Capitolo II

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Andando verso la scuola pensai a come mi sarei dovuto comportare con Hinata, ogni volta che pensavo a qualcosa che lo riguardava mi tornava in mente quello che era successo il giorno prima ed arrossivo. Mi ritrovai davanti l'entrata della palestra, chissà se era già arrivato. Entrai, a quanto pare no. Mi cambiai e iniziai ad allenarmi da solo, dopo un po' arrivarono anche gli altri e iniziammo l'allenamento mattutino. C'eravamo tutti tranne Hinata, che strano. Saltò anche le lezioni e gli allenamenti pomeridiani, non era mai successo dall'inizio dell'anno scolastico che non venisse a scuola.
Essendo nella stessa classe e nello stesso club, la professoressa mi diede il compito di portargli delle fotocopie. Arrivato a casa sua fu Natsu, la sorellina di Hinata, ad aprirmi. Anche se era solo la 3ª volta che andavo a casa loro Natsu si era molto affezionata a me e quando mi vedeva mi saltava addosso <Bentornato Tobio-onii-chan! Sei mancato tanto a Natsu!> non so come o perché, ma da quando la piccola ha scoperto il mio nome mi chiama costantemente così.
<Ciao Natsu, sono venuto a portare i compiti ad Hinata, è in casa?>
<Onii-chan è a letto malato, prego entra>
Appena entrai si girò di scatto <A proposito Tobio-onii-chan! Non è che potresti rimanere il pomeriggio con il fratellone? Io dovrei andare da un'amica e la mamma non c'è, quindi...ecco..>
Sospirai, <Va bene>
Risposi senza pensare, in una frazione di secondo sentii sbattere la porta e mi ritrovai da solo.
Ora che ci penso quando ieri ero tornato a casa aveva iniziato a piovere, quello scemo avrà preso freddo correndo sotto la pioggia.
Entrai e andai in camera di Hinata e lo trovai avvolto dalle coperte.
<Di solito gli Idioti non prendono la febbre> sbottai con il mio solito tono.
Si sentì un mugolio è una voce nasale<Io non ho la febbre!> si alzò dal letto e barcollando si mise in posizione di ricevimento <Vai! Un bel passag-> improvvisamente svenne cadendomi addosso.
<Oi, non svenire all'improvviso idiot-> mi ritrovai ad un centimetro dalla sua faccia. Arrossii e lo spinsi via, fortunatamente cadde sul letto. Hinata si alzò dopo essersi ripreso e si riavvicinò a me. Era anche lui tutto rosso, anche se per colpa della febbre. Restammo per diversi minuti a guardarci negli occhi nella stessa posizione in cui eravamo prima che io lo lanciassi.
<Kage..ya..ma..>
<S-si..?> dissi diventando pian piano sempre più rosso. Le nostre labbra si sfioravano leggermente.
<Io, in realtà sono...>

Stupid smile~KageHinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora