Capitolo 4

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Ero ferma, il mio cuore batteva forte e le mie mani tremavano. Rivivere quei momenti sarebbe stato orribile ma anche non poter conoscere Tyler...quindi cosa dovevo fare!?
«accetto solo se nel periodo in cui ci conosciamo, tu non frequenti altre ragazze.» lo sfidai, fino a che punto avrebbe rinunciato per essere mio amico?
«allora stai pronta a cambiare idea su di me» mi fece l'occhiolino e poi rientro, seguito da Josh. Non riuscivo a smettere di avere un sorriso idiota sulla faccia e Michele se ne accorse
«mhhh e tu lo odi eh» continuava a ripetere frasi del genere, intanto lei e il suo fidanzato si erano messi d'accordo che appena finito il turno dei ragazzi, ci sarebbero venuti a prendere per andare alla corsa nel bosco. Greg, il capo della gang è un mio vecchio amico e si è trasferito qui con la mia migliore amica visto che è suo cugino, invece gli altri sono: Ashton, Mike, Toby e Oliver. Sono dei fighi da paura ma sono tutti stronzi, soprattutto con le ragazze. Mi vedono come la loro piccola sorellina da proteggere ma ormai non ci incontriamo da 3 anni, le cose cambiano, le persone migliorano o peggiorano.
«devo togliermi queste scarpe!!» urlai appena entrata nell'attico
«amoriii» oh che figura, Cora era in casa
«ciao mamma!!» urlò la ragazza meno sgraziata del secolo, si buttò subito sul divano e accese la TV, la madre ci raggiunse subito e indossava ancora il camice da lavoro
«devo andare e starò fuori tutta la notta, fate le brava eh oh Charlotte, sei bellissima» non potei ringraziarla perché era già fuori dalla porta, un messaggio dei ragazzi ci fece sobbalzare
"Ei Spuznt oggi gareggi?" Nel mio vecchio gruppo ero rispettata, nessuno sapeva che mio padre mi maltrattasse, eccetto il capo. Gareggiavo per vincere e non ho mai perso nessuna gara, avevo solo 13 anni ma ero abbastanza sveglia per superare più della metà dei corridori in neanche tre secondi. Ora ero cambiata, mi ero "allenata" ed ero pronta a ricominciare per guadagnare soldi.
"Certo, preparami la Ducati 1199 rossa fiammeggiante" era la mia preferita, un modello unico a mio parere.
«cosa vuoi fare tu?» chiese Michele, come se non fosse già ovvio
«io gareggerò e vincerò» dichiarai convinta, cercando di non sentire le sue lamentele o preoccupazioni, andai a cambiarmi, scegliendo sempre un abbigliamento abbastanza sexy ma comodo.
Presi dal cassetto un top bianco che lasciava scoperto l'ombelico ma che copriva la ferita per fortuna e poi dei pantaloni di pelle aderenti da abbinarci, non cambiai scarpe perché se no tolgono punti a chi è avvantaggiato nel modo di vestire, più comodo sei, meno possibilità hai di vincere. Misi gli occhiali da vista che avevo portato con me e mi feci una treccia disordinata di lato. Sentii il campanello e poi qualcuno cadere, di sicuro quella stupida si sarà addormentata
«oddio dobbiamo scendere!» urlò per poi andare vicino allo specchio per sistemarsi
«io sono pronta» dissi tranquilla e lei mi fulminò con lo sguardo
«se non arrivi prima mi incazzo, ora andiamo» ad aspettarci sotto trovammo i due amici che irritati per il nostro ritardo non ci degnarono di uno sguardo
«wow che bel saluto» notai io quando Tyler mi fece un segno con il capo
«ah scusa è vero...» venne verso di me come un fulmine e mi baciò la guancia, le lue labbra soffici erano sulla mia pelle e crearono mille brividi per il mio corpo, nessuno mi faceva sentire queste sensazioni.
«ora seguimi alla macchina su» mi prese per mano e solo dopo essermi risvegliata dal mio stato di trans notai l'auto, una Porche grigia metallizzata, con targa nuova parcheggiata sotto il palazzo, mi accompagnò allo sportello e con un elegante gesto lo apri facendomi sedere e ammirare la vista della carrozzeria
«Gareggi stasera?» chiesi io con interesse, avrei voluto vederlo in azione ma lui scosse animatamente la testa
«oggi ci sono le moto, domani le macchine...vuoi venire anche domani? Solo se vuoi ovvio»
«che domande, ci sarò di sicuro»
«domani mattina ti vengo a prendere per andare a scuola.»
«no grazie, vado a piedi»
«ei tesoro la mia era un'affermazione non una richiesta» si girò verso di me e mi fece l'occhiolino
«che polline gonfiato che sei sai?»
«che cosa facevi in Texas?» ...ecco la domanda inopportuna che portò tensione tra di noi
«...non posso» guardai la ferita e lui annuì con il capo
«me lo racconterai presto zuccherino» scoppiai a ridere per quel soprannome
«sai che chiamarmi "zuccherino" è come una bestemmia tipo?»
«io vedo sempre l'opposto nelle persone» disse lui incurante della mia reazione
«tu cosa fai qui? Oltre ad accettare scommesse che perderai...»
«mio padre è un inventore, forse lo conosci...il mio cognome è kyerkor» ricordai l'imponente edificio vicino la casa di Michele e ora capii come poteva permettersi tutte quelle cose
«no ma ho visto il suo minuscolo ufficio»
«ora mi stai giudicando come un viziato che pensa solo ai soldi e al sesso vero?» mi guardò negli occhi e notai una scintilla dentro di lui, che svanì subito e che qualcuno doveva riportare indietro
«in realtà stavo pensando a quanti benefici mi porterebbe l'essere tua amica» feci la finta snob e lui rise, negli occhi aveva la stessa particolarità di prima, erano lucidi e magnifici
«lo so che sono bello ma se mi fissi così mi sciuperai eh» disse con tono altezzoso e questa volta ricevette una gomitata sulle costole, per fortuna che eravamo fermi al semaforo seguiti dalla moto di Josh
«ahi manesca» iniziammo a parlare del più e del meno, ci conoscemmo meglio ed era veramente bello poter vedere il suo lato nascosto
«arrivati» mi stavo iniziando a divertire e proprio adesso dovevamo scendere per la mia prima gara dopo molto tempo, lui si accorse delle mie preoccupazioni e mi strinse la mano, andrà bene mi ripetei
«sarai bravissima, io tiferò per te» disse lui per poi slacciarsi la cintura e scendere dalla macchina, non prima di avermi dato piena vista della sua perfetta V degli addominali quando la maglia si era incastrata nella cintura.
«Greg..» urlò Michele e andò ad abbracciarlo, stringendolo come un panda.
«oh che bel saluto sparita numero 2»
«ah io sono prima in tutto?» mi mostrai al ragazzo e lui rimase senza parole
«wow sei cresciuta benissimo Spuznt» ammise lui, questa volta non arrossì come avevo fatto per Tyler, conoscevo il capo da troppo.
«gli altri?» dopo averlo abbracciato mi affacciai dalle spalle del boss ma loro non c'erano
«la fidanzata di Oliver è all'ospedale, quindi sono andati a tenerlo tranquillo» ci sarei andata pure io dopo, per rivederli e far conoscenza delle ragazze che gli hanno fatto perdere la testa tanto da comportarsi come persone civili e non più da animali... Era il momento, dovevo andare in pista e far vedere chi ero e cosa volevo di nuovo. In premio c'erano più di ventimila euro, non era molto ma era l'inizio.
«Tyler...un'ultima cosa» lo richiamai vicino a me «...grazie per il tuo sostegno» gli baciai la guancia e lui rimase immobile per poi chiudere il mio corpo stante in un abbraccio meraviglioso che durò troppo poco per i miei gusti
Ma ti senti quando parli!? Dov'è finita la ragazza tosta che è in te?
Come sempre non potevo essere una ragazza normale perché dentro di me questa vocina parlava solo, sembravo una matta ma chi non ha nella mente un se stesso che ha da ridire su tutto? Comunque il mio lato duro era nascosto per il momento, mi sarei potuta veramente affezionare al ragazzo più bello e ricco di questa città. Uno sparo attirò l'attenzione dei partecipanti, era arrivato il tempo. O adesso o mai più, presi
coraggio e mi incamminai verso la moto, non prima di aver salutato la mia migliore amica più tesa di me per questa sfida.
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Sono esausta, ho fatto un lavoro d'inglese bruttissimo ma ci ho impiegato lo stesso due ore bene!
Buonanotte! 🎀🤗
SP

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