Capitolo 5

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Un amico e' una persona che conosce i tuoi posti sensibili ma non li colpira' mai.

<< Aspetta! Ricapitoliamo.. >> alzò le dita per segnare i tre punti,
<<Quel coglione di Dallas ti ha messo le mani addosso, uno strano tizio è arrivato in tuo soccorso, e per concludere tu credi che sia il ragazzo che hai incontrato a casa tua quasi otto anni fa? >> Bonnie incaricò un sopraciglio squadrandomi da capo a piedi come se fossi pazza. Alzai gli occhi al cielo sorseggiando il mio cappuccino.
Erano passati due giorni da quando avevo incontrato il ragazzo misterioso, per tutto quel tempo non avevo fatto altro che pensare a lui e a quello che era successo in quel vicolo. Continuavo a ripetermi che era praticamente impossibile che lui e il ragazzino che avevo conosciuto anni fa,fossero la stessa persona. Ma c'era qualcosa che non mi quadrava in quel tipo.
Era il giorno libero mio e di Bonnie, visto che il Bull Country una volta a settimana rimaneva chiuso tutta la giornata. Eravamo sedute alla Sweet House, una piccola pasticceria che io e B. frequentavamo da quando eravamo ragazzine, i pancake della signora Wallace erano un peccato di gola solo a guardarli.
<<A parte il fatto hai aspettato due giorni per deciderti a raccontarmi tutta questa storia! Ma non puoi credere che un ragazzino che hai conosciuto tempo fa,e che si o no gli avrai parlato probabilmente per solo dieci minuti, sia tornato nel Texas dopo tutti questi anni, e oltretutto ti abbia salvato il culo da quel porco di Donny come se fossi una fottuta damigella in pericolo! >> esclamò isterica incrociando le braccia al petto, io mi limitai a lanciargli  un'occhiataccia.
Bonnie sbuffò esasperata, <<Ma andiamo Evy! Non siamo mica in un cazzo di film di Nicholas Sparks!>>.
Sospirai avvilita,
<< Hai ragione Bonnie è sicuramente impossibile che sia lui, ma ti giuro che quel tizio aveva qualcosa di così familiare>> dissi rassegnata mentre davo l'ultimo morso a quella delizia a cioccolato. Sapevo che la mia amica aveva ragione,mi ero solamente aggrappata ad un semplice ricordo e anche se non lo volevo ammettere, forse anche a una piccola speranza.
Il  viso di B. si addolcí davanti alla mia espressione da cane bastonato.
<<Comunque non ci posso credere che quello stronzo di Donny ti abbia toccato solo con un dito! Che credeva di fare?>> domandò stizzita accendendo una sigaretta.
<<Oh sai meglio di me qual'erano le sue intenzioni riccioli d'oro!>> sorrisi sull'ultima frase sporgendomi verso di lei per afferrare l'accendino. Fece una smorfia di disgusto,
<<Come facevi ad andare dietro a quel troglodita, ancora non riesco a capirlo!>> rabbrividii solo al pensiero .
<< Non me lo ricordare, abbi pietà di me! >> l'implorai comprendomi il viso con le mani.

" Io e Bonnie stavamo sorseggiando la nostra soda mentre osservavamo la squadra di football allenarsi. Donny aveva interrotto la corsa per bere un sorso d'acqua, passandosi una mano tra i capelli biondi umidi di sudore.
<< Chiudi la bocca Evy! Stai sbavando dappertutto! >> sghignazzò B. dandomi una gomitata sul braccio, gli feci la linguaccia. Si spostò gli enormi occhiali da sole sul capo passandosi il dorso della mano sulla fronte.
<<Dio! Credo che sto per sciogliermi! Ma come fanno a correre tanto con sto caldo infernale! >> si lamentò sventolandosi una mano sul viso,
<< È tutta colpa tua Evy! A quest'ora mi starei rilassando sul mio letto con il ventilatore a palla invece di inzupparmi di sudore qui per guardare quattro cretini rincorrere una palla ovale!>>.
La linciai con lo sguardo,
<< Quello è lo scopo del gioco Bonnie, prendere la palla ovale!
E poi sei in debito con me mia cara. Ti sei forse dimenticata di quella volta che mi hai costretta a stare mezza giornata a guardare Clyde aggiustare la macchina di tuo padre, mentre tu eri tutta impegnata a guardagli il culo?>>, si accigliò aprendo la bocca per poi chiuderla, intanto mi godevo il mio momento di vittoria.
<< Almeno Cly sa che io esisto! Quando muoverai quelle chiappe e ti deciderai a dichiararti a Dallas, Evy? Non sei l'unica che gli sbava dietro e lo sai! >> fece un cenno con il mento verso gli scaloni sotto di noi. Mi voltai e vidi Sissi - la stronza-MacCdonald, insieme al gruppo delle sue arpie, sporgersi dalla ringhiera mentre mandava un bacio a Donny, che gli sorrise ammiccante.
<< Cosa ha lei che io non ho B.? >> chiesi sbuffando poggiando il mento sulle mani e i gomiti sulle ginocchia. Bonnie mi mise una mano sulla spalla scuotendo la testa << Due meloni al posto delle tette,amica mia!>>, ci guardammo serie per alcuni secondi per poi scoppiare a ridere fino alle lacrime."

Sorrisi a quel ricordo, quante cose erano cambiate d'allora, forse anche troppe.
<< Bene. Che dici se andiamo a vedere a che punto sta quel catorcio della tua macchina? >> disse Bonnie alzandosi.
<< Credi che Clyde sia riuscito a capire quale sia il problema? >> domandai mentre ci avviammo alla sua Camaro,purtroppo il mio vecchio pick up quel giorno mi aveva dato forfait.
<< Scherzi? Il mio ragazzo è un fottuto genio quando si tratta di motori! >> esclamò orgogliosa salendo in macchina.
<<Sai non so se sia un complimento vero e proprio il tuo, io credo che Cly sia molto intelligente anche se a volte non lo da a vedere>> mi mise a ridere quando alzò gli occhi al cielo.
<< Oh ma stai zitta! Trovi sempre una scusa per difenderlo tu!>> mi fece la linguaccia mentre usciva dal parcheggio per mettersi in strada. << Certo! Clyde è come un fratello per me, sai che farei qualsiasi cosa per lui >> sorrisi tristemente pensando al ragazzo che mi era sempre stato vicino negli ultimi anni.

"Portai la busta del ghiaccio sull'occhio che non voleva smettere di gonfiarsi.Quella mattina avevo alzato un pò troppo la voce con papà , dato che lo trovai a rovistare nel garage tra le cose di Trent. Aveva adocchiato la Stratocaster di mio fratello per ricavarne un pò di soldi ma non gli avrei mai permesso di toccarla. Trent aveva fatto molti sacrifici per comprarsi quella chitarra, inoltre se un giorno fosse tornato doveva trovare ogni cosa al suo posto, così gli avrei dimostrato che che non l'avevo dimenticato e che non l'avrei mai fatto.
Ovviamente ero riuscita a sottrarre l'oggetto a mio padre ma in cambio la mia faccia ebbe un incontro ravvicinato con il suo gomito.
Gettai il ghiaccio nella spazzatura rassegna, sembrava che avevo partecipato a un'incontro di boxe.
Andai sul retro della casa per prendere Phoenix e liberarlo nel recinto. Mentre osservavo divertita il cavallo galoppare libero due mani si posarono sui miei occhi << Indovina chi sono? >> disse divertito Clyde mentre trasalivo per quel contatto sull'occhio tumefatto. Cly si irrigidí e spostò le  mani sulle mie spalle per farmi girare, appena vide l'orrore che avevo sul viso serrò la mascella.
<< Io lo ammazzo! >> sibilò tra i denti voltandosi di scatto per dirigersi verso la mia casa.
<< No! Clyde! >> lo rincorsi strattonadolo per la maglia,
<< Che cazzo Evangeline! Ma lo vedi quel pezzo di merda come ti tratta! Come puoi accettare tutto questo! >> ringhiò scarlatto in viso.
<< Lo so, lo so Clyde! Ma stavolta è stata colpa mia, lo istigato! >>.
Cly imprecò contro quell'uomo,
<< Non dire puttanate Evy! >> si passò le dita tra i capelli nervoso.
<< L ho trovato a rovistare nelle cose di Trent e non potevo permetterlo Cly! Voglio che quando Trent torni... >>
<< Cristo Evy! Tuo fratello non tornerà! Non tornerà mai più!>> urlò irato con gli occhi in fiamme.
Mi accigliai,lasciai la presa dalla sua maglia  e con le mani a penzoloni,  gli occhi mi si  riempirono di lacrime. Clyde si passò una mano sul viso per poi guardarmi con quei occhi color cioccolato pieni di dolore, mi attirò a se stringendomi tra le sue braccia.
<< Mi dispiace Evy!Mi dispiace tanto. Non volevo urlarti contro in quel modo>> mi allontanò da lui per guardarmi negli occhi, passando il pollice sulla mia guancia umida, <<Ma è passato un anno e mezzo da quando se n'è andato Evangeline e non abbiamo mai avuto sue notizie, dobbiamo cercare di andare avanti con la nostra vita piccola>> sorrise dolcemente.
Tirai su col naso,
<< Lo so Clyde, ma è così difficile! Sento la sua mancanza ogni santo giorno! >> singhiozzai buttandomi di nuovo tra le sue braccia,
<< Manca anche a me piccola.. >> sussurrò cullandomi avanti e indietro. Quando i miei attacchi di pianto furono finiti andammo a prendere Phoenix per riportarlo nel suo capanno, << E comunque se dovesse davvero tornare,non ti prometto di non assestargli un bel cazzotto sul quel brutto muso!>> esclamò alzando un pugno al cielo,scossi la testa  cercando di reprimere una risata."

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