capitolo quattro/cinque

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N/a
IMPORTANTE
MI SI È CANCELLATO IL CAPITOLO QUATTRO E QUINDI QUA CI SARÀ SIA IL QUATTRO CHE IL CINQUE PERCHÉ NON MI VA DI SPOSTARE TUTTO DATO CHE HO I CAPITOLI PRONTI FINO ALL'OTTO.quando le cose iniziano a diventare un po' serie metterò "///" d'ora in poi, sia all'inizio che alla fine così se non vi va lo potete saltare. xx

Capitolo quattro

Gerards P.O.V.
"Cosa?" Le dissi anche se sapevo benissimo che cosa intendesse dire. Fin troppo bene. Tanto da poter dire di aver vissuto la sua stessa situazione. Ma non volevo dirglielo, non volevo farle sapere che anche io c'ero caduto. Non volevo farle pensare che fosse okay farsi del male.

Lei mi guardò addolorata.
"Gerard...è complicato, non potresti capire.."
Si che potrei capire, Helena.
Oh Helena, la mia sorellina.
Non ci voglio credere, perché fa questo? Le voglio troppo bene...già, le voglio troppo bene per permetterle di farsi del male.

"Helena, non è il modo di gestire le cose." Le dissi immediatamente pentendomene. Non volevo che mi vedesse come uno stupido adulto che da consigli di merda, che sembra saperla tanto più lunga di noi ma che in realtà non capisce un cazzo della vita. Volevo che mi vedesse come una persona che ci è passata, che sa cosa vuol dire, ma non che le facesse pensare che quello che fa le faccia bene. Volevo che mi vedesse come un punto di riferimento, una persona con cui parlare, una persona della quale fidarsi, un amico.

Ma dal suo sguardo, penso che sia rimasta delusa dalla mia risposta.

"E tu Gee? Perché gestisci le cose in quel modo, sbagliato?" Disse utilizzando le parole con le quali le ho risposto poco prima.
Non avevo intenzione di arrabbiarmi, non era il momento. Non volevo dirglielo però.

"Non mi va di parlarne... te lo dirò più avanti, okay?" Le risposi sorridendo.
"Gee..." iniziò, le diedi un "mh" in segno di proseguire.
"Ma tu, ti fidi di me?" Mi chiese giocherellndo con i lacci della sua felpa. Non sò... mi fido di lei? Cioè, si, mi fido di lei, è mia sorella, per l'amor di Dio.
"Certo, sei mia sorella." Le risposi.
"Ah, va bene." Disse sorridendo, lo stesso sorriso di quando era più piccola, solo che ora era un po' più grande, per nascondere più cose. Sembrava così fragile, come se fosse di vetro.
Era diversa, lei non era come le altre ragazze, non si voleva far vedere, non era interessata ai ragazzi, era migliore delle altre ragazze, eppure si credeva inferiore. Si credeva sempre inferiore.

"Io e Mike guardiamo un film sta sera, voi guardarlo con noi?" Le chiesi spezzando il silenzio.
Ci pensò su un attimo.
"Mmh, no...mi piacerebbe, ma ho sonno, presto andrò a dormire."
"Va bene."le risposi.

Quando avevo l'età dei miei fratelli anche io avevo iniziato a tagliarmi. Ho vissuto un'infanzia abbastanza felice, la mia famiglia è sempre stata molto bella e nonostante alcuni bulli durante le medie, le elementari e anche fino a qualche anno fa, non ho mai avuto motivo per cui stare male, a parte la morte della mia amatissima nonna Elena, ovviamente.

Però nonostante tutto, io ero triste. Ho pensato di finirla tutta un paio di volte, semplicemente non reggo più le cose.
Mi sembra così inutile vivere a volte, non mi va di fare nulla, è tutto così inutile, siamo tutti destinati a morire. Mi sento come se io non avessi un motivo per cui continuare a vivere, non ne vale la pena. Ho sostituito il tagliarmi con il bere, fa male lo stesso, ma almeno non mi rimangono più quei maledetti segnacci

Io non volevo che anche Helena si sentisse come me. Ho sempre cercato di aiutare Mikey ad evitare di commetere i miei stessi errori, infatti lui è cresciuto sfogandosi con me quando ne aveva bisogno, ha capito che parlarne è la cosa giusta e che non bisogna tenersi tutto dentro, se no si sta solo peggio. E sono felice che abbia capito questo concetto, voglio troppo bene a mio fratello.

Helena (Gerard Way ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora