatto spaventare a morte! Per favore non lo fare più» disse stringendomi un po' di più per poi staccarsi.
«Mi sei mancato casco di banane» ridacchiai.
I tre si voltarono verso Louis che ci guardava curioso.
«Louis» esclamò sorpreso Harry abbracciandolo subito dopo.
«Amico da quanto tempo» Louis gli diede una pacca sulla spalla.
Io nel frattempo li guardavo con occhi spalancati.
Si conoscevano? E se si perché non l'avevo mai visto con Harry?
Tossicchiai per attirare la loro attenzione che ottenni quasi subito mentre ancora ridacchiavano per il breve scambio di battute che si erano scambiati in quel lasso di tempo.«Vi conoscete?» diedi voce ai miei pensieri.
Loro semplicemente annuirono con la testa e vidi Harry diventare dubbioso forse chiedendosi cosa ci facesse lui là.
«Aspetta -si aggiustò i capelli con la mano destra confuso- perché sei qui?» chiese rivolgendosi al castano e quest'ultimo fece per rispondere ma io lo precedetti.
«Lui mi ha salvata»
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Rosalie || L.T. (Sospesa)
Fanfiction«NOOO» il silenzio venne squarciato dal mio urlo. Il petto mi si lacerò in due dal dolore che provai nel vedere il proiettile viaggiare verso lo stomaco del ragazzo per poi colpirlo. «NO» gridai vedendolo accasciarsi per terra e correndo verso di lu...