Please don't let me go.

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(Narratore)
Luke e Michael sono rimasti abbracciati per ore ormai, è come se si conoscessero da anni ma nessuno dei due sa chi sia l'altro.
Luke è vivo grazie a Michael, che l'ha strappato dalla morte all'ultimo momento.

(Michael's POV)
Ho deciso dopo tanti mesi di tornare su quel ponte maledetto, ci sono venuto per sfogarmi un po e a raccontare la mia giornata a mia madre che mi sta guardando da lassù.
Inizino a piangere e a maledirmi per non essere stato qui quel giorno. L'avrei salvata.
Purtroppo era troppo tardi.
Il corpo di mia madre è stato ritrovato 12 ore dopo la scomparsa, sugli scogli, in un lago di sangue.
Quando mi hanno dato la notizia io non ci ho visto più dalla rabbia e dal dolore, urlai, piansi ma la cosa peggiore è che iniziai a tagliarmi.
Il che mi faceva stare bene, il sangue sostituiva le lacrime e un po del dolore interiore se ne andava.
Mia madre era l'unica che mi capiva veramente e dopo la sua morte mio padre è cambiato.
È più aggressivo.
Beve troppo spesso.
Io cerco di rimanere lo stesso.

All'improvviso vedo la sagoma di un ragazzo biondo alla fine del ponte.
So già cosa vuole fare.
Corro verso di lui più veloce che posso e mentre salta lo afferrò per i fianchi e lo stringo forte a me.
Non voglio che faccia la stessa fine di mia madre.
Scoppia in lacrime tra le mie braccia.
"Ehi non preoccuparti okay? È tutto finito"
gli dico mentre lo stringo più forte.
"G-grazie" dice lui in singhiozzi.

Dopo un bel po' di tempo gli domando
"Come ti chiami?"
Lui alza il viso e mi guarda.
"S-sono Luke"
"Piacere Luke io sono Michael"
"Mi hai salvato la vita Michael, non so cosa mi sia preso..non riesco più a vivere così"
"Tutto si risolve Luke non preoccuparti, io.. Ti capisco e non voglio che tu faccia lo stesso errore di mia madre, sai si è buttata da questo ponte 8 mesi fa e.."
Scoppio in lacrime davanti a lui di nuovo.
"Michael, mi dispiace"
"Non preoccuparti, raccontami un po di te. Ti va?"
"Uhm, sono Luke, ho 16 anni e frequento il 3 anno di liceo, sono stati tre anni orribili a scuola mi riempiono di lividi solo per la mia omosessualità ed esattamente ieri Ashton, il capo della "banda", stava quasi per stuprarmi in bagno e mi ha fatto questo" mi dice mostrandomi un livido enorme vicino la spalla destra.
"Luke...sai anch'io sono gay ma mi faccio valere, a scuola nessuno osa avvicinarsi, devi farti valere Luke."
Lo abbraccio di nuovo.
"Non ci riesco, sono un ammasso di ossa fragile ed indifeso, non valgo nulla e non posso difendermi da solo. Non ce la faccio."
Mi dice guardandomi con quegli occhi color oceano che mi stavano rapendo.
"I-io devo andare a casa, ho detto a mia madre che sarei tornato per le 10 e non vorrei farla p-preoccupare"
"Posso venire con te? Sai non mi va di lasciarti da solo sei il mio unico amico"
"Certo Michael, anche tu sei il mio unico amico. Grazie di avermi salvato."
(Narratore)
Quella sera fu l'origine di una amicizia che piano piano si sarebbe trasformata in qualcos'altro. I due ragazzi guerrieri si stavano salvando a vicenda.

Ciaoooo,
Ci ho messo un po a scriverlo ma ne è valsa la pena su.
Se vi è piaciuto il capitolo lasciate un voto o un commento. Grazie di aver letto 💜
-Yasmine

How to save a life.||Muke Clemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora