Capitolo 10

649 28 5
                                    

La chiave girò nella serratura per due volte in rapida successione , permettendo alla porta d'ingresso dell'appartamento della famiglia che l'ospitava di aprirsi con un cigolio sinistro .

"Finalmente a casa!" pensò Davide con un sospiro di sollievo, lanciando le chiavi nello svuota-tasche sul mobile alla sua sinistra .

Erano circa le sette e trenta del mattino , e lui era ridotto uno straccio . I capelli umidi, i vestiti ancora fradici. Aveva passato tutta la notte a dare la caccia a diversi alieni per tutta la città, continuando a bagnarsi sotto la pioggia che andava e veniva . Aveva fatto fuori così tanti alieni che quando aveva provato a stabilire un numero preciso perdeva sempre il conto . Davide era stato letteralmente preda dei brividi di freddo , ma grazie al riscaldamento in auto e al calore che aveva trovato nell'appartamento appena entrato , sentiva che lentamente stavano sparendo . La sua prossima mossa? Farsi un bagno con acqua possibilmente bollente da far diventare rossa la pelle , e poi una bella dormita fino all'ora di pranzo . Aveva bisogno soltanto di questo, nient'altro . Lo stomaco provò a brontolare , ricordandogli che era a digiuno da parecchie ore, ma lui aveva intenzione di ignorarlo per le prossime dieci ore . Soltanto una cosa la sua mente cercava di fargli ricordare con particolare insistenza, ma era troppo stanco per rifletterci.

"Papà!" gridò una voce squillante e contenta. Qualcuno gli aveva stretto le ginocchia in un abbraccio. Sua figlia. Era questo che per un momento aveva completamente dimenticato .

Davide abbassò lo sguardo e si ritrovò a guardare una cascata di boccoli castani perfettamente in ordine .

Un sorriso spontaneo affiorò sulle sue labbra : " Amore !" esclamò mentre rimproverava se stesso . Come aveva potuto dimenticarsi di sua figlia?

La piccola alzò gli occhi smeraldini per incontrare quelli di suo padre . "papà!" ripeté lei stringendo più forte. Era contenta.

Davide si chinò per sfiorarle il grazioso nasino con la punta di un dito : " Sei pronta per andare a scuola?" domandò combattendo la stanchezza.

Gloria annuì decisa , poi storse il naso : " Non hai un bell'aspetto ! "

Davide non fece neanche in tempo a risponderle che dovette girarsi e portarsi le mani alla bocca.

"Eccì!"

Gloria fece un passo indietro spaventata.

"Uno starnuto da oscar!" dichiarò Leandro con un sorrisetto stampato sulle labbra . Melania era al suo fianco raggiante, vestita di tutto punto , pronta per accompagnare Gloria a scuola e iniziare il suo turno di caccia con la sua squadra .

Davide fece una smorfia: " non è divertente , sul serio!"

"Ha ragione! " Melania aveva ammonito suo marito con sguardo severo.

Leandro a quel punto non aveva altra scelta se non quella di rimediare : "Vedrai , la prossima volta andrà meglio!" e gli fece l'occhiolino.

Davide sbuffò teatralmente: " Lo spero tanto!"

" Papà?" chiamò ancora una volta la piccola, e il padre ritornò a guardare sua figlia con sguardo dolce.

Gloria si stava avvolgendo i capelli intorno ad un dito, come faceva sempre quando voleva chiedere qualcosa : " Mi verrai a prendere tu oggi , vero?"

Era più una richiesta che una domanda.

"Tesoro..... non lo so " ammise lui accarezzandole una guancia paffuta " dipende se zio Matteo mi chiamerà oppure no ."

Gloria mise il broncio e si allontanò da lui arrabbiata , voltandogli le spalle : "Sei cattivo!" lo definì lei con occhi lucidi, ormai sul punto di piangere . "non hai mai tempo per me!"

Mi fido di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora