Capitolo 2.

80 3 0
                                    

Peter.

Sono riuscito a mangiare un panino con della maionese rubata di nascosto dal frigo di Juan. Ne ho preparato uno per me e uno per Nico. Penso che sia affamato quanto me. Lo nascondo ben bene nel marsupio a tracollo e vado in camera. Lo trovo sul letto,il viso meno gonfio. ''Tieni'' gli dico,lanciando il cibo preparatogli per lui e lo prende al volo. ''Mangia qualcosa e dopo prova a riposare'' aggiungo,strizzando l'occhio. Mi sdraio sul letto accanto e guardo il soffitto,con le mani sul grembo e poi sospiro. ''Vuoi dirmi chi ti ha conciato in quel modo?'' Lui mi guarda e fa un sorrisetto. ''C'era una ragazza,bellissima. Aveva gli occhi come il mare e i capelli biondi. Uno gli teneva stretto il polso e aveva la faccia di chi volesse farle del male. È stato un attimo..ci siamo guardati negli occhi per un secondo e ho sentito l'esigenza di salvarla da quell'uomo che la maltrattava''. Lo guardo sbalordito. ''Gesto eroico da parte tua'' gli dico ridendo. ''Gli ho rubato il portafogli e subito mi è corso dietro. Credevo di riuscire a seminarlo,ma poi me lo sono ritrovato addosso e non sono riuscito a schivarlo''. Mi alzo e con gli occhi da finto sorpreso lo prendo in giro dicendogli:''quindi ti sei fatto picchiare da uno qualunque?'' Prende il cuscino che ha sul letto e me lo lancia sorridendo. ''E la ragazza?'' Chiedo,curioso. Lui guarda nel vuoto,poi risponde:''non lo so..spero stia bene. Era un angelo,non ho mai visto nulla di più bello in tutta la mia vita''. Gli rilancio il cuscino per svegliarlo dai suoi sogni ad occhi aperti. ''Smettila di sognare,idiota!''

Lali.

Cerco un modo per far andare via Simon da casa mia e restare da sola. "Ho bisogno di riposare,per favore". "Va bene,va bene" mi dice e va via,dandomi un bacio sulle labbra. Mi metto sul mio letto e neanche il tempo di chiudere gli occhi che ricevo una chiamata. "Pronto" dico,rispondendo. "Lali,stasera c'è una festa da me,ci vieni? Ti prego,è da tanto che non hai un pó di tempo per me". Dice la voce al telefono. Sto per dirle di no,non ho voglia di rivedere Simon..a meno che lui non lo sappia. "Se nessuno dice a Simon che ci sarò,va bene,ci vengo!" "Ti aspetto alle dieci! Sarà il nostro segreto" prende e riaggancia. La voce dall'altra parte del telefono era quella di Rocio. È una di quelle amiche che te le trovi solo se sei ricca,famosa o coi soldi.
Stasera mi va di divertirmi. Simon mi metterebbe solo i bastoni tra le ruote. Simon che ride solo se io rido con lui. Simon che è felice solo se io sono felice con lui. Simon che mi ama. Simon che non riesco a sentire nel cuore.
Scelgo qualcosa nell'armadio da mettere stasera e lo appoggio sulla sedia accanto al letto. Mi stendo di nuovo per un secondo. Mi viene da pensare perchè stasera sento che mi manca tutto. Ho tutto e pure non ho niente. Mi manca mio padre che non c'è,mia madre che è andata via. Mi manca andare a casa della nonna e mangiare pane e marmellata e sentirla urlare rincorrendomi per il giardino:''hai il muso sporco,vieni qui!'' Mi manca passeggiare per strada e mettermi a scrivere una canzone,quelle che nessuno conosce,che sono mie. Mi manca innamorarmi e sentire il cuore battere per qualcuno. Mi manca la primavera e gli alberi di pesco. Anche se é estate fa troppo freddo comunque. E a riscaldarmi non c'è nessuno.
Sono le nove e trenta e,dopo essermi fatta una doccia e asciugata i capelli,metto il vestito azzurro che avevo preparato. Mi trucco leggermente il viso. Questa sera non mi va di essere appariscente. Chiedo a mia zia di darmi le chiavi della macchina per andare alla festa. Metto in moto e parto,ascoltando una canzone dei Maroon 5,She will be loved,sognando di appartenere a qualcuno un giorno.

Peter.
"Stasera c'è una festa di ricchi sfondati,Nico! È la nostra occasione!" Dico a Nico,prendendolo per un braccio e facendolo sobbalzare dal letto. "É la nostra occasione!" Ripeto. Mi guarda e penso per un attimo che se non fossi il suo unico amico,mi avrebbe ucciso di botte. "Dove?" Mi chiede. "Andiamo! Ti porto io! Prendi le tue cose,oggi stesso scappiamo da qui! Se dico a Juan che è lontano,ci darà le chiavi del furgone. Di nascosto tu metterai le nostre cose nel furgone. Prendi tutto,anche le cose che hai nascosto! Tutto! Non devono rimanere tracce di noi! Usciremo dal confine e andremo alla polizia. Denunceremo Juan e la sua gente,gli diremo tutto,senza paura,Nico. Lasceremo a loro il furgone e gli diremo di averlo preso per scappare! Ci stai?" Mi guarda senza dirmi nulla. "Ma hai bevuto?" Poi dice ad un certo punto. "No,sono stanco di vivere in questo modo. E se questa deve essere la mia vita,allora mi rifiuto di viverla,Nico. Ho voglia di giocarmela,che sia un bene o un male,non m'importa. Io voglio essere libero". Si alza dal letto e con aria decisa mi da una pacca sulla spalla,mi guarda diritto negli occhi e mi dice:"andiamo!"

Il mio posto è dove sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora