Introduzione

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Normale martedì mattina a Bellingham, Washington, Stati uniti.

Il lago sembra calmo, gli uccelli cinguettano. Samantha è in ritardo.

Sua madre continua ad urlarle contro che deve sbrigarsi, "Te lo dico ogni volta Samantha, il pullman non arriva fino sotto casa, devi attraversare il boschetto per arrivare alla fermata!"

Samantha ormai conosceva a memoria il discorso e ripeteva a bassa voce le parole della madre. Ogni tanto si permetteva di rispondere, "E perché non avete costruito la casa vicino alla strada come i comuni esseri umani?".

In realtà lei amava quella vecchia casa, in riva al lago, in quella specie di penisola isolata dalla città. Lei amava quel bosco, il suo bosco.

Uscita di casa c'era la pace più assoluta, non ci sono altre case oltre che la sua, il vento faceva muovere le foglie che stavano ormai diventando rosse e arancio, creando quella melodia incantata, rilassante e coinvolgente, le piccole onde del lago che si lasciavano andare nella ghiaia, la via fatta di sassi che la attendeva. La via. La fermata. Il pullman. Aveva solo due minuti prima che il pullman non vedendola arrivare non si fermasse. Samantha si mise a correre.

La scuola è una comune scuola americana: stessa struttura, stesse aule, stessi armadietti, stesse persone: stessi nerd, stessi punk, stesse cheerleader, stessi giocatori di footbal. E che giocatori di footbal.

Samantha faceva parte del gruppo degli invisibili, praticamente tutte quelle persone che non fossero appunto nerd, punk, cheerleader o giocatori di footbal.

Le due migliori amiche di Samantha la stavano aspettando davanti all'armadietto. Loro abitano in città, si fanno portare a scuola in macchina dai genitori, arrivano prima di lei e la aspettano ogni mattina.

Samantha vedendole comincia a sorridere; la ragazza appoggiata alla fila di armadietti si chiama Madison, ha 18 anni, un anno in più di Samantha, però frequentano gli stessi corsi poiché è stata bocciata al primo anno, è alta, bionda, abbastanza abbronzata di carnagione, la sua famiglia è benestante e Samantha non si spiega perché sia uscita dal gruppo delle cheerleader lasciando la squadra senza un capitano. "Cioè, come fai a rifiutare un posto d'onore tra i più fichi della scuola?". L'altra ragazza, Rachel, ha la stessa età di Samantha, 17 anni, frequentano quasi gli stessi corsi, si sono conosciute alle primarie. Sono migliori amiche da allora, sempre loro due, sempre insieme, fino a che non arrivò Madison. Ora sono sempre loro tre, sempre insieme.

Samantha stava per arrivare agli armadietti quando un ragazzo in skateboard le viene addosso, Samantha lo guarda per bene in faccia, ha una strana sensazione allo stomaco e non sente più niente intorno a se, i rumori si affievoliscono pian piano fino a scomparire, si accorge di non averlo mai visto prima a scuola, ripassa a mente tutti i volti, niente. Mai visto prima. Lo sta fissando intensamente, i suoni ritornano lentamente, fino a risvegliare Samantha da suo trance, "Ma guarda un po' dove vai!".

"Scusami, sono nuovo di qua"

Ah ecco. È nuovo. Ah ecco.

"Non si può girare in skate dentro la scuola, sennò vieni ammonito"

"Capito"

"E vedi di stare attento"

"Certo" fa un sorrisetto quasi malinconico.

È nuovo.


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