I giorni passavano lentamente.
Pranzi, cene, serate con invitati che non conosceva, ma a parte ciò non aveva nulla da svolgere, se non il ruolo di moglie sovrana che le spettava. Erano sposati ormai da quattro anni, e nel suo grembo non era cresciuto ancora nulla.
La preoccupazione la assaliva ogni momento.
E se non fosse riuscita a donare al Re degli eredi? Non poteva lasciare che un tale disonore macchiasse il nome suo e del marito, come una macchia di caffè su di una rifinita cartina geografica del Regno.Evanella non poteva permetterlo.
Ogni notte tentava di unirsi al marito, ma man mano la speranza, anche se ancora accesa e forte come il Sole, si affievoliva.
Si vestiva con abiti in seta e raso, corti e sensuali, come le aveva detto sua madre tempo addietro. Se un uomo vuoi ammaliare, raso devi indossare, le ricordava la voce di sua madre ogni volta, in una delle filastrocche semplici e leggere che spesso le declamava. La Regina ci metteva il massimo impegno e tutta se stessa.
Amava il Re, era un uomo buono e di bell'aspetto, anche se di otto anni più grande di lei. Rimembrava spesso la prima volta che lo incontrò: aveva appena dieci anni, mentre Nicholas diciotto, ma la guardava col rispetto con cui si mira una regina.Dopo otto anni, ai suoi diciott'anni, si sposarono. La cerimonia era stata allestita con il massimo sfarzo: ori ovunque, fiori colorati e profumati sparpagliati per tutto il palazzo reale, cibo delizioso e vino a non finire. Per non parlare dell'abito dallo strascico di cristalli lavorati a gocce e dei gioielli pesanti e preziosi che Evanella dovette indossare. I suoi genitori erano felici per lei: la loro bambina sarebbe divenuta Regina. La prima notte di nozze fu imbarazzante per entrambi: lei non aveva alcuna esperienza, mentre il principe Nicholas temeva di farle del male.
Alla fine capirono di potersi fidare l'uno dell'altra, e il desiderio li trasportò nel talamo nuziale, dove si scambiarono parole d'amore eterno.
Un Re deve provare affetto per la sua Regina, dicevano, è la sua unica vera alleata.
Il loro matrimonio era stabile e pieno d'affetto.
Ma l'erede non nasceva, il grembo era arido e la Regina stanca di vedere lo sguardo compassionevole del marito.Bussarono alla porta, ed Evanella posò il pennello incitando ad entrare.
«Vostra Maestà, il pranzo è servito» disse un inserviente di corte. Era biondo e giovane, avrà avuto sui quindici anni.
«Grazie, Luis. Dì al Re mio marito che la Regina sua moglie si lava le mani ed arriva» disse Evanella. Conosceva i nomi di tutti gli inservienti, e loro la ammiravano per questo e per il rispetto che portava a tutti loro.
Il servitore si inchinò e girò i tacchi.
Evanella si lavò le mani dalla pittura e attraversando gli ampi corridoi che si aprivano in arcate di marmo bianco verso i giardini ed il villaggio, raggiunse il marito a tavola.
«Buona sera» salutò in tono informale, sedendosi alla destra del re ad un tavolo rotondo.«Mia Regina» la salutò Re Nicholas, schioccandole un bacio volante. I suoi occhi celesti incontrarono quelli marroni della Regina, e rimasero legati per tutto il pranzo. Mangiarono, e discussero su che fare per la tomba delle rispettive madri: erano entrambe morte da poco, e i sovrani avevano deciso di seppellirle nel Mausoleo Regale, che si trovava nell'ala ovest del giardino esteso tutt'intorno alla Reggia.
Dopo di chè, le loro attività continuarono: il Re si occupò di politica, la Regina lesse più di metà romanzo storico su Vanaria in un solo pomeriggio ed andò al suo appuntamento quotidiano con lo stregone di corte, un medico che la seguiva nella sua battaglia per la procreazione di un erede.La sera avrebbero avuto come ospite il sovrano di Chericia, un Paese dall'altra parte dello Stretto di Manli, su cui il Regno di Vanaria, una penisola, si affacciava. Destata dalla lettura ed avvertita dell'ora tarda, la Regina corse nelle sue stanze, preoccupata di un possibile anticipo dell'ospite, ed incominciò a prepararsi un'ora prima del previsto.
Le sue due ancelle, Isala e Lice, la aiutarono nel trucco e nel vestiario. Si sedette alla finestra, mentre le due ragazze della sua stessa età le passavano colori accesi sugli occhi e sulle labbra. Il Sole, ormai quasi completamente nascosto dall'orizzonte, inondava di luce arancione e gialla il panorama paradisiaco, facendo risplendere l'acqua sgorgante dalle fontane del giardino e le colonne classiche che la Regina amava tanto. Indossò un abito di seta tipico di Vanaria, con un lungo strascico e una scollatura a V sul petto che apriva in due il vestito, lasciando una sfumatura dal blu chiaro al blu scuro per tutto il busto. Agganciò al collo la collana con la rosa dei venti, minerale pregiatissimo, che Re Nicholas le aveva regalato due anni prima al suo compleanno ed infilò l'anello d'oro dei sovrani, grosso e pesante quasi quanto la collana.
Le ancelle le attorcigliarono i capelli in una rosa color mogano, lucente e ordinata. Attorno ad essa furono disposte delle rose chiare, quasi color pelle, e la corona d'oro circolare le fu posata sulla fronte.
Si guardò allo specchio. Le ancelle, doveva ammetterlo, erano davvero brave. Il blu delicato sulle palpebre, ricavato da un fiore della foresta, rendeva i suoi occhi da cerbiatta ancora più dolci e grandi, mentre l'azzurro cielo sulle labbra donava serenità ed autorità al viso.
Eppure, l'unica cosa che la Regina Evanella riusciva a vedere riflessa nello specchio, era una donna incompiuta.
Tentando di nascondere tali sentimenti, sorrise e congedò le ancelle, che uscirono dalla camera dei sovrani soddisfatte del loro operato.La Regina osservò ancora una volta i suoi lineamenti, e disse a denti stretti «Avrai un figlio, o lascerai questo anello».
...
Ehilà, lettori!
Questa è la storia de La Bella Addormentata rivisitata e un po' diversa dall'originale, sia che voi intendiate quella popolare o quella della Walt Disney, come scritto nella presentazione dell'opera.
Il romanzo non è solo mio, ma vostro e dei personaggi! Potrete aiutarmi con commenti, positivi o negativi che siano, con stelline o con messaggi privati.
Spero che questa lettura vi trasporti in luoghi lontani e vi doni momenti di serenità.
A presto,
Odeth
STAI LEGGENDO
Rosaspina
FantasyC'era una volta, in un regno lontano, una giovane regina. Essa, sposata con il re da diversi anni, desiderava con tutto il suo cuore e più di ogni altra cosa al mondo un erede. Pregava notte e giorno, e chiedeva consigli ai più svariati stregoni. Un...