3. "E quel bracciale?"

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-Mmh.-

Il telefono continuava a squillare imperterrito e per quanto il rumore che procurava non era tra i più delicati, Il rosso steso sul letto a pancia sotto, con la testa girata di lato spalmata sul materasso e il cuscino sopra il capo, la sentì a malapena. Svogliatamente, sfilò da sotto il caldo piumone il braccio destro e lo posò malamente sul comodino accanto al letto.

-Dove accidenti è quel telefono?...-

Disse con voce flebile. Tastò, sopra la superficie di legno, più volte in cerca di quel oggetto rumoroso, quando sentì un rumore ancora più fastidioso: il suo cellulare era appena caduto dal comò. Dopo aver sbuffato rumorosamente, si stropicciò gli occhi e, rimanendo in quella posizione, si sbilanciò di poco, giusto per non uscire da sotto le coperte. Posò una mano a terra, sul pavimento duro e gelido e lo cercò invano.

-ma dov.. -

Si interruppe bruscamente, poiché nello sbilanciarsi nuovamente, cadde dal letto. La sensazione di gelo che gli procurò il pavimento, lo costrinse ad alzare il busto e ad aprire finalmente gli occhi. Con una mano andò a massaggiarsi il capo, mentre con l'altra prese in fine il cellulare, che si trovava a pochi centimetri di distanza da lui, sotto il letto. Dopo essersi stropicciato nuovamente gli occhi con la mano libera, sbattete più volte le palpebre e puntò gli occhi verde mare sul display del suo cellulare. Dopo averlo sbloccato, sgranò gli occhi.

- CHE?!-

Urlò Nath, facendo svegliare di soprassalto il kwami che dormiva (fino a pochi attimi prima) beatamente sopra un cuscinetto sul davanzale della finestra situata sopra il letto del rosso.

~ *Yawn* cos'è tutto questo frastuono?

Chiese il kwami, dopo aver sbadigliato. Nath sobbalzò: sapeva come era rigida Becky per quanto riguardava i ritardi, sopratutto se a prima ora aveva fisica, materia che non gli garbava affatto... Respirò profondamente.

-Ecco..-

disse portando una mano dietro al capo.

- Temo di essere nuovamente.. In ritardo...-

Becky spalancò gli occhioni color cioccolato.

~ COSA?!

Fluttuò verso l'armadio del ragazzo e prese tra le zampine, seppur piccole, piuttosto forti, una maglietta rossa, la solita giacca marrone scuro e un pantalone violetto.

~ Non c'è tempo da perdere! Muoviti! Tieni questi. Non voglio che quella "strega dai capelli viola" abbia scusanti per abbassarti ulteriormente il voto in fisica! Be? Cosa aspetti? In bagno, su.

Così dicendo, mise tra le braccia di Nath i vestiti da lei scelti e lo spinse appena verso il bagno, nella stanza accanto. Il cellulare indicava le 8:35 che in termini allarmanti, volevano dire che sarebbe dovuto entrare a scuola entro dieci minuti e casa sua distava ben 15 minuti dall'istituto. Poco tempo dopo, Nathanael uscì dal bagno con i vestiti indosso e, dopo aver preso la sua borsa a tracolla con dentro il materiale scolastico, si avviò verso la porta di casa. Scese le scale che davano verso il pianterreno, il kwami gli fluttuò in contro e lo bloccò appena in tempo.

~ Non ci siamo dimenticati qualcosa?

Con un cenno del capo, Becky indicò i piedi scalzi di Nath. Quest'ultimo, dopo aver rivolto lo sguardo verso i piedi, arrossì violentemente, mentre il kwami ridacchiò portando una zampa a coprire il muso. Nath, lievemente infastidito dalle risate di Becky, prese tra il dito indice e il pollice il nasino nero di Becky e lo strinse di poco: sapeva quanto le dava fastidio.

~ Ehi!

Per l'appunto. In seguito si avviò verso la sua stanza e il kwami si nascose nella borsa a tracolla, dove avrebbe ronfato beatamente. Appena raggiunto la sua stanza prese un paio di sneackers dal mobile accanto all'armadio e le indossò strada facendo. Mentre correva verso la scuola, prese il cellulare e controllò l'orario: 8:40. Mancavano cinque minuti al suono della campanella. Non poteva mancare quel giorno, a prima ora avrebbe avuto il recupero di fisica e lui ne aveva estremamente bisogno. In quel momento di panico, gli venne un'idea. Si nascose dietro il primo angoletto a portata di mano, fuori dalla vista di occhi indiscreti e aprì la borsa a tracolla. Becky intuì l'idea di Nath e gli fece l'occhiolino. Il rosso sorrise.

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