Capitolo 10

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"Freddo, acqua fredda mi circonda ora
E tutto quello che ho è la tua mano
Signore, mi senti adesso?
Signore, mi senti adesso?
Signore, mi senti adesso?
O sono perso?"
Cold water
Damien Rice

Mi giravo e rigiravo tra le dite il ciondolo a forma di cuore che avevo al collo mentre fissavo il cofanetto sulla scrivania  e ascoltavo le parole di Damien Rice che risuonava in tutta la stanza.
Erano passati due giorni da quando ero stata nella camera dei nonni, il giorno dopo quella notte insonne, la cittadina godeva di un cielo azzurro e un sole splendete, come se il temporale della sera prima non ci fosse mai stato. Quel giorno arrivai a lavora in una sorta di trance ancora scossa per gli ultimi avvenimenti, la mia vita era più contorta di quanto pensassi.

<<Buongiorno Evy! >> la voce calda e gioiosa di  Bobby Jo mi destò dai miei pensieri.
<<Buongiorno a te Jo, come stai?>> posai le labbra sulle sue guance dove iniziavano a intravedersi le prime rughe dell'età, e mi posizionai dietro il bancone. Lui intanto continuò a sorseggiare il suo caffè nero, scrutandomi con occhi indagatori. <<Io bene, ma tu cara... Sembra che ti sia passata addosso una mandria di tori inferocita! >> iniziai a pulire la mia postazione,cercando di restare indifferente al suo commento. <<Va tutto bene Jo. Ho solo dormito poco l'altra notte...>> alzai il capo sorridendo per rassicurarlo, ma il suo viso accigliato non mutò, anzi, quel cipiglio sembrava non voler abbandonare il suo viso.
Posò la sua grande mano sulla mia e guardandomi dritto negli occhi disse qualcosa che inizialmente mi spiazzò.
<<Io so tutto e so niente Evangeline. Mi basta solo un tuo cenno e giuro su Dio che lo vado a prendere a calci nelle palle a quel figlio di puttana!>>, suoi piccoli occhi grigi si scurirono e un lampo di rabbia li attraversò. Mi ci vollero pochi secondi per capire a chi si riferisse, ma stranamente, mio padre  non c'entrava niente con il mio umore in quel momento. Allungai la mano libera sul suo braccio e accennai un piccolo sorriso,scossi il capo, <<Non c'è ne bisogno Bobby Jo. È solo un periodo un po' particolare, ma mi conosci! Non sarà mica questo a fermarmi Capo!>> gli diedi un pugno scherzo sul braccio, che smorzò la tensione accompagnata dalla sua risata divertita. Dopodiché si alzò dallo sgabello scompogliandomi i capelli e dopo l'ennesima ramanzina sul riguardarmi, si avviò verso il suo ufficio, ma proprio quando aprí la piccola porta mi accorsi che c'era qualcosa che non andava.
<<Bobby Jo!>> lui mi guardò con espressione interrogativa, <<Dov'è Bonnie? Non dovrebbe essere già qui? >>  si grattò la guancia appena rasata e alzò le spalle <<Mi ha chiamato stamattina presto dicendo che si assentava per un paio di giorni. Gli ho chiesto se era successo qualcosa, ma mi ha semplicemente risposto che c'erano dei problemi in famiglia, ma nulla di grave >> rimasi qualche minuto a fissarlo ammutolita. Non vedevo Bonnie dalla serata al Neon. Ovviamente ci eravamo sentite telefonicamente, era preoccupata per me e di come avrei potuto reagire a quella scoperta. Io di mio l'avevo rassicurata dicendogli che stavo bene e che avevo bisogno solo di un po' di tempo per assimilare il tutto, da lì non l'avevo più sentita. La cosa non mi allarmò più di tanto, in quanto  avevo bisogno di un po' di pace per mettere in ordine i pensieri, ma ora che Bobby Jo mi aveva informato e motivato la sua assenza,  la cosa non mi piaceva affatto.

"Figlia di nessuno, concedimelo
E non riesco a lasciare la tua mano
Signore, puoi sentirmi ora?
o sono perduta?"

Seduta sulla poltroncina nella mia stanza, affiancata alla finestra ,continuavo a osservare le stelle che punteggiavo la notte sul ranch, cercando una risposta tra essere, che stava tardano ad arrivare. Quella mattina, dopo aver parlato con Bobby Jo, sono stata quasi sempre con l'orecchio attaccato al cellulare. Quando avevo un momento libero,avevo provato a chiamare Bonnie senza mai una risposta. Avevo anche  provato a rintracciare Clyde, ma il suo telefono risultava sempre staccato. Quando alla fine del turno serale, dopo il millesimo SMS di apprensione, senza però nessun segno di vita dall'altra parte, ero pronta a mettermi in macchina e andare diritta a casa di B.
Ma proprio dopo aver acceso il motore, il telefono trillò avvisandomi di un messaggio in entrata. Era Bonnie la tensione che mi aveva tormentato per tutta la sera si allentò, ma le poche parole che lessi dopo, mi ragelarono il sangue nelle vene.
"Sono da Clyde, ti prego Evangeline per una volta rimani al tuo posto e pensa risolvere i tuoi di problemi,qui abbiamo già abbastanza casini. Ti chiamerò appena posso, B."

-Risolvere i miei problemi? Erano otto stramaledetti anni che cercavo di risolverli! Erano otto anni di merda che cercavo di capire perché quel maledetto bastardo che dormiva di sotto mi trattava come spazzatura e quel grande stronzo di mio fratello mi aveva lasciato!
E lei se ne usciva con "resta al tuo posto", in tutta la mia vita non avevo fatto altro, restare al mio posto e subire! -

Mi alzai di scatto travolta dalla rabbia, iniziai a scaraventare a terra tutto quello che mi capitava a tiro, al diavolo se quel demonio di sotto mi avrebbe sentito, al diavolo tutto e tutti!
Quando anche la scatolina della nonna finí sul pavimento e le lettere al suo interno si posarono sul parquet come foglie d'autunno, le lacrime già mi rigavano il viso, e un moto di rimpianto  e tristezza mi fece piegare su me stessa. Con le ginocchia inchiodate a terra iniziai a raccogliere l'unica eredità che mi aveva rimasto la nonna. Ogni lettera era tornata al suo posto, tranne una, che in quel momento mi aveva particolarmente colpito. Sopra c'era solo scritto "Amicizia", e con mani tremanti l'aprii delicatamente.

"Ciao mia piccola Angy,come stai? Se stai leggendo questa lettera, allora ti sentirai delusa e tradita. Ti sentirai sola e angosciata, perché qualcuno involontariamente ti avrà ferito piccola mia. Ma ascolta questa vecchia e pazza donna cara, a tutto c'è un perché. Ricorda che ci sono momenti che le persone a noi care ci dicono cose spiacevoli e che forse non pensano nemmeno, solo per proteggerci, solo per difenderci da quello che ci può far del male. Una volta qualcuno mi disse :
L’amicizia non è una grande cosa – è un milione di piccole cose. Guarda oltre ciò che vendi Evangeline e vivrai senza rimpianto. "

Neanche il tempo di leggere le ultime parole che mi ero già fiondata fuori di casa e salita sul vecchio pick up, sapevo dove andare, ed ero  pronta ad affrontare qualunque cosa mi stesse aspettando.

Ma quando arrivai dieci minuti dopo avanti casa di Clyde, rimasi pietrificata.

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