Capitolo 6

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Dovevo fidarmi? Mi agitavo sul sedile e intanto pensavo al domani, sarei andata in un'altra scuola, con dei nuovi compagni ma non delle semplici persone, le più pericolose. I ricchi era quella categoria intoccabile che si credeva superiore solo perché possedeva i soldi e di certo non nascondeva questa caratteristica, sperperavano i soldi per cose insignificanti e alcune volte all'anno andavano a dei ricevimenti con il portafoglio pieno per far offerte a delle associazioni che aiutavano i meno fortunati ma a loro non importava niente, volevano solo pubblicità. Certo non metto in dubbio che ci fossero altri tipi di milionari, certi potevano essere anche gentili e strafottenti dell'etichetta ma nessuno lo dimostrava in pubblico, i figli erano la peggior razza perché si credevano intoccabile solo per via dei genitori, non avevano gli stessi sogni di alcuni ragazzi che lavoravano duramente per ottenere le cose, no loro avevano le banconote della famiglia e facevano i "mantenuti" dovunque. A togliermi quei pensieri dalla testa fu proprio un figlio di un miliardario, Tyler era semplice rispetto agli altri e anche ribelle, una posizione di successo come quella del padre non stravolgeva la sua vita anzi credo la distrugesse, non è facile essere il figlio perfettino del inventore più conosciuto nella città. Mi strinse la mano e mi indicò un punto, non mi ero accorta che ci eravamo fermati proprio su una collina molto alta, da lì si vedeva la città intera, si vedeva Kerry Park, un bellissimo ambiente natura che mi ero ripromessa di andare a vedere e anche lo Space Needle che aleggiava tra le stelle del cielo scuro.
"È stupendo!" Dissi io scendendo dalla macchina, questa volta senza aiuto di Tyler. Il ragazzo aveva una faccia tranquilla e sorprendentemente incorniciata da un sorriso a trentadue denti.
"Questo è il mio posto segreto...Bè lo è anche di alcuni drogati ma dettagli" disse lui facendomi sorridere, mi mancava essere felice da quando avevo vinto e lui invece stava prolungando questo momento di gloria.
"E tu mi hai portata qui perché?" Dissi io con faccia ammiccante, tipo quelle delle faccine sul telefono, volevo metterlo in imbarazzo e ci stavo riuscendo
"Perché volevo dimostrarti che ti voglio veramente come amica" disse lui abbassano lo sguardo, quanto mi piaceva questa situazione, ora era lui quello tutto rosso.
"Ci sei riuscito, stai prendendo punti" gli diedi una pacca amichevole sulla spalla, lui mi guardò strano e io scoppiai a ridere, dovevo smettere di spaventare la gente con la mia risata da scaricatore di porto.
"Quanti punti ho ottenuto fino ad ora?" Chiese lui curioso e lì iniziai scherzosamente a contare con la mano ma alzai solo 2 dita, lui fece il broncio e incrocio le braccia
"Sei una bugiarda! Avrei già dovuto fare cento punti per quello che ho fatto"
"Guarda che posso anche toglierli" alzai le spalle e feci una faccia soddisfatta
"Non me li toglieresti mai perché ti è piaciuto troppo il fatto che abbia scommesso così tanti soldi per una cosa insignificante per me ma importante per te" disse lui avvicinandosi a me, io rimasi paralizzata, aveva appena descritto la sensazione che avevo provato nel momento in cui avevo visto il foglietto della vincita. Con una mossa astuta iniziò a farmi il solletico e io respiravo a malapena, non mi toccava la ferita ma avevo una pelle molto sensibile e per ogni tocco mi mettevo a ridere, anche se era involontario. Non so come ma fu la serata più bella della mia vita...la vittoria e il finale da sogno con la vista di Seattle, se io stessi veramente contando i punti a questo punto Tyler sarebbe sopra l'infinito.
"Ricorda una cosa...io vinco sempre" disse lui prima di accompagnarmi all'appartamento, era una sfida e forse lo avrei fatto vincere.
Nella sua macchina non c'erano molte cose, una battaglia d'acqua, delle chiavi, dei preservativi pure poi c'erano dei cd che attirarono la mia attenzione, li sfogliai e poi trovai uno...veramente strano.
"Taylor Swift, tutti i suoi brani" dissi io ad alta voce e lui prima sembrò disorientato poi si accorse dei dischi nelle mie mani.
"Si sono per mia cugina, lei adora quella cantante"
"Dicono tutti così" scelsi una traccia dove averlo inserito nel lettore, lui cercò di protestare e dire che non era suono cose così ma io lo sapevo, solo mi piaceva far arrabbiare le persone per vedere l'altra parte di loro. Nella macchina stava cantando "Mine" quella bio da tutte gambe e io cercavo di somigliarle ma senza risultati.
"I say can you believe?" Iniziai a muovermi e lui cercava di stare fermo ma invece muoveva un po' la testa e le labbra. Iniziai a muovere i capelli e lui invece ticchettava le dita sul volante. Verso la fine gridammo tutta la canzone senza fregarvene della gente che sbigottita ci fissava per strada
"You said, "I remember how we felt, sitting by the water.
And every time I look at you, it's like the first time.
I fell in love with a careless man's careful daughter.
She is the best thing that's ever been mine." Cantò solo lui e io rimasi impressionata, aveva una bellissima voce, la canzone era finita e noi ci guardavamo ancora, aveva un sorriso sulle labbra ma appena il semaforo fu verde e sentimmo i clacson delle altre macchine i nostri sguardi si lasciarono ma le risate continuarono. Cantammo fino al portone, ricevendo occhiatacce dagli anziani che passeggiavano tranquilla in quella via poco trafficata, Tyler quasi andava a sbattere contro il vetro della porta per fare un ballo strano sopra la canzone Stressed out, cantata fantasticamente da me in persona
"Non sei male come base" scherzò lui
"E tu sei un bravissimo ballerino" continuai "quindi domani mi snobberai oppure mi salterai addosso per la mia bellezza?" Mosso i capelli per far finta di essere attraente ma non mi riusciva bene
"Una via di mezzo tra le due, che te ne pare che dopo esserti venuto a prendere andiamo a fare colazione. Però devi svegliarti presto eh" era un appuntamento?
No idiota di sicuro voleva essere gentile perché sembri una che non mangia da tre anni dovrei andare da uno psicologo per questi discorsi tra me e me.
"Ci sto ma solo se paghi tu riccone" scherzai io
"Solo se mangi poco ingorda" iniziammo a ridere e poi mi spiegò che mi aveva visto mangiare al ristorante ed era rimasto scandalizzato. Era tardi e stava iniziando a far freddo, tremai sul posto e lui se ne accorse. Prese la sua giacca e la mise delicatamente sulle mie spalle per poi lasciarmi un bacio sulla guancia
"Ci vediamo domani allora Spuznt" risi
"Notte KHU3" ricambio il sorriso e poi contro voglia mi dovetti girare, stavo per suonare il citofono quando la porta si aprì di colpo e l'uragano Michele mi trascinò dentro non smettendo di chiedermi cosa era successo, non lo sapevo neanche io perché lo stesso descrissi la serata alla mia unica amica.
"Se non ti dispiace amica cara, è tardi vorrei andare a dormire" non sentii le sue lamentele e salii le scale per poi andare dritta in bagno e rendermi presentabile. Il trucco era colato e i capelli erano più gonfi che mai, mi struccai r feci una treccia poi mi svestii facendo attenzione alla garza che avvolgeva il fianco. Arrivato il momento di andare a letto, crollai sul materasso, stavo riuscendo a dimenticare la mia vecchia vita.
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Sono qui! E ho aggiornato due volte in un giorno 🤗
Qualcuno di voi va al romics? (se siete di Roma ovvio)

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