Quinto giorno pt 2

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Per un momento nessuno dei tre parlò.
Il clamore dei tifosi rompeva il silenzio imbarazzante che ci sarebbe stato, prima che Scorpius prendesse la parola.
- Seriamente... qual è  il tuo problema, Potter?
Rose passò lo sguardo dall'uno all'altro. L'espressione di Scorpius sembrava tranquilla e rilassata, come sempre... ma i suoi occhi tradivano un insopportabile fastidio.
- Se fossi in te, non vorrei saperlo, Malfoy - ribatté in risposta James, puntando un dito contro il biondo.
Prima che Scorpius avesse il tempo di rispondere, cosa che si stava già preparando a fare, Rose fu costretta ad intervenire.
- James, piantala adesso!
Una voce gracchiante e amplificata annunciò che la partita stava per iniziare.

- Sarà meglio che vada - disse Scorpius rivolto a Rose, mettendosi la scopa su un spalla. Dopo aver lanciato un'ultima occhiata di ghiaccio a James, che sembrava ancora sul punto di volerlo Schiantare, Scorpius si incamminò verso gli spogliatoi con la sua solita andatura disinvolta.
- Scorpius! - chiamò Rose, dopo un attimo di esitazione. Malfoy si voltò - Vedi di prendere quel boccino...
Le labbra di lui vibrarono in un sorriso che scemò velocemente nel solito ghigno vagamente divertito - Ti porterò quel boccino prima che tu abbia il tempo di andarti a sedere, Rose.
E stavolta andò via sul serio, sotto lo sguardo piacevolmente sorpreso di Rose.
- Non mi piace per niente, Rosie - sentenziò una voce alle sue spalle.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, mordendo le labbra per non permettere a delle parole poco educate di uscire dalla sua bocca.
Ignorando James, si avviò verso gli spalti dei Grifondoro, dove le sue cugine le stavano tenendo il posto, sperando ardentemente che James riuscisse a lasciarsi distrarre dalla partita e a dimenticare quella storia.

Ma ovviamente si sbagliava.
Scorpius impiegò meno di quaranta minuti a prendere il boccino, portando i Serpeverde alla vittoria. Nonostante lei avesse sempre tifato per i Corvonero, Rose non poteva non ammettere di sentirsi, in un certo senso, eccitata da quella vittoria.
Ma questa eccitazione, lasciò ben presto il posto ad un fastidioso senso di nervosismo, quando, liberatasi dalla folla di studenti urlanti, Rose scorse James ad attenderla.
- James! Che ci fai qui? - esclamò Dominique, seguita a ruota da Roxanne.
Lui le abbracciò affettuosamente, come faceva sempre.
- Ho pensato che Albus potesse aver bisogno di un supporto morale, diciamo! E quindi... eccomi qua! - mentì allegramente James, incrociando lo sguardo truce di Rose.
Che attore.
- Anzi... sarà meglio che vada a salutarlo - stava dicendo, adesso - Mi accompagni, Rose?
Per un momento Rose pensò di rifiutarsi, ma poi immaginò che lui avrebbe trovato qualche altro modo per parlarle, quindi meglio risolvere subito il problema.
- Certo.
- Oh, bè... credo che sia ancora negli spogliatoi, perché non l'ho visto passare - spiegò Dominique, saltando con la mano l'affranto capitano dei Corvonero che da sempre aveva una cotta per lei - Vi aspettiamo al castello. Verrai a salutarci prima di andar via, James?
- Ovviamente.

Rose fece schioccare la lingua spazientita, mentre osservava le cugine sparire in mezzo al mucchio di studenti diretti al castello.
- Cerca di fare in fretta, per cortesia. Non ho intenzione di stare tutto il pomeriggio a sorbirmi una tua paternale - disse Rose acida, incrociando le braccia strette strette.
Inaspettatamente, James ridacchiò, cosa che la fece innervosire ancora di più.
- Sai che sei ancora più deliziosa quando ti arrabbi? - le disse, spudoratamente.
- Piantala!
- Su, Rosie... a parte gli scherzi - riprese, facendosi serio - Stare con quel Malfoy è sbagliato!
Lo disse con voce non troppo bassa. Alcuni studenti ritardatari si voltarono a guardarli, incuriositi.
Rose si sentì arrossire. Quello di cui non aveva proprio bisogno era una scenata di fronte a tutti. Ma James sembrava non capirlo. Nessuno sembrava capirlo.
Tutti pretendevano di sapere cosa era meglio per lei
Ma di quello che Rose voleva se ne fregavano altamente. La rabbia che aveva accumulato fino a quel momento cominciò a ribollirle all'altezza dello stomaco.
- Entriamo qui - gli disse, aprendo la porta di uno spogliatoio vuoto.
All'interno non c'era nessuno; i giocatori se ne erano andati via.
Bene. Almeno non li avrebbero interrotti.
- Ascoltami bene, James, perché questa è davvero l'ultima volta che mi prendo la briga di dirtelo. Stanne fuori, statene fuori tutti.
Raramente Rose riusciva ad essere così minacciosa. Ma quella parte, evidentemente, le stava riuscendo abbastanza bene perché vide James strofinarsi la fronte velocemente; lo faceva sempre quando sapeva di essere in difficoltà.
- Non puoi chiedermelo.
- Ne ho tutto il diritto, invece - gli urlò lei in risposta.
Merda, ma perché non capiva? Perché si ostinava a non capire?
- Se pensi che accetterò mai di lasciarti nelle... grinfie di quello lì, ti sbagli di grosso Rose - sentenziò James, tranquillo, come se avesse preso la sua decisione e non ci fosse nient'altro da aggiungere.

- E' la mia vita - sibilò lei, trattenendo a stento l'impulso di sbattere la testa contro il muro.
- Sì, lo è. E stai facendo una cazzata, Rose - disse James, alzando per la prima volta la voce - Ti sta solo usando, non lo capisci? - scosse la testa come a cacciare via brutti pensieri - Possibile che non...
- Smettila, SMETTILA SUBITO! - gridò Rose, rossa in volto. I capelli boccolosi stavano liberandosi dall'acconciatura in cui li aveva sistemati con tanta cura - Quello che è successo questa estate tra noi non ti da alcun diritto di intrometterti nella mia vita! Chiaro?
Un rumore sordo, simile a quello prodotto da un oggetto che si schianta sul pavimento, li fece voltare entrambi.
Rose inorridì, "Oh, no...".

Sul volto di James si era calata una maschera impassibile.
- Cazzo... - soffiò lui, passandosi una mano tra i capelli, cercando di non guardare verso la terza figura.
Rose, invece, non riusciva a non farlo. Aveva gli occhi fissi in quelli tanto familiare del nuovo arrivato, sperando di coglierne... un segno.
- Albus...
Il ragazzo passava lo sguardo dall'uno all'altra; indossava ancora la divisa da Quidditch, la scopa abbandonata ai suoi piedi, giaceva a terra, senza che lui se ne preoccupasse.
- Ehm... io... mi avevano detto che mi stavate cercando - disse con voce roca, fissando un punto dietro di loro - Ma evidentemente non avete più bisogno di me...
Fece per andarsene, ma James fu più veloce.
- Albus, ti posso spiegare.
Albus alzò una mano per bloccarlo, il volto distorto in un'espressione di delusione - Non mi devi spiegare niente - si voltò di nuovo, senza degnare Rose di uno sguardo. Fece tre passi, poi si voltò di nuovamente - Anzi, forse una cosa c'è. Magari potresti spiegarmi come sia possibile che mio fratello, a cui io ho chiesto aiuto per proteggere quella che per me è una sorella , ha fatto la stessa cosa che adesso rimprovera ad altri? - disse Albus alzando man mano il suo tono di voce, il volto contratto dalla rabbia - Con quale faccia tosta? Con quale cazzo di faccia tosta hai accettato di aiutarmi sapendo quello che hai fatto? Eh?
James sospirò, imprecando a bassa voce - E' stato solo... niente, Al! - guardò Rose, cercando il suo sostegno, ma la ragazza era ancora ferma al suo posto; paralizzata da quella situazione - La stai facendo più grossa di quanto non sia.

A queste parole, Albus sembrò davvero sul punto di usare le mani, ma fortunatamente, Rose gli si parò davanti, trattenendolo per un braccio.
Si scambiarono uno sguardo, di cui solo loro conoscevano il significato. Era il loro linguaggio segreto che nessun altro sarebbe riuscito ad interpretare.
- Albus, ti prego... calmati! - gli disse, faticando a ricacciare le lacrime - Per favore... mi dispiace, io... non avresti dovuto saperlo così. Ma davvero... io e James abbiamo chiarito subito. Per favore...
Albus scosse la testa, apparentemente più calmo - Non devi chiedermi scusa, Rosie - le disse dolcemente, come se non fosse stato sul punto di perdere il controllo fino a pochi secondi prima - Di cosa ti scusi? - ridacchiò istericamente - Anzi... sono io a dovermi scusare. Ti chiedo scusa, Rose - si tormentò nervosamente le mani - Per aver dubitato di te, per non essermi fatto gli affari miei come avevi chiesto... - scosse la testa - Ma soprattutto per non essermi fidato del mio migliore amico. Ci pensi? Ho preferito fidarmi di mio fratello - indicò James, senza guardarlo - piuttosto che fidarmi del mio migliore amico.  E sai che ti dico? Che oggi, mentre ci preparavamo per la partita, abbiamo parlato di te, io e Scorpius. E ho visto nella sua espressione una sincerità che non so se riuscirò mai più a provare nei confronti di mio fratello.
La sua bocca si piegò in un'espressione amara.
- Adesso vado.
Rose non ebbe il coraggio di fermarlo ancora. Ma James sì.

- Cosa le stai dicendo? Lo difendi, ora? - sbottò James. Rose lo fulminò con lo sguardo.
Albus si voltò, con una lentezza snervante, guardando verso il fratello - Almeno lui non ha agito di nascosto, come un verme schifoso.
Rose trattenne il respiro. La situazione stava procedendo verso un'inevitabile degenerazione.
- Non paragonarmi a quella specie di dongiovanni sbiondato!
Sentendo questo insulto, anche Rose provò un fastidio bruciante; corrugò la fronte, ma Albus fu più rapido di lei ad affrontare il fratello.
- Ti credi migliore? Tu hai fatto di peggio.
- Andiamo, Albus! - irruppe James in un gesto esasperato - Credi davvero che io l'abbia usata o cose del genere? Merlino! Credi che davvero sarei stato capace di farle del male o di essere scorretto con lei? Con Rose? - pronunciò quel nome con più enfasi, come se servisse a spiegare il senso del suo discorso.
Rose da parte sua cominciava a sentirsi a disagio: quei due discutevano come se lei non fosse presente, come se non potesse sentirli.
- Non avresti dovuto comunque, in ogni caso - lo rimbeccò Albus, ma il suo tono era meno ostile.
- Ti ho detto che è stato istintivo, cazzo! - si voltò verso Rose, come pentito da ciò che aveva detto - Questo...non significa che, se potessi tornare indietro non lo rifarei, sia chiaro...
Rose alzò gli occhi al cielo, esasperata. Se la situazione non fosse stata così quasi- drammatica, avrebbe sorriso.
- Ecco, lo vedi? Come dicevo... - disse Albus.
- Insomma, smettetela! - li interrupe lei. Si era decisa ad intervenire, prevedendo che altrimenti la discussione non si sarebbe conclusa tanto presto - La vita è la mia! - annunciò, passando lo sguardo dall'uno all'altro - Decido io cosa farne. Non mi sono mai pentita di aver fatto le cose che ho fatto, ma questi non sono affari vostri. Di nessuno dei due.
Rimarcò maggiormente questa frase, facendogli intendere che la conversazione era appena terminata. Li fissò, in attesa di una reazione. Albus, rassegnato, borbottò un poco convinto "Come vuoi"; James alla fine, sospirò pesantemente, decidendosi ad annuire.
-  Molto bene! - Rose battè una volta le mani, sollevata - Mi sembra il caso di andare, ora. Gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.
E mentre si richiudeva la porta dello spogliatoio alle spalle, Rose non poté a fare a meno di sentirsi sollevata, non riuscendo a credere di essersi finalmente liberata di due pesi. Uno dei quali le pesava incessantemente sullo stomaco dall'estate precedente.

*

A Scorpius piacevano le feste.
Ma quella sera, nonostante Serpeverde avesse vinto, in gran parte per merito suo, non aveva voglia di festeggiare. La sensazione di eccitazione e gioia che provava sempre quando raggiungevano una vittoria sembrava essere spazzata via da una sorta di... turbamento, ecco.
Un turbamento che lo aveva portato ad allontanarsi dalla Sala Comune, lontano dai festeggiamenti e dagli studenti urlanti che avevano come obiettivo principali quello di scolarsi il maggior numero di litri di Burrobirra e fare casino.
Senza accorgersene, camminando per i corridoi del castello, aveva raggiunto la scalinata che portava alla torre di astronomia. Salì alcuni scalini e si sedette là, guardando fuori dalla finestra, mentre il cielo già, nuvoloso, si faceva sempre più scuro. Lì, sarebbe stato in pace a riflettere, nessuno studente ci andava mai, visto che quella scalinata portava solo alla torre di astronomia. E nessuno avrebbe fatto lezione quel giorno.
Senza che potesse farci nulla, il suo pensiero volò verso Rose Weasley.
Non l'aveva più vista dopo la partita; immaginò che Potter fosse riuscito a dissuaderla. Quando aveva visto James, si era sentito vagamente infastidito. Infastidito da come la guardava, dalla confidenza con cui la stringeva, da come semplicemente le parlava...

E pensare che era corso qui a Hogwarts per metterla in guarda da lui. Come se lui potesse davvero...
Che idiozia.
Come se lui potesse farle intenzionalmente del male. Gli veniva da ridere a quel pensiero, ma la sua mascella era stranamente inchiodata.
Che poi... lui era sempre andato d'accordo con James Potter.
Povero Potter. Non sapeva che lei sarebbe stata costretta a tornare da lui.
Rose non avrebbe accettato di perdere la scommessa a causa della gelosia del cugino. No, non lo avrebbe fatto.
" C'è la scommessa. Quella stupida scommessa... lei tonerà. Ma sarà solo per la scommessa".
Scorpius si sfilò le mani dalla tasca, sfilandone l'accendino e un pacchetto di sigarette. Ne tirò fuori una e la accese.
Con gesti lenti se la portò alla bocca, tornando a fare mente locale nei suoi pensieri, che sembravano non volergli dare tregua.
- Non puoi fumare dentro al castello. Dovrei toglierti almeno venti punti.
La voce di Rose lo aveva piacevolmente sorpreso. Salì quei pochi gradini e si sedette un gradino più in basso rispetto a quello su cui sedeva lui, appoggiandosi con le spalle al muro.
- Fallo, allora - il tono di lui sembrava quasi di sfida.
Ma lei non parve farci caso. Si spinse verso di lui, togliendogli la sigaretta dalle mani e avvicinandosela alle labbra  - Consideralo un regalo per aver vinto la partita.
Tossicchiò quando il fumo le inondò la gola. Ma alla seconda boccata sembrava già un'esperta; nessuno si sarebbe potuto aspettare che Rose non aveva mai fumato prima di quel momento.
Scorpius sorrise, affascinato dalle mille sorprese che quella ragazza continuava a riservarle.

- Allora non sei perfetta - le disse Scorpius, indicando la sigaretta con un gesto della testa.
Lei fissò la sigaretta, soffiando fuori una nuvoletta di fumo.
- No che non lo sono - disse, passandosi la mano libera sulla fronte - Non capisco come faccia certa gente a pensarlo. I miei capelli sono di un colore indefinibile. Dovrei essere un po' più alta - elencava sulle dita, mentre sembrava parlare più con sé stessa che con Scoprius - Non riesco a far sopravvivere una pianta per più di tre giorni, perché a quanto pare il mio pollice verde è andato a farsi un giro insieme alla mia capacità di stare in sella ad una scopa. La maggior parte dei miei parenti mi considera un'irresponsabile. Non riesco a fare una crostata di more che sia al limite della decenza... come vedi la perfezione è ben lontana. Ah, dimenticavo, ora fumo anche - aggiunse, sollevando leggermente la mano con la sigaretta.
- Wow - fece lui, schioccando la lingua - Hai una lista bella lunga.
Lei annuì, sconsolata.
- Non penso che i tuoi familiari ti considerino un'irresponsabile - stabilì Scorpius.
Lei si girò di scatto verso di lui, le sopracciglia alzate in un'espressione scettica.
- Vallo a dire a James... - disse Rose, scuotendo la testa stancamente. Quella giornata era stata molto più lunga di quanto si sarebbe mai aspettata.
Per un po' rimasero in silenzio, ognuno immerso nei proprio pensieri e nelle proprie considerazioni.
- Tu e Potter avete avuto una storia? - domandò d'improvviso Scorpius.
Rose si sentì colta alla sprovvista - Non sono fatti tuoi - rispose d'impulso.
Lui non sembrò molto stupito - Come preferisci - disse tranquillamente, come se la cosa non gli importasse. Anche perché, pensava di conoscere già la risposta.
- E' piuttosto complicato da spiegare... - disse poi lei, ripensandoci - Io e James... non è stato niente d'importante... oh, merda! Ma perché deve essere sempre tutto maledettamente complicato? - si disse, istericamente.
Scorpius la guardava con un sorrisetto stampato sul volto - Ti stai riferendo anche a qualcos'altro, per caso?
- Ovviamente no.
Lui continuò a guardarla, ammirato, mentre lei si portava di nuovo la sigaretta alla bocca.
- Ovviamente.
- Albus mi ha detto che avete parlato oggi - buttò lì Rose, senza guardarlo - Di me.
Lui annuì lentamente.
- E cosa vi sareste detti, se posso saperlo? - chiese lei, apparentemente con fare innocente.
- E'... come dire? Piuttosto complicato da spiegare - fu la risposta di lui, ripetendo ciò che Rose aveva detto poco prima.
Lei alzo gli occhi al cielo, ma non riuscì a nascondere del tutto quel sorriso che le si dipinse spontaneo sul volto.
- Touchè.

Tornarono di nuovo al silenzio per qualche minuto. Rose stava giusto pensando che la conversazione era giunta al termine e che tanto valeva spegnere quell'affare che le stava uccidendo i polmoni e tornarsene in Sala Comune. Probabilmente, Dominique voleva delle spiegazioni.
Dopo che lei era tornata al castello con Albus e James, era palese che qualcosa non andasse.
Cristallino.
Dal modo in cui quei due si guardavano era ovvio che fosse accaduto qualcosa. E conoscendo Dominique, se ne era sicuramente accorta.
Ma Rose aveva tagliato la corda, prima che la cugina potesse fare domande.
Sapeva dove avrebbe trovato Scopius; Albus le aveva sempre detto che andavano lì quando avevano voglia di... isolarsi dalla massa.
E  non avendolo trovato nella Sala Comune dei Serpeverde...
Che poi... non è che lei aveva voglia di...
Insomma, era solo per essere gentile. Non è che lei era entusiasta di passare del tempo con Scorpius Malfoy.
E tra l'altro... era costretta.
Sì, sì. Indubbiamente il motivo era quello. Nessun altro.
- A me il colore dei tuoi capelli piace - disse all'improvviso lui, prendendo fra due dita una ciocca rossiccia sfuggita, insieme a parecchie altre, dalla specie di crocchia con cui Rose li teneva legati.
Lei si immobilizzò, sentendosi a disagio.
- E' caldo e... indefinibile - continuò Scorpius, incrociando lo sguardo di lei, senza rompere quel contatto - Unico nel suo genere - concluse, con una voce che suonava roca anche a lui stesso.
Lei distolse lo sguardo, sentendosi arrossire, non riuscendo a capire se lui si stesse riferendo esattamente ai capelli...
"Ovvio, Rose. Non dire sciocchezze".
- Bè... g-grazie... - bisbigliò, alla fine.
Lui lasciò andare la ciocca di scatto, come se si fosse reso conto solo in quel momento di averla fra le mani. Si alzò e scese un gradino.
Rose pensò che stesse andando via; per questo motivo, fu alquanto stupita di vederlo abbassarsi per raggiungere la sua altezza.
Gli occhi grigi e profondi di Scorpius incontrarono ancora una volta quelli di Rose, che stavolta non cedette. Lo sguardo di lui scivolò dai suoi occhi alle sue labbra.
Inaspettatamente, Scorpius le tolse la sigaretta dalle mani - Questa robaccia non è per te, Rose - e con un colpo di bacchetta la fece sparire.
- Ci vediamo, Weasley - disse infine Scorpius, recuperando il suo solito tono strascicato e incurante.
- Sì... ci vediamo.

Rose lo osservò mentre scendeva i gradini, con l'andatura elegante che gli era solita.
- Ah, dimenticavo...
Rose alzò lo sguardo e lo vide tornare indietro. Inarcò le sopracciglia quando lui allungò una mano per porgergli qualcosa.
Non riuscì a trattenere un verso di stupore.
- Il boccino d'oro!
Gli sorrise e con sorpresa, vide che anche lui, nonostante l'espressione composta che avrebbe voluto mantenere, sotto sotto stava sorridendo, soddisfatto della reazione della ragazza.
- L'ho preso per te, no?
Rose, sorridendo teneramente, riportò l'attenzione sul piccolo boccino che, a intermittenza, svolazzava sul palmo della sua mani.
- Oh... Scorpius, io...
Ma fu inutile continuare la frase, perché quando Rose rialzò lo sguardo, Scorpius non c'era già più.


Premetto subito: non pensate che mi sia dimenticata di raccontare cosa è accaduto tra James e Rose. Non è tanto rilevante nel contesto della storia, ma prometto che nel corso di questi ultimi capitoli verrà fatta luce anche su questa vicenda.

Che dire? Stupiti da questa rivelazione su Rose e James?
Ci tengo a ringraziare tutti voi che avete letto e aggiunto la storia tra i preferiti! Un abbraccio grande a:

Musicmylife: Innanzitutto devi ringraziarti per i complimenti! Grazie, grazie, grazie! Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Spero di averti sorpreso in senso positivo con questo capitolo: come avrai notato, Rose non ha avuto alcuna storia con Albus... ma con James! L'avresti mai detto?
Francydenis: ebbene sì!! Sei una delle poche ad aver indovinato! :D
VeraAuxilia 04: Oserei dire che l'entrata in scena di James ha contribuito ad incasinare la situazione ancora di più! Adesso Rose dovrà dare delle spiegazioni ad un po' di gente! Ti ringrazio per la recensione, sono felice che gli ultimi due capitoli ti siano piaciuti! Alla prossima, se ne hai voglia!
Maggyeberty: Grazie mille, sei troppo gentile! Per prima cosa voglio dirti che sono contenta del fatto che la storia ti stia piacendo, come a me è piaciuto scriverla! Passando a James: mi riconsola sapere che lo consideri "il tuo preferito"! Sinceramente, temevo di averlo reso un po' troppo antipatico, soprattutto dopo quest'ultimo capitolo... cosa ne pensi? A presto!
Maricuccia: allora?? La tua idea era giusta?? Non tenermi sulle spine!! Comunque... l'imbarazzo tra Rose e Scropius continua ed è destinato a proseguire, a quanto pare! Ma siamo vicini ad una svolta... grazie, grazie, grazie per avermi fatto conoscere il tuo parere! Alla prossima!
Memi: Ebbene, la coppia misteriosa era formata proprio da James e Rose... cosa mi dici della tua previsione? Era azzeccata? Sono sicura di sì... grazie mille e alla prossima, se vuoi!
GIO_HP4e: Ne sono felice! Come ho già scritto, temevo di aver reso James un po' troppo antipatico, non tanto nel capitolo precedente, quanto in questo. Il tuo pensiero è cambiato, conoscendo i nuovi fatti? XD
Nabiki93: Indovinato! Come vedi, Rose è ancora più confusa di prima... ma al suo posto, chi non lo sarebbe?? Grazie mille, come sempre!
Alice_thomas: davvero, grazie! Sono felice che la storia di piaccia, all'inizio pensavo fosse un po' banale, ma devo dire che, tutto sommato, ne sono abbastanza soddisfatta! E tutto grazie a voi...! Ma piuttosto... di questo capitolo cosa ne pensi?
Akatsuki: sei troppo buona! (Il mio ego ringrazia sentitamente!!)... spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Alla prossima, se vuoi!

A presto...!!

Dal prossimo capitolo:

- Voglio rischiare - disse Scorpius all'improvviso. La sua voce celava una sicurezza inaspettata.
- Cosa? - Rose si voltò, trovandolo fermo con le mani in tasca e lo sguardo leggermente assottigliato mentre la guardava.
Lui fece un paio di passi verso di lei, con una lentezza snervante.
A Rose mancò un battito. Sentì un improvviso calore travolgerla, in contrasto con il venticello freddo di quel pomeriggio di fine ottobre.
Scorpius si fece ancora più vicino; i capelli scompigliati gli ricadevano disordinati sulla fronte.
- Ho detto... voglio rischiare - ripeté lui, alzando una mano per sfiorarle la guancia liscia con un dito.
Rose si sarebbe voluta ritrarre, ma sentiva le gambe piantate a terra.
Ingoiò il vuoto, ricomponendosi - E cos'è che vuoi rischiare? ...

Dangerous BeatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora