Capitolo 7° - La fine dell'inizio.

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Tornai in Calabria con la malinconia nel cuore. Sapevo di aver perso Alessio e Adriano. Cominciai il terzo anno in una classe nuova lasciando Pasquale e gli altri ex compagni, mi sedetti con Michele e il primo tra i nuovi compagni che conobbi si chiama Francesco, un tipo molto calmo e che non cerca guai. Entrai in classe e mi chiesi:"Ma seriamente devo stare con loro per tre anni?" A prima vista mi stettero tutti antipatici, poi li conobbi meglio.. e certi erano proprio l'antipatia in persona. Vidi una ragazza, bionda, magra, con gli occhiali e a mio parere bella. Mi venne una cotta sul momento, le scrissi dopo due mesi perchè non trovavo il coraggio, mi aiutò un nuovo compagno, si chiama Sebastiano ed è il più simpatico della classe, è un bonaccione, non ha il coraggio di fare male nemmeno ad una mosca. Lasciai stare quella ragazza, capii che non era per me. Le approfittatrici non sono il mio forte, le scarto come scarto le ossa della carne. Feci subito amicizia con un ragazzo seduto dietro di me, era piùtosto robusto ma era simpatico. Si chiama Andrea, alcuni lo prendono in giro tutt'ora senza un valido motivo, non lo merita. È troppo buono. Subito dopo strinsi amicizia con un ragazzo a cui piacciono i giochi al computer come me, passammo vari pomeriggi a giocare insieme e ci divertimmo molto, si chiama Mattia e fa finta di essere sbadato, non capisco perchè faccia finta di esserlo se alla fine è furbo, grazie a lui conobbi anche il suo compagno di banco, si chiama Simone ed è troppo "spacchioso", con lui rido ogni 2 e 3 e già siamo molto amici, ho avuto vari litigi con alcuni membri della classe perchè non andavo d'accordo, ho anche pensato di cambiarmi, alla fine ho cambiato idea. Perchè cambiare classe per due o tre persone? L'ultimo compagno di classe che ho conosciuto si chiama Alessandro, è un tipo calmo, rispettoso, simpatico e studioso. Il classico esempio di ragazzo perfetto. Potrebbe sembrare timido, ma dopo che entri in confidenza con lui è divertente scherzarci. Nell'arco di tempo che va da novembre a dicembre ero sull'orlo di una crisi per una serie di motivi che non sto qua ad elencarvi. Dissi ad Amalia che volevo morire. Premeditai tutto per molte settimane, feci una serie di ragionamenti per trovare il giorno perfetto e non destare sospetti. Amalia mi supplicò di non fare cazzate, tentò e ritentò, ora dovrebbe odiarmi dopo tutta la paura che le ho fatto passare. Le ho rovinato il compleanno. Il 4 dicembre parlai con la professoressa di diritto, fu la prima professoressa di cui cominciai a fidarmi, le dissi tutto e preferì perdere un'ora di lezione per cercare di salvare me, un essere che si considera inutile. La presi in giro. Le feci pensare che non lo avrei fatto, ma la mia testa era da tutta un'altra parte. Io il 4 dicembre dovevo andarmene da questo mondo. Aspettai che se ne andasse, arrivò la professoressa di italiano. Simone e altre due ragazze sapevano cosa stavo per fare, ma non pensavano accadesse quel giorno. La professoressa di italiano interrogava e intanto una ragazza la avvertì che io stavo male. Feci capire alla professoressa che stavo bene e si fidò di me invece della mia compagna, intanto io continuavo a bere Alcool finchè non me ne sono bevuto un litro a stomaco vuoto. Speravo di cadere in coma etilico e non svegliarmi più. Invece.. Caddi a terra, diedi una botta di quelle che sono diventato più demente di quanto io lo sia già. I miei compagni erano molto preoccupati, soprattutto i 3 che sapevano cosa stava accadendo. Mi soccorse Pasquale insieme ai paramedici, aveva capito che avevo fatto una cazzata. Stetti 2 giorni in ospedale, e pensai:"Ma gli faccio così schifo a Dio da non farmi nemmeno accettare in paradiso?" Ci sarà il giorno in cui cadrò e dovrò morire, ma non era quello il giorno. Capii che io servivo a questo mondo. All'inizio dell'anno fui chiamato "codino", nessuno si ricordava il mio nome. Questo soprannome mi fu attribuito dalla ragazza che mi consigliò di scrivere il libro, ha avuto la pazienza di ascoltare sempre i miei sfoghi, a volte può sembrare antipatica ma la capisco, fa bene a comportarsi in determinati modi. Passa come la vipera della classe a causa di altre persone, mostrando solo i suoi lati negativi, però dimostrano di non conoscerla bene, ringrazio Alessandra Curcio se ha avuto la pazienza di ascoltarmi sempre, è stata lei a consigliarmi di scrivere quest'autobiografia per sfogarmi e la ringrazio molto, non ci ho mai pensato ad una cosa del genere, comincio a credere in me stesso, qualcuno mi fa sentire importante, qualcuno finalmente mi fa sentire qualcosa che vale molto, e forse è cosi. Forse io valgo qualcosa. Forse io sono qualcosa.

Deliri di un pazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora