«Non andare via, per favore» Nicholas la stava pregando di rimanere con lui quel giorno.
Brianna, assicuratasi che Nicholas stesse dormendo, stava scivolando giù dal letto, ma a quanto pareva lui era sveglio.
Aveva la testa sotto il cuscino, un braccio piegato sotto il petto e l'altro stava sul cuscino di Brianna. Aveva l'aria davvero distrutta e, sembrava molto triste.
«Mi dispiace» disse lei. «Devo consegnare delle cose»
«Non puoi lasciare che le vengano a prendere loro?»
«Non posso assentarmi»
«Ti prego»
«Va bene. Fammi vedere che posso fare»
«Fa presto»
Indossati un paio di slip e una maglietta di Nicholas, Brianna scese in cucina, prese il cellulare e compose il numero di Amanda. «Pronto?» fece l'amica dall'altro capo del telefono.
«Amanda sono io, Brianna»
«Ah ciao Bri. Dimmi»
«Oggi non posso venire a lavoro»
«E perché mai?»
«Ehm... sto male» disse fingendo un colpo di tosse.
«Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse e un forte mal di testa e non credo di essere al massimo delle forze»
«Ah ah... si ok. Tranquilla, ti copro io»
«Grazie. Ti devo un favore»
«Si lo so. Ciao cara»
«Ciao»
Chiuse la comunicazione, andò in bagno a lavarsi i denti e ritornò a letto da Nicholas.
«Eccomi»
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«"Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse"? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Brianna lo baciò. Nicholas la prese tra le braccia e la buttò sul letto.
«Come stai?» gli chiese.
«Male! Ho un mal di testa tremendo»
«Immagino. Posso fare qualcosa?»
«Si, stai qui con me»
«Va bene» disse lei abbracciandolo nuovamente.
«Quando viene la tua amica?»
«La prossima settimana. Aveva un esame prima. Se vuoi posso dirle che sale un'altra volta»
«Non preoccuparti. Dovrei chiederti una cosa!»
«Si, dimmi»
«Verresti con me alla cena di famiglia?»
«Nicholas, io verrei perché lo faccio solo per te, ma non credo sia il caso. Vuoi davvero che si scateni tutto quello che è successo ieri?»
«Il ricongiungimento non è stato male, però» scherzò lui.
«Sono seria»
«Anche io. Ti prego vieni! Se siamo in due non sarà così terribile!»
«Non mi va di affrontare lo sguardo di tua madre e di quella bambola rifatta!»
«Hai ragione, ma sarebbe un occasione per mostrare a tutti quanto stiamo bene insieme e che siamo innamorati. Mia madre morirà dalla gelosia, così anche Lilly»
«Non mi tentare!»
«Pensaci, poi mi farai sapere»
«Va bene»
Seguirono alcuni minuti di silenzio, poi fu Brianna a parlare «Ieri hai detto che stiamo insieme da una settimana»
«Si»
«Davvero è passato così poco tempo?»
«Credo proprio di si»
«Wow»
«Lo so che può sembrare poco, che avresti preferito conoscermi meglio, magari uscire qualche altra volta, prima di cambiare radicalmente la tua vita, ma è successo! L'amore arriva quando meno te lo aspetti!»
«Non posso essere più d'accordo!»
Nicholas le baciò la fronte. «Stai bene?»
«Si»
«Vorrei che non avessi questo lavoro. Vorrei che passassi tutto il tempo con me»
«Beh se tu passassi meno tempo nei bar a picchiare la gente, potresti passare con me più tempo. A proposito di picchiare: fammi vedere l'occhio!»
Un grosso livido viola ricopriva gran parte di quel volto bellissimo.
«Vado a prendere del ghiaccio» saltò giù dal letto, scese le scale e si diresse in cucina. Dopo aver preso il ghiaccio, prese anche la carpetta con i disegni, il tablet e salì di sopra.
«Dovrei essere io a prendermi cura di te!» grugnì Nicholas.
«Non essere sciocco. Anche io devo prendermi cura di te!»
Brianna gli poggiò il ghiaccio sull'occhio.
«Ahi» si lamentò Nicholas.
«Scusa»
«Tienilo per un po', il gonfiore dovrebbe passare»
«Grazie»
Brianna fece spallucce.
«Che hai lì?»
«Tutti i disegni che ho fatto ieri»
«Posso vederli?»
«Dovrai, visto che li devo riportare tutti su questo» disse Brianna indicando il tablet.
«Davvero?»
«Si. Quindi tu sta buono qui e io mi metto a lavoro, ok?»
«Posso baciarti di tanto in tanto?»
«Certo» disse Brianna ridendo. Si abbassò verso di lui e lo baciò.
«Fantastico!»
«Però forse è meglio che vai a farti una doccia, perché puzzi di alcol!!»
«Si, forse hai ragione. Arrivo subito»
Infilò un paio di pantaloncini e andò in bagno. Rimase sotto la doccia forse per mezz'ora. Brianna era già a metà dell'opera. Le mancavano altri tre disegni.
«Mi piacerebbe fare qualcosa per te» le disse Nicholas uscendo dal bagno con un asciugamano alla vita e uno intorno il collo.
«Non devi fare niente. Non è necessario»
«Ma voglio farlo! Però non so cosa!»
«Vieni con me a Parigi! Cioè, se vuoi puoi venire con me a Parigi, anche se ancora manca tanto!»
«Davvero mi vuoi con te?»
«Certo! Non vorrei sembrarti pessimista, ma se staremo ancora insieme e, io me lo auguro, perché non riesco più ad immaginare la mia vita senza di te, non voglio lasciarti qui mentre io sono in giro per l'Europa. Ti voglio al mio fianco. Sempre!»
«Anche io ti voglio al mio fianco, sempre. Questo spiega il motivo per cui non ti ho permesso di andare a lavoro oggi!» disse lui ridendo.
«Ti amo così tanto Nicholas» Brianna aveva buttato tutto sul pavimento, non le importava nulla dei disegni, si mise su di lui e cominciò a baciarlo. Anche Nicholas, che ne rimase sorpreso, iniziò a baciarla.
Dopo qualche minuto si ritrovarono distesi l'uno sull'altra.
«L'hai più rivisto Sam?»
«Perché me lo chiedi?»
«Niente così, curiosità!»
«Ah. Comunque no. Non l'ho più rivisto dopo domenica»
«Perché non lo chiami? »
«Perché dovrei chiamarlo?» Perché Nicholas voleva che Brianna chiamasse Sam? Che aveva in mente?
«Siete rimasti amici, dovreste sentirvi o vedervi ogni tanto»
«Non ho il suo numero!»
«Come no?»
«Lui lo ha scritto credo per tre volte, ma io l'ho sempre gettato nella spazzatura! Non volevo avere niente a che fare con lui, soprattutto quando mi ha detto che stava con una ragazza»
«Tu sei pazza» disse scherzando Nicholas.
«Perché?»
«Pensi che lui vorrebbe avere a che fare con te ora?»
«Si?»
«Ecco. Lui rimarrebbe al tuo fianco pure da sposata»
Brianna gli lanciò un'occhiata strana e Nicholas si corresse.
«Che, ovviamente, non è il nostro caso»
«Dove vuoi arrivare?»
«Voglio semplicemente farti capire che tu, quando lui stava con un'altra, l'hai rifiutato come amico; lui, adesso, è disposto ad esserti amico, nonostante tu stia con me. È nobile da parte sua, glielo devo riconoscere; devo riconoscergli anche il suo buon gusto in fatto di donne»
Brianna a quell'affermazione lo fulminò con lo sguardo.
«Stavo scherzando! È la verità però»
«Credi debba chiamarlo o cercarlo? Ma se davvero tiene a me, potrebbe farsi sentire lui»
«Questo è vero, ma lo faresti tu se lui fosse al tuo posto?»
«Mi farebbe un po' senso vedere tu e lui uno sopra l'altro, però...»Brianna stava ancora ridendo, quando Nicholas si alzò e le tirò un cuscino!!
«Ahh... non avresti dovuto farlo!»
«Ah no?»
A quella domanda di sfida Brianna a sua volta gli tirò un cuscino che si era trovata davanti. Passarono quasi tutta la mattinata a rincorrersi per casa e tirarsi cuscini.
Brianna era felicissima in quel momento. Davvero avrebbe voluto passare tutto il tempo con lui.
«Nic...» lo chiamò lei guardando fuori.
«Dimmi»
«Che fanno quelli laggiù?»
«Chi?» Nicholas si avvicinò alla vetrata e guardò in basso, poi esclamò «Oh cavolo! Non ci posso credere! Hanno davvero passato il limite»
«Che succede?»
«Dobbiamo rimettere tutto a posto in un nanosecondo!»
A quelle parole Brianna era corsa a sistemare tutta la cucina e il soggiorno, completamente ricoperti di piume. Incredibile quante piume potesse contenere un cuscino, figuriamoci quattro.
Nicholas stava togliendo le piume dalla camera da letto e controllando che non ce ne fossero ancora nelle altre stanze.
«Nicholas ma chi erano?»
«Era mia madre con Lilly»
«Cosa?»
«Già. Ti prego non farti condizionare. Resta te stessa e non badare a quello che ti dicono»
«Ok. Vado a vestirmi»
«Si, io scendo giù»
Quella giornata era iniziata bene, doveva per forza prendere una brutta piega. Brianna si era stancata di quelle due persone. Di Lilly non le importava, ma ci teneva ad instaurare un buon rapporto con la madre di Nicholas.
«Accidenti! Che mi metto ora?»
Aveva preso un paio di jeans chiari, un paio di ballerine e una maglietta lunga rosa; meglio non esagerare!
Si era data una sistemata ai capelli, dove sembrava essersi annidata una gallina e, si truccò.
Diede un'ultima occhiata al bagno, alla camera da letto e all'armadio: tutto era in ordine. Scese giù e fece lo stesso. Era tutto in ordine. Nello stesso istante in cui Brianna si era seduta su uno sgabello della cucina, entrò Nicholas, accompagnato dalla madre e dalla bambola rifatta.
«Brianna?» la chiamò Nicholas.
Brianna scese dallo sgabello, fece un respiro profondo e andò in soggiorno.
«Salve»
«Oh salve» salutò la signora diavolo.
«Ciao» fece Lilly.
«È un piacere rivederla» Nicholas l'aveva stretta a sé.
«Ah ah»
Brianna stava distruggendo la mano di Nicholas talmente gliel'aveva stretta tanto. Poi la lasciò.
«Mamma, Lilly, perché siete qui?»
«Siamo venuti a organizzare la cena di famiglia!»
«Qui?» Nicholas era scioccato.
«Si certo»
A quelle parole Brianna si sentì mancare; la presenza di Nicholas al suo fianco le permise di resistere.
«Sarò lieta di avervi con me signorina Brianna»
«Non mancherò signora»
«Nicholas, stasera porteremo tutto l'occorrente per arredare questa casa per la festa di famiglia. La tua Brianna sarà così gentile da aiutarci?»
«A dire il vero Brianna...» iniziò Nicholas, ma Brianna l'aveva interrotto.
«Certo signora, darò una mano anche io»
«Fantastico»
Di sicuro quel diavolo tramava qualcosa, lo avrebbe scoperto di lì a poco.
«Bene» disse sua madre «Torneremo tra poco. Lilly, tu che vuoi fare?»
«Non saprei, preferirei rimanere qui. Così non dovrò fare sempre avanti e indietro dall'hotel, che dici Nicky? Sei d'accordo?»
«A dire il vero, no! Non ti voglio a casa mia!»
«Eh dai Nicholas» disse Brianna «In fondo cosa potrà mai fare questa povera, "amabile" Lilly?»
Nicholas la guardò per capire se stesse scherzando o diceva sul serio, ma dallo sguardo deciso di Brianna, aveva capito che non scherzava!
«Va bene!»
Brianna e Lilly si scambiarono uno sguardo, quasi assassino. Nicholas la vedeva davvero nera quella settimana. Voleva soltanto che quei cinque giorni prima della festa passassero in fretta.
«Perfetto» cinguettò la madre «Lilly, cara, stammi bene e chiamami se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa. Figliolo ci vediamo stasera. Brianna» di nuovo quella strega l'aveva salutata con un debole cenno della testa.
Mentre Lilly era giù a prendere le sue cose Nicholas ebbe giusto il tempo di chiedere a Brianna quello che aveva in mente.
«Che stai facendo?»
«Lascia fare a me! Voglio scoprire quello che ha in mente»
«Cosa pensi che abbia in mente?»
«Ti rivuole, può darsi?» disse dandogli un colpetto sulla fronte.
«Ah, e quindi?» chiese lui.
«E quindi staremo a vedere come si comporta»
«Chi è la cavia adesso?» chiese scherzando lui.
«Dai, non metterla su questo piano» disse lei ridendo.
Quella sera, per fortuna era passata in fretta. Avevano riempito il soggiorno di scatole piene di piatti, bicchieri, tovaglie e così via.
Stranamente Lilly non aveva dato nessun tipo di problema quella sera. I problemi sarebbero arrivati quando Brianna sarebbe andata a lavoro e Nicholas sarebbe rimasto da solo con Lilly. Brianna maledì il fatto che Nicholas non dovesse mai andare in un ufficio.
«Che hai?» le chiese Nicholas.
«Niente, perché?»
«Stavi fissando non so che cosa, da un paio di minuti. Eri carina però»
«Grazie» gli sorrise lei. «Stavo pensando a domani. A tutto quello che devo fare»
«Mi dispiace di averti fatto perdere un giorno di lavoro»
«Non preoccuparti, mi ha fatto piacere passare mezza mattinata con te»
«Mi dispiace anche per quello»
«Tranquillo» disse Brianna baciandolo. Era una sensazione meravigliosa baciare quel ragazzo. Ogni volta che iniziavano a baciarsi, Brianna non riusciva mai a fermarsi.
«Come sta l'occhio?»
«Un po' meglio, ma gli servirebbe un altro po' di ghiaccio»
«Vado a prenderlo?»
«No, stai ferma, vieni qui!» disse facendola sedere su sé stesso «Forse con un paio di baci guarisce subito»
«Ahhhh... forse hai ragione» disse Brianna iniziando a baciargli la guancia gonfia, poi risalì verso l'occhio.
«Credo di sentire un paio di fitte anche qui sulle labbra»
«Stai abusando di me, non ti pare?»
«No, non mi pare» rise lui.
Rimasero a baciarsi per qualche minuto; poi Brianna aggiunse «Sei guarito ora?»
«Non del tutto, ma riproviamo domani?»
«Si, meglio riprovare domani»
Entrambi scivolarono sotto le lenzuola e insieme, Brianna tra le braccia di Nicholas, si addormentarono.
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Love and Pain #Wattys2016
Romansa«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca. «Perché?» «"Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse"? Non avevi una scusa migliore?» «Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in...