Tic. Toc. Tack. Tick. Teck. Tum. Tam. Tem. Tim. Tom. Din. Don.
Il tempo scorreva e lei si sfregava i pollici impaziente sull'orologio della città, Gotham, contando i rintocchi celestiali alle sue spalle. Ogni rintocco poteva suonare agli altri come un tum o per i più "fantasiosi" o "normali", termine che per lei stava a dire "individuo noiosamente pregiudicante", anche tic tac. No, per lei ogni secondo era prezioso, ogni istante sacro, perché diverso. Perciò li differenziava. Faceva differenza? No, il tempo era il tempo, indifferentemente da come la pensasse. Non lo poteva cambiare. Almeno, non ancora.
Ma quel giorno era speciale! Non che gli altri precedenti non lo fossero stati, certo. Mentre però quei poveracci "normali" correvano a stupide imitazioni di comunità lavorative per i loro poppanti e le loro donne, lei stava per regalare a Gotham un giorno che nessuno avrebbe dimenticato. Il primo di una grande era. L'era in cui gli uomini, nella loro evoluzione a reazionari, si sarebbero tramutati in bestie guidate dal loro primitivo istinto di sopravvivenza, sopra cui solo lei avrebbe regnato vincitrice.
Per questo quel giorno era importante. Per questo, invece di ascoltare con calma i celestiali tocchi della lancetta del campanile, non vedeva l'ora che il momento arrivasse. Avrebbe lasciato il "corpo" infetto là, in modo che il germe della paura si diffondesse senza che nessuno potesse avere la possibilità di ribellarsi.
Il momento in cui il tocco del Mezzogiorno sarebbe arrivato.
Il momento...
DON. DAN. DEN. DIN. DIN. DON. DUN. DAN. DEN. DUN. DON. DIN.
...della rivoluzione.Mancava un quarto d'ora alla chiusura, pensò il direttore Keigo Kurusu. Pensava che tutto sarebbe terminato come al solito, un noioso tira e molla con i signori e le signore rimasti ad aspettare più di un'ora e poi... al bar a mangiarsi un panino e scolarsi una birra.
Sbuffò deciso, nel suo ufficio, maledicendo quella giornata noiosa e richiudendo il cassetto della scrivania con un tonfo secco.
_________________________________________Il rumore di una finestra rotta attirò l'attenzione dell'addetto alla sicurezza della National Union Bank, che si affacciò per capire che succedeva. Tutto ciò che vide fu un camion, o un pullman, guidato da una figura colorata come un pagliaccio. Rise dell'idea di un baraccone a guidare quella roba. Borbottando, si rigirò verso il PC con la sedia girevole...
...il tempo necessario per vedere una Magnum puntata sul suo cranio e una faccia da clown sbottare:- Mai distrarsi al lavoro, bello.- per poi sentir premere il grilletto.
_________________________________________Intanto, in cima all'edificio, due persone con la stessa maschera stavano lavorando ai cavi. Almeno, una lavorava, l'altra guardava intorno circospetta.
La figura china sul pannello chiese, ansimando:- Perché... credi che sia una buona idea lavorare per lei?-
- Perché è pessima l'idea di lavorare contro di lei. Questa città sarà sua quando vorrà, quindi se accadrà divideremo tutto come oggi. Ora sbrigati, tra poco entrano gli altri dal pullman!-
Fu un attimo di scoppi e scintille, poi, il primo tizio strillò alzando le braccia:- Ottimo. Allarme fuori uso per dieci mi...-
Bam.
Mentre il corpo si accasciava, il secondo si diresse verso la cassaforte interna, la pistola nella destra ancora fumante, esclamando:- Imbecille.-
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One Eye, il Ghoul Oscuro
FanfictionCrossover a 10 mani con @waruitenshi, @Fjorita, @Eren Ackermann, @Tsuyo-sa e @CamiStories. _________________________________________ Gotham City, nel centro di Tokyo. Da un anno la città finisce sotto la protezione vigile di un Ghoul, da tutti conos...