Perché alle cose belle è difficile rinunciare.

Capitolo 14

Natale 2015.
Mi svegliai presto come ogni anno,
dovevo prepararmi per andare dai miei zii in un paesino non molto distante dalla mia città.

Quel paese mi era sempre piaciuto, si respirava un'aria di pace e tranquillità, mi piaceva il fatto che si conoscessero tutti, che potevi fidarti di chiunque.
Ci andavo in tutte le festività e in altre occasioni.

Quella mattina ero un po' confusa, la sera della vigilia non ci eravamo scambiati neppure un messaggio, l'avevo tartassato come mio solito ma non avevo avuto risposta.
La mattina accesi il telefono e trovai un suo messaggio 'Buon Natale', freddo, distaccato, come due conoscenti.
Non riuscivo a capire. Cosa stava succedendo?
Provai a parlarne ma mi disse qualcosa che mi fece più male di qualunque altra
Non voglio rovinarti il Natale.
Gli dissi di farlo, ormai non mi importava, Natale o non, dovevo sapere.

Non provava più ciò che provavo io,
Sentiva che per ora era meglio allontanarci.
Credeva che se fosse stato destino saremmo tornati insieme così da poter essere felici e non fingere di esserlo.

E come avrei potuto spiegargli che mi aveva appena tolto la vita, che mi aveva portato via l'unico motivo per essere felice?
Come potevo dirgli che da quel momento in poi io non sarei più stata la stessa?
Non potevo, così non risposi e affrontai quello che credo resterà sempre alla storia come il Natale più brutto della mia vita.
Ricordo che piansi tutto il giorno, toccai a mala pena il cibo e continuai a tormentarmi chiedendomi perché.
Cosa c'era di così sbagliato nell'amore?
Perché non potevamo amarci come tutti gli altri?
Perché eravamo dovuti arrivare a questo punto?
Cosa potevo fare per non perderlo?

Quella sera la risposta mi fu chiara in mente: dovevo parlare con mio padre, qualunque fosse stata la sua reazione.
Avevo deciso di reagire, dovevo mettermi in gioco e smetterla di tirarmi continuamente indietro.
Doveva capire quanta importanza avesse Marcus per me.