Capitolo 6.

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Peter.
Sono sdraiato sull'erba del parco,con le mani dietro la testa. Mi sento come se fossi nessuno. Non ho gente da incontrare,ne un posto dove andare. Chissà Nico come se la sta cavando. Vorrei tanto poterlo vedere per sapere come sta,se le sue giornate stanno andando meglio delle mie. Vorrei raccontargli di lei,di Lali,del fatto che oggi,camminando per strada l'ho vista su vari manifesti sparsi per la città. "Lali Esposito in concerto!" Dicevano. Nella foto era vestita di nero e aveva brillantini ovunque. Aveva il viso basso e gli occhi che ti fissavano,ammalianti. Era bellissima. Lei é bellissima. Mi ripeto da quando sono andato via da lei che non fa per me. L'ho detto alla mia testa mille e mille volte. Eppure per un attimo ho pensato che avrei potuto provarci. Chissà cosa mi direbbe Nico. Mi alzo dall'erba e comincio a camminare di nuovo. Una parte di me vorrebbe incontrarla ancora,proprio qui. Proprio adesso. Vorrei tanto che il destino non ci mettesse lo zampino,che non mi mettesse alla prova. La stessa foto di prima la rivedo davanti a me. Alzo gli occhi al cielo e,mentre lo faccio,noto che nel cielo c'é la luna piena stasera. Mi ritornano in mente le sue parole. "Se fosse mia,la chiamerei Luna. É la seconda cosa che mi piace guardare dopo il mare". Già,la luna é davvero bella...

Lali.
Questa sera,dopo essere tornata a casa,ho scritto una nuova canzone. "Credi in me".
"Ti chiedo di credere ai miei occhi. Che per me non c'é nessun altro. Che voglio solo che mi ami. Credi in me,credi in me,credi in me".
Se mi daranno l'opportunità di registrarla,non saprei cosa dire nelle interviste. Mi piacerebbe tanto poter parlare di un amore vissuto. Di una persona che ha visto male,che si é sbagliato. Vorrei tanto poter dire: "questa canzone é per lui". Vorrei tanto che qualcuno sentisse le mie parole sue e che la dedichi a qualcuno, pensando al fatto che é pronta. Che ora giocherebbe tutte le sue carte,che non vuole perderlo,che é pronta a combattere. Che quello che vuole é solo il suo amore.
"Ora lo so cos'é amare e voglio solo dimostrartelo. A volte hai bisogno solo di capirlo".
Vorrei provare a capirlo anche io. Vorrei che lui non fosse andato via da me,così in fretta. Nessuno mi ha mai guardata in quel modo,con nessuno ho provato un brivido solo toccandomi la mano. Forse l'ho scritta pensando ad un futuro con lui,viaggiando con la mente. Forse dovrei solo dimostrargli di non aver paura di me,che non mi importa se é un ricco che se la tira o un ragazzo umile. Non importa se ha un castello di ghiaccio o uno di sabbia. Non importa. Guardo fuori,sento il rumore  di un'auto che si ferma. Mi affaccio alla finestra pensando che in qualche modo il destino lo abbia portato da me. Le chiavi della porta di casa mi distraggono. No,era solo mia zia. Le parole della canzone mi ritornano in mente.
"E voglio solo dimostrartelo".
Il cuore mi batte forte e le mani cominciano a tremare. I piedi non riescono a stare fermi e sento una forte adrenalina dentro. Mia zia mi guarda,chiedendomi se sto bene. "Si,io esco!" Prendo di corsa le chiavi della macchina e,senza ascoltare neanche una parola di quello che dice mia zia,chiudo la porta e comincio a camminare.
Non so che cosa mi prende, non so dove sto andando, ma in qualche modo sento che qualcuno, uma strana forza superiore a me, mi stia portando da lui. Magari é solo la tanta voglia che ho di parlargli, di vederlo, di spiegargli che non mi importa niente di quel che è. Fermo un secondo l'auto e cerco di ragionare.  Comincio a parlare a me stessa, dicendomi che sono una pazza, che è andata come doveva andare. Che forse ha ragione lui.  Ma quando alzo gli occhi dal volante, me lo ritrovo a guardare le mie foto sparse per la città. Chissà che cosa sta pensando adesso. Decido così di scendere dall'auto e avvicinarmi piano a lui. Mi fermo a pochi metri e anche io comincio a guardare il manifesto attaccato al muro. Sento i suoi occhi su di me. "Chissà se andrà bene domani". Lo sento sorridere e poi sussurra un:"sicuramente". Lo guardo e mi sento più tranquilla. "Ti va di fare una passeggiata?" gli chiedo e lui acconsente serio.
Cominciamo a parlare di me e del mio successo. Di quello che ho fatto per arrivare dove sono, che la musica e le mie canzoni sono tutto quello che ho. Gli parlo di mia madre che è morta di cancro. Gli parlo del dolore che ho provato quando, una mattina, svegliandomi, l'ho trovata agonizzante nel corridoio di casa. Che non ho avuto neanche il tempo di salutarla. Gli parlo di mio padre che è sempre fuori per lavoro e che mia zia, a modo suo, cerca di prendersi cura di me. Gli parlo del ragazzo che ho accanto, ma che non amo. E lui sembra ascoltare ogni mia parola davvero interessato, come se gli importasse davvero di me.
"Ho scritto una nuova canzone oggi!'' gli dico.  "Ti va di cantarla?" mi chiede e mi sento in imbarazzo per questa proposta, ma decido ugualmente di accettare. Comincio a cantare, senza musica, senza suoni, solo parole a fila una dopo l'altra. Lui non mi leva gli occhi di dosso ed io neanche riesco a distogliere lo sguardo. Mi avvicino leggermente a lui, continuando a cantare. Gli occhi dentro agli occhi. Mani che vorrebbero toccare, odori che vorrei sentire più da vicino, corpi che si attraggono e, neanche il tempo di finire di cantare, mi ritrovo le sue labbra sulle mie.

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