I love you Dad.4

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-Capitolo 4

-Tony? Sei davvero tu?-

-E Tu chi sei?-

Dico alzando un sopracciglio e guardando scettico la figura davanti a me. Sicuramente è una donna robusta, non molto alta, porta sulla testa un velo viola che le copre tutti i capelli e una lunga gonna che le arriva ai piedi dello stesso colore. Non credo di averla mai vista in vita mia.

-Tu mi conosci benissimo Thomas- mi dice scandendo bene le lettere del mio nome. Sembra che abbia pronunciato il nome di qualche malattia incurabile.

-Temo che lei abbia preso un abbaglio signora- Le dico distogliendo lo sguardo dal suo viso. Non riesco a intravedere i suoi occhi in tutto quel buio dove ci sono solo brevi intervalli di luce dovuti ai fulmini.

-Seguimi-mi dice mentre si volta facendo svolazzare quello strano copricapo fatto di tanti veli.

Esito per un istante, ma poi decido di seguirla. Non andiamo molto lontano siccome ci limitiamo a salire i tre gradini che portano al portone del condominio, da cui poco fa era uscita questa strana donna.

La vedo armeggiare sotto i tanti veli del suo vestito, da cui tira fuori una chiave argentata che infila nella serratura. Saliamo due rampe di scale per poi trovarci davanti non una porta, ma bensì una tenda indiana rossa con al centro un sole giallo. Avere una tenda come porta di ingresso è proprio strano, ma la donna non sembra notare il mio sguardo pensieroso e scosta leggermente la tenda per entrare facendomi un cenno con la mano.

-Scusa il disordine- mi dice spostandosi leggermente per farmi passare.

C'è un intenso odore di incenso e le tapparelle che danno sulla strada sono chiuse come le finestre. Credo di essere nel salotto anche se sembra tutt'altro. Al centro c'è un tavolino basso rotondo con dei cuscini scarlatti intorno ma a parte questo il pavimento è completamente sgombro, infatti si intravede il marmo bianco lucido. La stanza è illuminata solo da delle piccole candele nere sparse sui mobili di legno antico e sul tavolino. Sulle pareti ci sono molte maschere in legno e vari simboli strani che assomigliano a geroglifici.

-Vuoi del caffè?-

-Si un po' grazie-

Dopo 5 minuti mi ritrovo seduto davanti ad una donna sconosciuta a sorseggiare una tazza di caffè come se quello fosse un ritrovo tra amici, che di certo non è!

-D'accordo signora-faccio un respiro profondo per poi continuare -mi può dire chi è lei e cosa vuole da me?-

La vedo ridere mentre sorseggia malamente la sua camomilla.

-Ahahah non mi sorprende che non ti ricordi di me. Eppure a modo tuo mi parlavi ogni giorno! Strano dicevano che eri il più brillante della classe-mi dice ironica.

Quell'ultimo commento mi irritò moltissimo ma mi fece anche fare un enorme salto indietro nel tempo di circa 9 anni...

-Ridatemi il mio amuleto porta fortuna! Ridatemelo!-

-Ahahahah ma tu credi davvero a queste cose?! Sei patetica! Una strega ecco cosa sei!-lancio lo strano oggetto ,visibilmente fragile, nelle mani del mio amico Fred.

-Prova a prenderlo adesso!-dice Fred mentre sale su un banco facendo oscillare l'amuleto sopra la testa di Camilla. Ho sempre odiato quella ragazzina. È bassa e magrolina con dei capelli rossi come il fuoco, che tiene sempre raccolti in codini o treccine infantili che tendo a tirarle appena posso.

-Smettetela! Smettetela!-urla Camilla mentre salta per prendere l'amuleto a Fred che lo rilancia a me, siccome Camilla iniziava a dargli il libro di storia sulle gambe.

La vedo paonazza in viso avvicinarsi minacciosamente a me, facendo oscillare degli enormi orecchini a forma di piuma verdi.

-Ridammelo Thomas!-

-Uhh altrimenti che fai? Mi picchi o mi lanci una maledizione?-

-Mi devi un favore Thomas e lo sai bene! Quindi rendimi l'amuleto!-

-Solo perché mi hai aiutato in matematica non vuol dire che ti devo restituire il favore- dico gettando l'amuleto a terra rompendolo in mille pezzi.

-Idiota!-mi dice irritata più che mai.

-Era solo uno stupido ciondolo! Ne hai un sacco di quelle cose strane che porti al collo!-

-No! Era molto di più! Ah ma tu sei solo un ignorante che ne capisci!-

Come osa darmi dell'ignorante a me che sono il primo della classe?! Per dispetto le tiro le due trecce e gli rubo gli elastici.

-Tanto un giorno verrai a supplicarmi aiuto Thomas Lowey!-

..Non so perché ricordai quel momento. Mi era venuto spontaneo ritornare a quel ricordo lontano...ma perché?!

-C..Camilla? Sei davvero tu?-dico alla donna con titubanza.

-Alla fine ci sei arrivato..-la vedo lasciare la frase in sospeso mentre si toglie il velo dalla testa e dal viso - Tom ahahah- mentre ride finalmente riesco a vedere il suo viso.

Ha sempre dei lunghi capelli rossi e due piccoli occhi verdi circondati da lentiggini. Non è cambiata molto d'aspetto ma si vede che è diventata una bella donna.

-Cosa vuoi da me Camilla?-le dico seccato. Non ho mai amato darle troppa confidenza e di certo non lo farò ora.

To be continued...

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