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Questa mattina sono a pezzi, la nottata non è stata delle migliori continuavo a svegliarmi, un susseguire di sogni strani, confusi non mi hanno concesso una dormita come si deve.
Apro il rubinetto del lavandino e mi sciacquo la faccia con l'acqua gelata, metto i primi vestiti che mi capitano tra le mani ed esco di casa controllando di aver preso tutto.
Accendo una sigaretta mentre aspetto che la corriera arrivi.
Durante il viaggio mi faccio una bella dormita.

Sono davanti alla scuola, l'entrata completamente vuota dato che oggi la corriera ha deciso di arrivare in ritardo a quanto pare, per fortuna ho il permesso annuale di entrata posticipata.
-Buongiorno - dico aprendo la porta della classe e salutando il professore di storia dell'arte.
-È in ritardo-
Lo odio con tutta me stessa sto qui, si crede chissà chi , quando in vece non è nessuno.
Tiro fuori dallo zaino il libretto scolastico e gli faccio vedere il mio permesso, lo guarda accuratamente e poi me lo porge senza fiatare.
Sonia è al solito banco e io mi siedo al suo fianco.
-Ciao - mi saluta.
-ciao...- rispondo, sono troppo stanca per conversare, il che non è da me.
Poggio la testa sul banco senza preoccuparmi del proff e di tirare fuori il libro.
La lezione è noiosa e monotona, il solito discorso che fa l'insegnante per farti capire qualcosa della lezione, le alzate di mano dei propri compagni con delle domande da porgere, le risposte del proff e poi la frase finale "studiate gli argomenti che abbiamo approfondito oggi per la prossima lezione."
La prossima ora abbiamo geometrico e quindi cambiamo aula bisogna andare sino al quinto piano e perdiamo cinque minuti buoni di ricreazione.
-Fiore. Andiamo. Dai tuoi amici? - chiede Sonia con l'affanno quando siamo giunti in classe.
Dobbiamo ancora abituarci a fare tutti questi scalini per andare da un piano all'altro.
Scendiamo le scale di corsa sino al secondo piano , Fede e gli altri sono impegnati a chiaccherare tranquillamente , li raggiungiamo.
-Fiore!!- urlano sincronizzati tutti e poco dopo salutano Sonia.
Mentre conversano assieme ai altri , mi faccio coccolare da Federica, un abbraccio tira su di morale,sopratutto se della propria migliore amica.
Tutti si sono accorti che ho qualcosa che non va oggi, non ho voglia di parlarne con nessuno per adesso, voglio ragionarci un po su.
Al suono della campanella saliamo sino al quinto piano, Sonia al mio fianco non accenna a parlare e io preferisco questo silenzio per oggi.
Entrati in aula la professoressa , chiamata dagli alunni 'Spinotto' a causa del naso che si ritrova , ha come due corna sulla punta del naso, una vecchia befana che si crede la maestrina della scuola quando invece non conta niente, ha più valore una formica, sarebbe la moglie perfetta per l'insegnante di storia dell'arte.
Prendo i fogli A4 dallo zaino e la matita poggiandoli sul banco da disegno, eseguo gli stessi esercizi disegnati dallo Spinotto alla lavagna nel foglio , mantenendo un certo ordine e mettendo al fianco di ogni disegno la spiegazione.
Voglio avere una buona media di tutte le materie.
Le ore proseguono lunghe e noiose, sembra avercela con me, il tempo è il peggior amico del l'uomo d'altronde, quando speri che tutto finisca al più velocemente tutto il mondo sembra andare a rallentatore e viceversa.

"DRIIIIN"
Per la prima volta sono contenta di sentire quella campanella suonare , chiudo lo zaino, prendo in mano il quaderno dei disegni ed esco.
Uscita dal portone mi sento libera, l'aria inizia a farsi più fredda , si sente che sta arrivando l'inverno.
-Fiore - Sonia mi chiama , mi volto per guardarla e so benissimo cosa vuole sapere, non c'è la faccio proprio.
-Scusa So devo scappare, se no perdo la corriera- e pur sempre la verità, anche se di solito mi accompagna fino ad un pezzo di strada e il tempo per parlare ce lo avevamo.
Metto le cuffiette all'orecchio e avvio la play List mettendo una canzone di Avril Lavigne , quasi corro per andare alla rimessa come se stessi scappando da qualcosa.
Salita in corriera vado a occupare il solito posto in fondo affianco al finestrino, guardo fuori attraverso esso è vedo la gente che cammina, che parla , ride...Altre di corsa, sembra che la nostra vita sia stata già programmata e magari è così, chi lo sa.

- Sono a casa!- a giusto sto parlando da sola, mia mamma è al lavoro, il suo compagno a fare delle commissioni e miei fratelli non ci sono mai.
Accendo la stufa per riscaldare casa e preparo una pasta in bianco veloce.
Porto il mio pranzo in sala e accendo la tele, faccio un po di zapping fino a quando vedo che stanno trasmettendo "Diario di una nerd superstar " su mtv8, rimango a guardarlo finché la puntata non finisce .
Lavo il piatto e le pentole usate ed esco.
Mentre sto andando a fare una passeggiata il mio cane Stella mi segue, andiamo fino in cima al monte con tutta tranquillità e arrivati lassù ti rendi conto di quanto sia stata ripagata la fatica messa nel arrivarci.
Si vede tutto, i paesini , le strade poco trafficate è tutto diverso dalla città sembrano due mondi completamente diversi e forse lo sono.
A volte mi sembra di vivere nel paesaggio della grande valle di 'Cars ' un film cartone che vidi da piccola, in pochi praticano queste stradine da quando hanno costruito l'autostrada, non sanno neanche come si chiama il posto.
Il bar del paesino è stato chiamato non a caso 'motori ruggenti ' con sopra disegnato le macchine di Cars.
Mi sdraio sul prato e Stella fa lo stesso affiancamdomi.
Rimaniamo così per un lasso di tempo che sembra infinito, fino a quando l'aria non si fa più fredda e il sole si va a nascondere dietro i monti creando sfumature perfette.
Nel tragitto di ritorno rischio più volte di scivolare , ma riesco a salvarmi per un soffio.
Una volta a casa mi sdraio a pancia in giù nel divano con davanti a me il blocco da disegno e la matita, metto la musica in televisione e inizio a disegnare.

La canzone di Izi risuona dal telefono segno che mi sta chiamando Sonia, lascio in sospeso il disegno e mi metto seduta con le gambe incrociate e rispondo alla telefonata.
-Fiore-
-Hei Sonietta-
-Scusa se disturbo...ma ti ho visto strana oggi , vuoi mica parlarne?-
La sento sospirare , rimaniamo in silenzio lei che aspetta che risponda, io che non so che dire.
-Io...bhe ieri è stata una giornata un po inaspettata-
-voglio sapere tutto !- dice tutta eccitata.
Decido di dirle tutto per filo e per segno,
mi metto più comoda sul divano, stendendo le gambe.
Mentre le spiego come è stata la giornata, la sento annuire, sbuffare, ridacchiare , ma non parla, lascia spazio al racconto.
-Avventato il ragazzo e scema te stupida!- se ne esce appena finisco , prendo aria per i miei poveri polmoni, ho parlato talmente tanto velocemente che sono rimasta senza fiato.
-Perché sarei io la scema!- sbuffo.
-È un bel ragazzo, dolce , simpatico e te scappi così?-
-Diciamo che non so nemmeno perché ho iniziato a sentirmici, non è il mio genere di ragazzo e lui adesso pensa che siamo fidanzati e non so che fare?!?- silenzio - Se gli dico che per me quel bacio non significava niente e che io e lui non siamo fidanzati poi ci rimane male, se io non dico niente starò male io...cosa fare bella domanda. -

-Fiore pensa a quello che è meglio, magari stando insieme riesci a conoscerlo meglio e potrebbe diventare il ragazzo dei tuoi sogni e non lo saprai mai-
Ha anche ragione, sto impazzendo.
-Vediamo...-
Iniziamo a cambiare discorso, parlando di quello che ci salta in mente, poi ci salutiamo.
-ciao scema!-ride lei.
-ciao pazza!- e qua scoppiamo in una risata unica.

Alzo il culo prima che cambi idea e vado in cucina a preparare la cena per tutti, una cosa semplice scaloppine e insalata mista.
Mentre sono all'opera con i fornelli sento il telefono suonare, decido di guardare dopo chi era.
Apparecchio tavola mentre la carne cuoce, taglio l'isalata e ci aggiungo i pomodori e il tonno.

-Ciao amore!- la voce di mamma arriva sino in cucina, poi sento anche le voci dei tre maschietti.
-Ciao mamy!- le vado incontro e la abbraccio .
-Ciao ragazzi!- faccio un cenno con la mano di saluto.
-Dai lavate le mani che è pronto!- torno in cucina e servo nei piatti.
Quando siamo tutti seduti manco il tempo di dare il "Buon appetito" che i ragazzi si sbranato la cena, ne sono contenta.
Vedo mia mamma sorridere fiera di me e io ricambio, lei soltanto è la mia ancora, la mia migliore amica, la mia vita.
A volte è vero , litighiamo, è normale sopratutto se ci si vuole bene e poi il figlio litighia sempre anche per una sciocchezza con un genitore.
Fa strano vedere la "famiglia", per me la famiglia vera rappresenta mamma ,i miei fratelli e io, voglio bene al compagno di mia madre,ma è da troppo poco che è qua con noi, se si sposano lo accetterò del tutto il fatto che fa parte della famiglia.
Appena finito si alzano tutti e io come abitudine spareggio e lavo i piatti.
Metto la musica .
Sistemo la cucina canticchiando.

Salgo in camera e mi butto a pancia in giù con i piedi che escono, nel letto.
Prendo il telefono e ci attacco le cuffiette, attivo la musica e rispondo a quelle poche chat.

Vado in bagno a darmi una sciaquata prima di andare a dormire.
Torno in stanza e metto una semplice maglietta lunga che mi arriva alle ginocchia.
I miei fratelli stanno giocando a Pes nella play station 3, sorrido, un gesto volontario, sto meglio quando siamo tutti di nuovo uniti.
Mi corico nel letto, sotto le coperte e mi addormento piano piano.

Creatrici Di Destini[IN SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora