Il mattino seguente Brianna si era svegliata da sola nel letto. Aveva trovato un biglietto da parte di Nicholas

"Vado a correre. Sappi che mi mancherai ogni singolo secondo. Spero di trovarti ancora immersa nel mondo dei sogni quando sarò tornato; diversamente, buongiorno amore mio. Ti amo
Nicholas"

Quanto amava quel ragazzo. Dopo qualche secondo si rese conto che al piano di sotto dormiva Lilly. Decise di scendere dal letto, andò a lavarsi e infine si vestì.
Scese in cucina, mangiò due biscotti e prese la borsa. Avrebbe aspettato Nicholas in macchina. Proprio in quell'istante lui entrò in cucina.
«Buongiorno» lo salutò Brianna saltandogli quasi addosso.
«Buongiorno» disse Nicholas baciandola.
«Come stai?» gli chiese lei.
«Adesso una favola. Devi già andare?»
«No, volevo aspettarti in macchina per stare un po' insieme»
«Perché in macchina?» chiese lui.
«Sinceramente avevo un po' paura di incrociare Lilly»
«Sei stata tu a volerla qui»
«Si lo so»
«Vieni con me»
«Dove?»
«Fidati»
«Ok»
Nicholas la portò in una stanza che Brianna fino a quel momento non aveva mai visto.
«Cos'è questo posto?»
C'era un tavolo al centro con una candela e dei piatti, in fondo uno stereo e tutt'intorno alla stanza, piccola ma accogliente, tante candele che rendevano ancora più accogliente quel posto.
«Stasera cena a lume di candela. Passo a prenderti alle otto» rise Nicholas.
«Wow, Nicholas. È bellissimo qui!»
«Si. Non l'ho mai utilizzata questa stanza. Ma se vuoi puoi trasformarla nel tuo studio»
«Il mio studio?»
«Si. Puoi disegnare quanto vuoi qui!»
Brianna si voltò verso Nicholas e lo abbracciò.
«Grazie amore»
«Mi hai chiamato "amore"?»
Brianna in quel momento ringraziò che non ci fosse abbastanza luce, perché era arrossita, e tanto pure.
«Si, l'ho fatto»
«Ti amo» disse Nicholas baciandola.
«Ti amo anche io, tanto»
«Dai, usciamo prima che qualcuno lo venga a sapere»
«Ok... che ore sono?»
«Mancano dieci minuti alle nove»
«Oh cavolo! Sono in ritardo»
«Ti accompagno»
«Devi ancora lavarti e vestirti. Non preoccuparti, vado con la macchina. Ci sentiamo più tardi. Ti amo»
«Ok. A più tardi. Ti amo anche io»
Per fortuna quella macchina sapeva cosa significava essere in ritardo, perché trovava sempre il modo di evitare il traffico. Era magica!

La mattinata a lavoro passò molto velocemente. Stranamente nessuna domanda sull'assenza del giorno prima. Meglio così.
Consegnò tutti i lavori che aveva fatto nel tempo libero del giorno prima e continuò a disegnare sul tablet per completare i disegni che le rimanevano.
Durante la pausa pranzo chiamò Nicholas e la sua amica Abigail, la quale le disse che sarebbe arrivata a Milano tra una settimana.
Chissà cosa avrebbe pensato la sua migliore amica di Nicholas, del fatto che era andata a vivere subito con lui. Chissà cosa avrebbe detto sul fatto che la sua prima volta era stata con un ragazzo che conosceva solo da pochissimi giorni, ma che già era pazzamente innamorato di lei.
Non vedeva l'ora di incontrarla.

Uscita dalla casa di moda, salì in macchina e si diresse verso casa. Erano le sei del pomeriggio e voleva rendersi presentabile per quella sera, che avrebbe passato con Nicholas.
Dopo aver parcheggiato nel garage sotterraneo, salì su fino all'attico.
Quando entrò nel soggiorno non poteva credere ai suoi occhi: Nicholas e Lilly al centro della stanza; le loro bocche incollate l'una sull'altra. Fece cadere la borsa e la carpetta sul pavimento. Nicholas avvertì la sua presenza nell'istante esatto in cui Brianna aveva perso le forze.
«Brianna» disse lui.
Sul viso di Lilly spuntò un sorriso che Brianna definì come un sorriso di vittoria; probabilmente pensava che prima o poi Nicholas sarebbe ritornato da lei.
Nicholas si avvicinò a Brianna e la toccò delicatamente.
«Non toccarmi» disse Brianna. Le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
«Mi dispiace... Non pensavo...» cercò di dire lui.
«Non pensavi di poter essere scoperto?» disse singhiozzando Brianna.
«No, non pensavo che Lilly sarebbe stata in grado di farmi cedere. Non so nemmeno cosa mi sia preso»
«Oh ma dai Nicholas. Sapevi cosa stavi facendo. Anche tu hai ricambiato il bacio»
Dopo quell'affermazione Brianna si scaraventò su Lilly, voleva prenderla a pugni. E c'era quasi riuscita finché le braccia forti di Nicholas non la presero e la portarono lontana da Lilly.
«Accidenti Nicholas, lasciami andare»
«No Brianna, non ne vale la pena»
«Wow, ti sei scelto una donna agguerrita» disse Lilly. A quelle parole Brianna si stava avvicinando nuovamente a lei, ma Nicholas la fermò «Lasciami ho detto» Quelle parole erano un misto di odio, disperazione e tristezza.
Vedendo che Nicholas non la lasciava, si diresse dalla parte opposta, verso la camera da letto. Voleva andarsene subito da quella casa. Non voleva rivedere più nessuno. Nicholas, sua madre e Lilly potevano andare tutti al diavolo.
Il ragazzo la seguì «Che stai facendo?» le chiese quasi con le lacrime agli occhi.
«E me lo chiedi pure?»
«Ti prego non andartene»
«Non posso rimanere qui!»
«Senti Brianna,» disse lui prendendola per le braccia e costringendola a guardarlo negli occhi. Ma nemmeno Nicholas poteva reggere lo sguardo pieno di tristezza di Brianna. L'aveva fatta grossa. La stava facendo soffrire.
«È stato solo un momento. Non crederle se ti dice che io abbia ricambiato il bacio, perché non è vero»
«Ma tu eri lì, non stavi facendo nulla per fermarla»
«Lo so, hai ragione. Ho sbagliato»
«Solo lì? Comunque non mi importa, lasciami andare»
«No no, ti prego lascia che ti spieghi»
«Non occorre Nicholas»
Brianna aveva preso più cose che poteva e le aveva buttate nella valigia. Avrebbe mandato Abigail a prendere il resto delle sue cose. Lei in quelle casa non voleva più metterci piede.
Presa la valigia Brianna si diresse verso le scale, quando Nicholas si mise in mezzo.
«Lasciami andare»
«No ti prego, non andartene. Mi dispiace tantissimo. Non lasciarmi»
«L'hai voluto tu!! Non c'ero io a baciare Lilly»
Prima di andare via, si voltò e gli disse «Ho passato momenti bellissimi con te, stavo iniziando a credere che tra noi, nonostante il poco tempo, potesse davvero funzionare. Ti ho dato tutto di me. Sei stato il primo a fare l'amore con me e di questo non mi pentirò mai, ma vorrei poterti dimenticare» Adesso anche Nicholas stava piangendo. Brianna era troppo innamorata di lui per riuscire a sopportare quella scena, così gli disse voltandosi.
«Addio Nicholas»
Lui a quelle parole scoppiò a piangere e scivolò giù per il pavimento, poi diede un pugno alla porta. Quando Brianna si voltò vide che l'aveva letteralmente bucata.
Scendendo in garage incontrò la madre «Che cos'è successo?» disse vedendo Brianna con le valigie e il volto completamente pieno di lacrime.
«Io e suo figlio ci siamo lasciati. Sarà contenta ora. Lei e quella bambola rifatta della sua adorabile Lilly» A quelle parole Brianna fece scivolare le valigie per terra e si portò le mani sul viso. Era scoppiata di nuovo a piangere.
Un gesto che non si sarebbe mai aspettata dalla donna che si trovava di fronte era un abbraccio. La madre di Nicholas l'aveva appena abbracciata.
«Oh tesoro mi dispiace tantissimo»
«Le dispiace?» chiese stupefatta Brianna.
«Si certo. All'inizio ti sarò sembrata una strega, ma mi sei sempre piaciuta»
«Perché si è portata Lilly l'altro giorno?»
«Per illuderla che avrebbe riavuto mio figlio, perché solo così se ne sarebbe andata; ma sapevo che il cuore di Nicholas era tuo»
«Adesso è tutto finito e Lilly può davvero riprenderselo»
«Ma cos'è successo?»
«Per favore lo chieda a suo figlio. È arrivato il mio taxi. Arrivederci signora»
«Ciao cara. Spero tanto che le cose tra te e mio figlio si sistemino»
«Non credo, ma grazie lo stesso. Arrivederci»
Mise le valigie sul taxi e salì dando l'indirizzo del suo precedente appartamento.
Passò tutto il tempo a piangere silenziosamente. Una volta arrivata, gettò tutto sul divano, andò in camera da letto e iniziò a piangere a dirotto. Non aveva mai pianto in quel modo per un ragazzo. Ma Nicholas non era semplicemente un ragazzo. Era il suo ragazzo.
Nonostante quello che era appena successo lo voleva vicino a sé.
Voleva un suo abbraccio, un suo bacio per illudersi che andava tutto bene! Ma non si sarebbero più rivisti. Lei non voleva più rivederlo.
Per fortuna il giorno dopo era sabato e non sarebbe dovuta andare a lavorare, ma non credeva che lunedì sarebbe stata in grado di presentarsi a lavoro.

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