The End.

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22/03/2013 

 Frank è a casa sua, sul suo letto. Ha appena finito di scrivere una lettera e, come sempre, sta pensando a quell'angelo dai capelli rossi come il fuoco e quegli occhi verdi e tanto profondi, più profondi dell'oceano, e stava piangendo. Non sapeva che fare, veramente, la mancanza di Gee lo stava uccidendo lentamente. Iniziò perfino a pensare ai pro e ai contro del restare in vita:

"Pro:
- Potrei rivedere Gerard quando torna a scuola
- Magari si innamora di me, cosa impossibile... Chi vorrebbe innamorarsi di un pazzo asociale? E poi... Non ci sono altri pro... Passiamo ai contro:
- Se non rivedo quel ragazzo morirò lentamente per il dolore provocato dalla sua assenza
- Saperlo tra le braccia di qualcun'altro mi farebbe impazzire
- Nessuno starebbe con me...
- Non ne posso più degli attacchi di panico
- L'unica cosa che so fare non mi potrà mai portarmi a qualcosa di buono
- Sono un disastro di figlio
- Sono inutile"

Erano nettamente in vantaggio i contro, e poi, diciamocela tutta, Frank non voleva più stare in questo mondo da solo a soffrire. Fu facile per lui prendere una lametta e fare quello che fece...
Prima però scrisse un piccolo biglietto con su scritto "Mamma, papà, sappiate che vi ho voluto bene e ve ne vorrò anche quando non ci sarò più. Perdonatemi per quello che sto per fare. Ti amo Gerard. Il vostro Frank" e lo appoggiò sul comodino, accanto al suo letto.
Tornò in camera e, tra le lacrime, iniziò a tagliarsi profondamente i polsi. Le sue candide lenzuola stavano diventando via via più rosse e le sue ultime parole furono "Ti amo angelo mio, peccato fossimo solo un'idea..." dopo questo solo il buio totale.

...Nel frattempo in ospedale...

Gerard era sempre più debole, a questo punto non sapeva se fosse peggio la chemio, l'assenza di Frank o il fatto che le sue braccia fossero piene d'aghi. Optò per un mix di tutto questo. Ormai non ne poteva più di quella vita, se così possiamo chiamarla...
Raccolse le poche forze che gli restavano e scrisse, con una calligrafia quasi illeggibile, a suo fratello "Spero tu possa capire. Per favore, dì a Frank che l'ho sempre amato", poggiò il biglietto sul letto e si avvicinò alla finestra, salì sulla sedia, chiuse gli occhi in modo da poter vedere solo gli occhi del suo amore e disse "Ti amo, Frankie".
Si lasciò cadere all'indietro e tutto quello che sentì fu libertà, leggerezza... Felicità, poi solo il vuoto, vuoto per sempre...

Casa Iero

I genitori di Frank tornarono a casa da lavoro e chiamarono il figlio che però non rispondeva, allora decisero di salire nella sua camera per vedere se fosse lì e in effetti c'era, ma non come speravano... Lo trovarono in una pozza di sangue, privo di vita e trovarono il biglietto che lesse la madre con la voce rotta dal pianto...

Casa Way

Squillò il telefono e Mikey corse a rispondere.

"Pronto?" - disse Mikey.

"Buonasera" - diede due colpi di tosse - "Ci sono i tuoi genitori?"

"No, dottor Toro, sono ancora a lavoro, comunque buonasera a lei... è successo qualcosa a Gerard?" - chiese preoccupato.

"Si è suicidato e ha lasciato un biglietto per te... Mi dispiace tanto" - disse con voce che lasciava trasparire del vero dispiacere e pure amarezza.

Mikey iniziò a piangere come preso da una crisi e poi disse - "C-Come si è-è s-sui-suicidato? N-non p-può es-essere..."

"Si è buttato dalla finestra." - aggiunse il dottore quasi automaticamente.

"Ora chiamo mamma e papà... Posso venire subito lì? Posso vederlo?" - la voce rotta dal pianto e dai singhiozzi rendeva quasi impossibile comprendere ciò che diceva.

I'd Wrote You Some Letters But I Don't Wanna Send Them To You Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora