Terzo giorno

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Lo sguardo di Scorpius Malfoy era indecifrabile. Fisso sulla porta d'ingresso della Sala Grande, sembrava in attesa di qualcosa. O meglio, di qualcuno.
Ma tra il via vai di studenti, che andavano e venivano, lei non c'era.
Afferrò svogliatamente un cucchiaino, cominciando a batterlo a tempo sul massiccio tavolo di quercia.
"Dove ti sei cacciata, Weasley?".
Non che gliene importasse qualcosa, ovvio.
Era solo per la scommessa. Scorpius sapeva che aveva un certo vantaggio, ma non sottovalutava la furbizia e l'intelligenza di Rose Weasley. Non escludeva che lei potesse tirargli qualche brutto scherzo.
Quindi... era solo per questo che voleva averla vicina; perché voleva controllarla.
Il fatto che fosse stranamente e piacevolmente a suo agio con lei, più che con le altre, anche quando battibeccavano, non c'entrava nulla.
Lui voleva solamente vincere, niente altro.

- Scorpius, allora? - lo riscosse una voce - Sei d'accordo?

-     Come? – rispose Scorpius, distratto.
-     Ma allora non mi stai a sentire! – si lamentò Derek Nott, fedele sostenitore di Scorpius, a metà tra il divertito e l'offeso.
Scorpius non si preoccupò di rispondergli. Naturalmente, lui non doveva giustificarsi né tantomeno scusarsi con nessuno. Tornò di nuovo con lo sguardo verso la porta.
-     Che ci vuoi fare, Derek – subentrò Isidore Zabini – E' innamorato...
Entrambi ridacchiarono, senza preoccuparsi troppo di dare nell'occhio. Bastò un'occhiata di Scorpius per zittirli.
-     Piantatela.
-     Oh, dai, Scorp... - disse Nott, versandosi un'abbondante dose di succo di zucca nel calice – Stiamo scherzando. Siamo solo sorpresi da questa cosa con la Weasley...
Nessuno dei suoi amici aveva fatto domande quando avevano saputo che stava uscendo con Rose. Non avevano fatto una piega; probabilmente la consideravano una delle tante.
Anzi, Scorpius aveva percepito una sorta di ammirazione da parte loro, perché stavolta la lei in questione era Rose Weasley.
La saccente, inarrivabile, saputella, autoritaria Rose Weasley.

Questo pensiero lo fece sorridere. Scorpius riportò l'attenzione sulle chiacchiere dei suoi amici, dopo aver lanciato l'ennesima occhiata verso la porta.
-     Però, tutto sommato non è niente male... - stava dicendo Derek.
-     Puoi dirlo forte, amico – lo assecondò Isidore, sogghignando malizioso – Un giro con lei me lo farei volentieri anche io...
Derek rise sguaiatamente. Scorpius ebbe un fremito di irritazione quando comprese chi fosse il soggetto della discussione. Ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, Nott lo precedette.
-     Dovrebbe solo stare zitta qualche volta. Così sarebbe più semplice apprezzare i suoi lati più... interessanti... - disse e insieme a Zaini scoppiò di nuovo a ridere, sotto lo sguardo torvo di Scorpius.
-     Spero che non stiate parlando di mia cugina – li interruppe una quarta persona.
-     Albus, non ti agitare – lo rassicurò Nott – Stiamo solo facendo degli apprezzamenti – aggiunse, sogghignando.
-     Sbaglio – sibilò a quel punto Scorpius – O vi avevo detto di smetterla?
Il tono di Scorpius fu così tagliente che i due Serpeverde non ebbero neanche il coraggio di giustificarsi.
Nel frattempo, Albus si era seduto di fronte a loro. Il modo in cui guardava Scorpius non era tanto amichevole; ma questo Malfoy lo aveva messo in conto.
Sostenne il suo sguardo, finchè Albus si decise a parlare.
-     Spero che non sia questo il modo in cui parlate di Rose, quando non ci sono io, Scorp.
Scorpius scoccò un'altra occhiataccia ai suoi due amici, che sembrarono ritrarsi sulla panca – Sono due idioti, Al.

-     E questo gli dà il diritto di fare questo genere di commenti su Rose? – borbottò, infastidito. Non attese una risposta – Scorpius questa cosa non mi piace per niente. Perché lei? Perché proprio lei? Potevi scegliere qualcun'altra per i tuoi giochetti. Ma non Rose...
Scorpius riprese a ticchettare con il cucchiaino sul tavolo. Albus era uno dei suoi migliori amici, ma non poteva dirgli la verità, altrimenti l'incantesimo risarebbe spezzato e lui avrebbe perso.
D'altra parte, vederlo così preoccupato per Rose, preoccupato che lui potesse farla del male gli creò un vuoto sopra lo stomaco.
-     Non la sto obbligando a fare nulla, Al – fu la semplice risposta di Scorpius.
Albus sospirò, guardandolo intensamente con i suoi occhi verdi, eredità paterna – Lo so. Ci ho parlato ieri e sembra convinta a continuare, ma... - scosse la testa, affranto – Lei non sa come andrà a finire, Scorpius!
-     Nessuno lo sa. – bisbigliò Scorpius, quasi stesse parlando a sé stesso.
-     Bugiardo! – disse Albus, battendo un pugno sul tavolo – Io lo so e lo sai pure tu! Non appena ti sarai stufato, la mollerai, come succede sempre e lei soffrirà!
Era la prima volta che Albus alzava il tono con lui. Anzi, era la prima volta che Scorpius vedeva Albus tanto arrabbiato da alzare la voce a quel modo. Alcuni studenti di Serpeverde si voltarono a guardarli, curiosi.
-     Non mi sembra che la cosa ti abbia dato fastidio, con le altre – disse Scorpius a denti stretti.
-     Le altre non sono Rose! – sbottò Albus, rosso in volto – Lo capisci questo?
Derek e Isidore seguivano la scena, spostando lo sguardo dall'uno all'altro, apparentemente molto interessati alla scena.

-     Albus – disse Malfoy, tranquillo – Tu sottovaluti tua cugina. Ti è mai passato per la testa che potrebbe essere lei a lasciarmi?
Albus sospirò – Non lo farà. Ci ho parlato ieri e sembra molto sicura di volere continuare.
-     Davvero? – chiese Scorpius, leggermente stupito. Leggermente troppo stupito.
-     Sì, sì, davvero! – rispose l'altro. Sembrava essersi dato una calmata – Ma questo non cambia le cose.
-     Albus... - disse Malfoy inchidandolo con il suo sguardo di ghiaccio – Rose sa decidere per sé. E' abbastanza forte da scegliere e affrontare le eventuali conseguenze della sua scelta. Quindi, fine della questione. Anche perché... sei la persona di cui si fida di più. Se non ha dato ascolto a te, non lo farà con nessuno altro.
Queste parole scatenarono un turbinio di pensieri nella mente di Albus.
Se non ha dato ascolto a te, non lo farà con nessuno altro.
Era davvero così?
Non c'era davvero nessuno che poteva farle cambiare idea, dissuadendola dal commettere quel clamoroso errore? Davvero?
Forse no. "Rose si incazzerà da morire, però", fu il preoccupato pensiero di Albus.
Albus voleva bene a Scorpius. Ma adorava Rose. E sapeva come si sarebbe conclusa la loro storia.
Come tutte le altre.
E non avrebbe permesso che questo succedesse; anche se c'era in mezzo il suo migliore amico.
Scattò in piedi, afferrando il mantello.

Ma prima di andarsene voleva avere la prova che quello che stava per fare fosse la cosa giusta.
Così, sporgendosi verso Scorpius, che lo guardava stranito, chiese a bruciapelo:
-     Sei innamorato di lei, Scorp?
Alla domanda, Scorpius strabuzzò gli occhi in un'espressione di sorpresa che non gli si addiceva.
Non ci mise più di qualche secondo a ricomporsi.
Evidentemente, Albus interpretò il su momento di silenzio come una negazione perché, dopo aver sibilato un distaccato – Ecco, appunto – schizzò via, lontano da loro.

*

Da più di cinque minuti, Rose era ferma davanti all'entrata della Sala Grande, indecisa su cosa fare.
In realtà, sapeva bene cosa voleva fare, ci aveva pensato tanto durante la notte. Ma adesso che doveva metterlo in pratica cambiava tutto.
D'altra parte si trattava di una cosa che lei non aveva mai fatto.
Una cosa che lei aveva sempre criticato e guardato con un misto di disgusto e compassione, quando lo vedeva fare dalle altre ragazze.
Ma se questo le avrebbe permesso di guadagnare qualche punto nella battaglia con Malfoy, doveva farlo. Non c'erano alternative.

Così, decisa, mosse tre passi in avanti, senza rendersi conto della figura, slanciata e familiare che le si era parata davanti.
- Rose.
Rose indurì lo sguardo - Albus.
Contrariamente a quanto si era aspettata, Albus sembrò sollevato di vederla. Lei, naturalmente, si era riproposta di non rivolgere la parola al cugino per almeno due o tre giorni, dopo ciò che era accaduto la sera precedente. Ma il suo proposito era volato via, di fronte all'espressione seriamente afflitta di Albus.
Forse temendo che lei scappasse via da un momento all'altro, Albus le afferrò una mano, incrociando le dita con quelle affusolate della ragazza.
- Rose, scusa... davvero. Mi dispiace per quello che è successo ieri. Io... mi sono espresso male, non ci siamo capiti. Per favore, non essere arrabbiata con me, per favore - disse tutto d'un fiato.
Rose sospirò; non era in suo programma perdonare il cugino tanto presto. Ma come poteva resistere davanti a quella richiesta?

- Oh... e va bene. Soltanto perché sono troppo buona, ti perdono - acconsentì alla fine, facendosi stringere dall'abbraccio sollevato di Albus.
- Sì, sì certo. Sei la cugina più buona e più bella del mondo.
- Smettila di fare il ruffiano! - gli disse Rose, dandogli uno schiaffetto sul braccio - Tanto non ti crede nessuno.
Albus rise, ma tornò serio poco dopo - Sul serio, Rosie. Io... non sono tanto entusiasta per la tua storia con Scorpius. Ma... - si affrettò ad aggiungere, a causa dell'occhiataccia della cugina - Se tu sei felice... va bene, ecco.
Rose sospirò di nuovo; ma stavolta era un respiro sconsolato.
" Sarei più felice se dicessi di non credere a tutta questa messinscena, Al. Miseriaccia, possibile che non te ne accorgi?".
- Scorpius è il mio migliore amico, Rose - riprese Albus, salutando con la mano due ragazzi di Serpeverde che stavano andando a fare colazione - Gli voglio bene, ma so come è fatto. E io farò qualsiasi cosa per non farti stare male. Qualsiasi.
Rose alzò gli occhi al cielo, infastidita. Come se lei non sapesse cavarsela da sola...
- Non ce ne sarà bisogno - affermò, convinta.
Albus le sorrise, dandole un buffetto sulla guancia.
- Meglio così, allora. Scappo, adesso.
- Dove vai? - chiese Rose, facendo un passo verso la direzione opposta.
Albus si bloccò, apparentemente preso in contro piede.
- Vado... in guferia - ammise poi - Devo mandare una lettera a casa.
Rose annuì - Saluta tutti da parte mia.
- Certo... lo farò.

*

Come al solito, quando mise piede nella Sala Grande, Rose ebbe l'impressione che decine di occhi fossero puntati su di lei. Per un attimo incontrò lo sguardo di Scorpius, seduto in fondo al tavolo di Serpeverde e le sembrò quasi che lui la stesse... aspettando?
Proseguì dritta e impettita tra i tavoli, nonostante stesse già morendo di vergogna al pensiero di ciò che stava per fare; quando giunse al tavolo dei Grifondoro, non si fermò ma proseguì oltre.
"Ci siamo, Rose,  niente panico".
- Buongiorno, Scorpius - disse candidamente, mentre prendeva posto tra Malfoy e Zabini, sotto lo sguardo attonito dei due.
Nott la guardava a bocca aperta, come se fosse una alieno appena sceso sulla Terra. L'espressione di Zabini non era poi tanto diversa.
Bene.
Quando, finalmente, si voltò a guardare Scorpius, notò con piacere che sul suo volto impassibile comparivano i segni di un evidente e inaspettato stupore - Buongiorno, Rose.
- Dormito bene... cucciolo? - Rose si complimentò con sé stessa, abbastanza soddisfatta di come stesse interpretando il ruolo della fidanzatina.
Un suono soffocato alle sue spalle le fece comprendere che qualcuno stava ridacchiando.
Molto bene.
Scorpius la fissò per un momento, visibilmente spaesato, mentre biascicava un poco convinto - Direi... di sì.

Rose sorrise compiaciuta: la situazione aveva raggiunto il livello di imbarazzo sperato, in meno di quanto lei avesse previsto. Scorpius non avrebbe sopportato di venire trattato così ancora per molto.
- Non mi dire che hai bevuto solo un bicchiere di succo di zucca! - esclamò all'improvviso lei, con finto rimprovero - Scorpius, quante volte devo dirti che la colazione è importante per concentrarsi al meglio?
Scorpius sembrava non credere che tutto ciò stesse realmente accadendo.
- Già, Scorpius - disse Zabini, con le lacrime agli occhi - Quante volte deve dirtelo?
"Che idiota", fu il pensiero di Rose, ma non poteva negare che la stesse aiutando. Scorpius di certo non avrebbe accettato di farsi prendere per i fondelli dai suoi amici.
E adesso... il colpo di grazia.
- Quindi... - riprese Rose, afferrando, dal vassoio poco distante da loro, un biscotto alla crema - Devi mangiare... - con uno scintillio maligno negli occhi, avvicinò impercettibilmente la sua mano al viso pallido di Scorpius - Apri la bocca.
Stavolta Derek e Isidore non si impegnarono neanche a nascondere le loro risate.
- C-cosa? - disse Scorpius, facendo una smorfia.
- Ho detto... Apri. La. Bocca. - nonostante l'espressione angelica, quella di Rose era quasi una minaccia.
Temette (...sperò) che a quel punto Scorpius esplodesse definitivamente.
Continuava a passare lo sguardo dal biscotto, a Rose, ai volti divertiti dei suoi amici.
Poi, tornò a guardare Rose e... la sua bocca si piegò in un ghigno.

- Va bene - e così dicendo, obbedì.
Merda.
Lui non doveva assecondarla... si sarebbe dovuto arrabbiare, miseriaccia!
"Che bastardo".
Con una certa riluttanza, Rose infilò, più adatta potrebbe essere l'espressione "lanciò", il biscotto nella bocca semiaperta di Scorpius.
Fantastico. Adesso avrebbero tutti detto che lei, Rose Weasley aveva imboccato Scorpius Malfoy a colazione. Proprio fantastico.
- Buono - disse Malfoy, con voce melliflua, ingoiando il boccone - Grazie, splendore.
Rose lo guardò indignata. Bastardo, bastardo.
Aveva capito a cosa mirasse Rose: per questo la stava assecondando. Non avrebbe perso le staffe tanto facilmente, adesso che sapeva.
"Ma tutto ha un limite...".
La risata sguaiata di Zabini la distolse dai suoi pensieri.
- Scorp, cos'è, adesso ti fai anche servire dalle ragazze, tra le altre cose? - disse, tra le risate.
Cosa?
Che cosa?
Zabini le aveva appena dato della serva? La serva di Malfoy?
- Scorpius - sibilò tra i denti, cercando di non urlare - Ti dispiace prepararmi una fetta di pane tostato? Con la marmellata, per favore.
Scorpius tentennò. Probabilmente, nessuna ragazza aveva mai osato tanto.
- Oh, oh - bisbigliò Derek divertito, scambiandosi una'occhiata d'intesa con Isidore.

Rose sorrise soddisfatta. Stavolta lui non l'avrebbe fatto, a giudicare dall'espressione di Scorpius.
- Pesca o albicocca?
Dannazione.
- Pesca - rispose senza nascondere il suo fastidio, osservando Scorpius che intingeva il coltello nel vasetto di marmellata.
- Ecco qui, tesoruccio - le disse Scorpius, piazzandole davanti una fetta di pane tostato ben spalmato di marmellata.
Con espressione truce, Rose afferrò la fetta che Scorpius le stava porgendo, mordendone un pezzo.
Almeno non era male, ammise a se stessa.
- Va bene, ragazzi - esordì ad un certo punto Isidore - Ci dispiace lasciare questo quadretto casalingo, ma dobbiamo andare. Scorpius, ci vediamo a lezione. Rose.
Lei li salutò con un gesto non troppo caloroso della mano.
Non appena i due si furono allontanati abbastanza, Scorpius parlò.
- Che cosa ti è preso, Weasley?
Lei lo guardò, continuando a mangiare  - Volevi che facessi la "fidanzata", Scorpius? Bene. Eccoti accontentato - disse semplicemente - Perché... la cosa ti ha imbarazzato, per caso?
Malfoy rise, i capelli biondissimi gli ricaddero a ciuffi sulla fronte. Lui li scansò con la mano, portandoli all'indietro. Per poco a Rose non andò di traverso il boccone che stava ingoiando.
- Era questo a cui miravi? - disse - Farmi imbarazzare? Ah, Weasley... tu non sai neanche cosa sia il vero imbarazzo.
Rose corrugò la fronte. La stava minacciando, per caso?
- Puoi andare al diavolo, Malfoy.
- Per adesso mi accontento di portarti a lezione - disse, alzandosi.
Rose rimase seduta al suo posto, versandosi del caffè in una tazza.
- Allora? - la incitò lui.
Rose sollevò il viso per guardarlo in faccia - Io non ho finito. E poi, in classe ci vado da sola. Non ho bisogno della guardia del corpo, Malfoy.
Scorpius la fissò, alquanto divertito - Come vuoi, Weasley - con un gesto veloce, le strappò di mano quello che restava della fetta di pane tostato - Ci vediamo dopo, tesoruccio.
E prima che lei potesse protestare, Scorpius si era già allontanato.



*

- Ti stavo dicendo - disse Dominique, mentre infilavano velocemente i libri nella borsa, alla fine della lezione di incantesimi con i Tassorosso - Mia sorella mi ha detto che durante le vacanze di Natale dobbiamo andare qualche giorno da lei e Teddy.
- Dom... mancano due mesi a Natale! - le fece notare Rose, mentre si dirigevano verso l'uscita con una loro compagna di Tassorosso.
- Esatto! - esclamò la bionda, aggiustandosi i capelli, già perfettamente a posto - E' la stessa cosa che le ho fatto notare. Anche perché... chi se la sente poi nonna Molly, se ce ne andiamo?
Rose ridacchiò a quel pensiero. Era tradizione che la famiglia si riunisse alla Tana, durante le feste comandate. Non si ammettevano repliche.
- Porterai anche Scorpius, Rose? - domandò Emily, la loro amica di Tassorosso.
Rose si sentì avvampare; guardò Dominique sperando che le venisse in aiuto, ma anche la cugina sembrava in attesa di una risposta.
- Oh, no... no, non credo proprio che sarà possibile, no... - biascicò mentre uscivano.
"Anche perché probabilmente toneremo a non rivolgerci la parola a Natale", avrebbe voluto aggiungere, ma per fortuna si trattenne.
- Ehm... Rose? - la chiamò Dominique, con voce titubante.
- Cosa c'è?
Dominique non parlò, ma le fece un cenno con la testa indicando un punto alla sua destra.
Rose, prevedendo il peggio, si voltò verso il punto indicatole e lo vide...
Il peggio.
Appoggiato al muro, con le mani in tasca, in una posa molto naturale terribilmente... sexy, c'era Scorpius Malfoy.
- La prima ad entrare e l'ultima ad uscire. Sei sempre la solita, Rosie - disse, rivolgendole uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
Naturalmente, quel sorriso non sortì alcun effetto su Rose che sapeva quale fosse il suo scopo; peccato però che non si potesse dire lo stesso di Emily e Dominique che sembravano semplicemente ammaliate.

- Che cosa... - cominciò bruscamente, ma si riprese in tempo - Che cosa ci fai qui, Scorpius? - chiese moderando il tono.
- Sono venuto ad aspettarti - rispose, senza smuoversi.
- Ah... e perché?
Dominique le pestò un piede, fulminandola con lo sguardo.
Anche Emily sembrava interdetta dall'atteggiamento così duro di Rose.
Ma Scorpius non si scompose. Sorridendo in modo affascinante, si staccò dal muro, facendo qualche passo verso di lei; Rose arretrò ma lui fu più veloce, nel circondarle i fianchi con le braccia.
- Perché non riesco a stare troppo tempo senza di te, Rose, lo sai - le disse nell'orecchiò, ma abbastanza forte da farsi sentire dalle altre due. Rose rabbrividì quando sentì le labbra di Scorpius scendere dal suo orecchio lungo il suo collo...
Per un momento restò impalata, apparentemente incapace di muoversi, mentre Scorpius si spostava agilmente da un lato del collo all'altro. Oltre la spalla di lui vide le espressioni allibite di Emily e Dominique e ciò le diede la forza di ribellarsi.
- Scorpius, finiscila... - disse, puntandogli le mani sul petto e spingendolo via - Scorpius!

Lui si staccò da lei, indietreggiando di un passo.
Rose sentì la sua faccia andare a fuoco, mentre guardava Scorpius come se volesse fulminarlo.
Persino il suo collo bruciava, lì dove le labbra di lui l'avevano sfiorata.
Rose avrebbe voluto urlargli contro: aveva in mente così tante maledizioni che non sapeva quale scegliere.
Questo tentennamento però, diede a Scorpius il tempo di parlare al suo posto. Inutile dire che non si era minimamente scomposto, anzi. Continuava a guardarla in modo malizioso, passandosi il pollice sulle labbra, in un gesto, oggettivamente, molto sensuale.
- Cosa c'è, Rosie? Di solito ti piace... - disse sogghignando, consapevole dell'effetto che quella bugia avrebbe provocato.
Rose avvampò automaticamente, arrossendo più di quanto già non fosse.
Aprì più volte la bocca per parlare, ma la richiuse ogni volta.
Sapeva di essere con le spalle al muro; non poteva certo dire che non poteva piacergli visto che Scorpius non aveva mai fatto una cosa del genere, prima di allora.
Sentì al suo fianco Emily tossicchiare, probabilmente per nascondere una risatina.
Grazie al cielo, Dominique intervenne in suo aiuto, ponendo fine a quel silenzio imbarazzante.
Santa Dominique.
- Rose... casomai noi iniziamo andare - disse sua cugina, rivolgendole un'occhiata preoccupata - Così voi potete... ehm... chiacchierare. Vieni, Emily?
Emily annuì, sorridendo ancora, seguendo la snella e armoniosa figura di Dominique.
Rose attese, finchè non vide la fluente chioma bionda di sua cugina sparire dietro l'angolo. Poi, con lentezza snervante, si voltò verso Scorpius, di nuovo appoggiato al muro, palesemente a suo agio.
Rose era furente. Persino i suoi capelli parevano vibrare per la rabbia.
- Sei proprio uno stronzo, Malfoy - soffiò.

Lui non rise, come faceva di solito.
Si limitò a sogghignare, continuando ad accarezzarsi la bocca.
- Sono un maestro, Weasley. E' diverso.
- Un maestro stronzo, allora - fu la repentina risposta di Rose, ancora impalata sul posto. Sentiva che se si fosse mossa, l'avrebbe preso a schiaffi.
- Mettila come vuoi, Rosie.
Lei fece un lungo respiro - Sai, mi sto cominciando a stancare di questa storia, Malfoy.
Scorpius la fissò un momento preoccupato; dopodichè curvò le labbra in un sorrisetto.
- Ti arrendi?
Quelle parole risuonarono nella testa di Rose come un campanello.
Era un pensiero luminoso, che segnalava una via di fuga.
Bastava mettere da parte l'orgoglio, dire un semplice sì e sarebbe stata libera.
Ma Rose Weasley era estremamente orgogliosa...
- Ti piacerebbe, Malfoy - gli disse, sbuffando.
Lui le rivolse un sorriso. Non era un ghigno... era un sorriso vero. Se si fosse trattato di un altro, Rose avrebbe pensato che lui fosse felice che lei non si fosse arresa...
Ma lui era Scorpius Malfoy, non poteva essere così.
- Sia chiaro: devi distare da me almeno di tre passi, Malfoy - lo avvertì, mentre se ne andava - Perché la prossima volta uno Schiantesimo non te lo toglie nessuno.
Avrebbe voluto essere più dura, ma quello che le uscì fu solamente un tono vagamente infastidito. Marciò dritta verso la sala di Incantesimi, dopo aveva la lezione successiva, con la speranza che il prendere appunti riuscisse a sostituire il lancinante e inspiegabile  pensiero delle labbra di Scorpius sul suo collo.

Dangerous BeatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora