Capitolo 5.

38 1 4
                                    

Lali.
Mi sveglio con un forte mal di testa,credo che ieri ho un po esagerato con tutta quella birra. Dovró inventare una scusa da dire a Simon e penso che il mal di testa come scusa mantenga. Mi guardo allo specchio,prima di andarmi a fare la doccia. Questa frangetta sembra troppo lunga. Vado in bagno e mi getto sotto l'acqua fredda. Forse servirà a calmare il mal di testa. Mi asciugo i capelli e metto una tuta. Credo che andró a fare una passeggiata per sentirmi meglio. O almeno provarci. Faccio prima un giro per la casa e mi accorgo di essere sola. Mia zia non ha lasciato neanche un biglietto per avvisare di essere uscita. Magari pensava che mi sarei svegliata tardi,non so. Dalla borsa tiro fuori le chiavi della macchina e le appoggio su una mensola in cucina. Prendo il cellulare e vado via.
Mi siedo su una panchina del parco. C'é un cagnolino tutto solo all'angolo del grande albero. Penso sia nato da poco,perché é di piccole dimensioni. Credo pianga,perché lo sento lamentarsi. Decido di andargli vicino e sembra apprezzare la mia carezza. Lo avranno sicuramente abbandonato. Qualcuno senza cuore. Lo prendo tra le braccia ed é incredibile come riesce a stare comodo in una mano sola. Tenendola tra le mani mi accorgo che é una femmina."Tranquilla piccolina,ci sono io qui". La accarezzo nuovamente e lei sembra sentirsi più al sicuro. Non ha ne un collare,ne una targhetta per poterla riconoscere. "I tuoi padroni proprio non ti volevano eh?!" Le dico,come se lei potesse rispondermi. "Vieni via con me,piccolina. Sei stata fortunata oggi!" Mi incammino in giro per il parco,cercando di trovare qualcuno che magari potesse riconoscerla e riprenderla,ma sembra che nessuno la guardi neanche. Ha il pelo corto ed é di colore nero. Magari penseranno sia un gatto. "Tu non porti sfortuna,vero?" Le chiedo e mi fa un verso di disapprovazione,come per ricordarmi che é una cagnolina. Sorrido al suo verso. Mentre continuo a girare per il parco,seduto su una panchina lo vedo. É di spalle ma sono sicura che sia lui. Stavolta é da solo,senza il compagno che guidava il furgone. Vorrei avvicinarmi,ma ho un pò di timore adesso. Così decido di passargli davanti,senza guardarlo,come se niente fosse. "Il mare poi sei riuscita a vederlo?" Mi chiede ed io,da finta stupida,mi giro e gli rispondo:"Purtroppo qualcuno mi ha tirato verso di sé,pensando che volessi lanciarmi dal guardalinee". Sorride divertito,poi nota la cagnolina tra le mani. "É tua?" Mi chiede. "L'ho trovata più avanti,sembra che l'abbiano abbandonata,poverina. Ho cercato di farmi notare in giro,sperando di trovare il suo padrone,ma niente,sembra che nessuno la conosca". Si alza dalla panchina e viene verso di me. Guarda la piccola cagnolina e le fa una carezza,poi guarda me. Io,imbarazzata come mai prima d'ora,cerco di evitare i suoi occhi,ma sembra quasi impossibile. Il suo odore di mare non smette di farmi sciogliere così tanto da volere che questo momento non finisse mai.

Peter.
La ragazza sconosciuta sembra leggermente imbarazzata,ma faccio finta di nulla. "Quindi cosa farai con lei adesso?" Le chiedo,accarezzando la piccolina. "Non so,magari la porto al canile",risponde. "Dovresti tenerla. Ci sta così bene tra le tue braccia". Le sue guance diventano rosse e cerco di metterla a suo agio. "Comunque io sono Peter e tu?" Le chiedo,porgendogli la mano. "Lali",mi risponde e sembra non ci sia nome più dolce. "Forse dovresti trovare un nome anche a lei" le dico,sorridendo. "Ma non é mia" mi ricorda. "Potrebbe esserlo,se vuoi". Lei ci pensa un po su e poi mi dice:"Forse la chiamerei Luna". Alzo gli occhi per guardarla e le chiedo perché. "Beh..perché é la seconda cosa che mi piace guardare dopo il mare". Sembra così dolce. La conosco da così poco e sembra di conoscerla da una vita. "Prima il mare,poi la luna..non é che sei come una di quelle inguaribili romantiche che piangono per ogni film d'amore?" Le domando,scherzando. Lei storce il naso e poi dice:"Una cosa del genere" e ridiamo entrambi. Ci incamminiamo verso l'uscita del parco e lei non sembra per niente dispiaciuta di starmi accanto. Vorrei tanto sapere come mai. Tutte le persone del mondo al sol vedermi,sembrano spaventate. Lei invece no,sembra così tranquilla. Mi fermo per un attimo e le dico:"Non dovresti starmi così vicino. Una ragazza ben vestita come te non puó stare accanto ad uno come me. La gente puó pensare che magari ti tengo vicino con la forza". Lei mi guarda,forse un pó offesa dalle mie parole. "Se ti da fastidio la mia presenza puoi anche dirmelo senza giri di parole". Forse sarebbe stato meglio tacere e maledico i miei pensieri. "No,scusa..é solo che..non sono abituato ad avere gente accanto. Ho sempre camminato da solo o,al massimo,in compagnia di gente come me". Lei continua a fissarmi e poi mi chiede:"Che vuoi dire con gente come te? Insomma,sei una persona uguale a tutte le altre.." Mentre sto per rispondere,un gruppo di ragazzine cominciano ad avvicinarsi urlando il nome di Lali e quasi ci travolgono . Io mi allontano leggermente,mentre Lali comincia a firmare autografi senza sosta. La guardo confuso,cercando di capire,ma preferisco andar via,sentendomi fuori luogo. Che sia famosa? Perché non lo ha detto subito? Come potrei avere qualcosa di più con una persona così? Nella mia testa comincio a farmi domande una dopo l'altra,senza trovare risposta. Una mano si appoggia sulla mia spalla. "Aspetta" dice Lali. Mi volto e faccio un passo indietro. "Perché sei andato via?" Mi chiede,continuando a tenere la piccola cagnolina tra le braccia. "Chi sei?" Gli domando,senza giri di parole. "Faccio la cantante.." risponde. Un silenzio improvviso mi fa sentire a disagio e vorrei solo andare via. Non capisco. Mi sento leggermente preso in giro. "Devo andare.." sono le uniche parole che riesco a dire e,senza aggiungere altro,mi volto e prendo la mia strada. Da lontano,guardo indietro e la trovo lì,ancora nel punto dove l'ho lasciata da sola,forse dice qualcosa alla cagnolina,ma non ne sono sicuro. Sembra ci sia rimasta male,ma forse é meglio così. Se anche avessi avuto una piccola possibilità con lei,adesso so per certo che non é possibile. Mi incammino,cercando una strada da percorrere,un posto dove andare e mi rendo conto che non ne ho. Stanotte ho dormito su una panchina del parco e ho lavato i denti in una delle fontanine. Non posso andare avanti così. Una strada per me deve pur esserci. Un mio posto in questa vita,mio,solo mio,devo pur averlo.

Lali.
Rimango immobile pensando a quello che é successo. Non capisco dov'era il problema e cosa lo abbia turbato così tanto da lasciarmi qui,da sola,senza dirmi nulla. "Ma chi se ne frega" dico alla piccola cagnolina. "Sai una cosa?! Da oggi vivrai in una bella casa! Ti porteró a spasso ogni sera o ogni mattina,poi vedremo,ti cureró e ti daró da mangiare! E,spero che il nome Luna ti piaccia,perché io lo adoro!" La stringo un pó di più a me,e le faccio una carezza. Esco dal parco e il cellulare vibra. "Simon" dice lo schermo.
"Simon! Ho trovato una cagn.."
"Ma dove sei?" La voce di Simon dall'altro lato del telefono sembra un tantino alterata e mi evita completamente.
"Al parco" rispondo "perché?"
"Dovresti stare alle prove adesso! Ma é possibile che tu non ricordi mai nulla?" Mi aggredisce come chissà quale crimine abbia commesso.
"Simon ero al parco e non mi sono accorta dell'ora..sta calmo.." gli rispondo,quasi impaurita.
"Resta lì,vengo a prenderti". Riaggancia senza neanche dire 'Ciao'. Mi ero completamente dimenticata delle prove,ma questo suo atteggiamento poteva benissimo risparmiarselo. Non capisco perché si sia arrabbiato così tanto. In men che non si dica é arrivato,salgo in macchina e gli chiedo scusa,spiegandogli che la cagnolina mi aveva fatto perdere la cognizione del tempo. "Brava,continua a perdere tempo dietro a queste sciocchezze!" Stringo a me la cagnolina,come per difenderla dalle brutte parole di Simon e non gli rivolgo più la parola per tutto il tragitto. Simon a volte é come un estraneo per me,qualcuno che non conosco e che forse neanche mi interessa conoscere.
Arrivati,scendo dall'auto e lego con una piccola fune,trovata nell'auto di Simon,la cagnolina. A bassa voce,cercando di non farmi sentire da lui,le dico:"Torno presto piccola,non muoverti di qui. Torno,te lo prometto!"
Simon odioso come sempre,in piedi,accanto a me,mi dice:"Ti muovi o no?" Mi viene da voltarmi e guardarlo male,mentre mi dirigo in teatro per le prove generali del mio prossimo concerto.

Il mio posto è dove sei tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora