6. "Andrà tutto bene, Piccola"

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ALLY'S POV.

Erano passate due settimane ed ero totalmente guarita dall'influenza, grazie all'aiuto di Niall, che era stato da me tutto il tempo e si era preoccupato di ogni cosa.
La mia vita in Inghilterra era stupenda, avevo conosciuto delle persone meravigliose e Londra era più bella di come l'avevo immaginata.
Mi trovavo a casa dei ragazzi e stavamo giocando alla Play.

"Harry fai schifo!" disse Lou dopo che io ebbi fatto goal nella loro porta.
"Non mi piace questo gioco!" si difese il riccio.
"Ora è meglio che vada, ragazzi" mi alzai dal divano.
"Vuoi che ti accompagni?" mi chiese Niall accompagnandomi alla porta.
"Abito nella casa di fronte, non c'è bisogno" gli sorrisi io.
Salutai i ragazzi e uscii dalla loro casa incamminandomi verso la mia.
Aprii il portone e appoggiai le chiavi sul tavolino dell'ingresso e accessi la lampada, poi entrai in cucina e presi un bicchiere dalla dispensa e dell'acqua.
Uscii dalla cucina e andai verso il salone continuando a bere, quando i miei occhi finirono a fissare la mia poltrona.
Nonostante il salotto fosse illuminato solo dalla piccola abat jour dell'ingresso, riuscivo comunque a riconoscere la sagoma dell'uomo seduto.
Il bicchiere di vetro mi cadde dalle mani e finì in mille pezzi sul pavimento e i miei occhi iniziarono a bruciare.
"C-come hai-" balbettai io tremando.
"Oh, non è stato difficile trovarti, Ally" mio padre si alzò dal divano e piano camminò verso di me "Non dovresti scrivere tutto su quei social, bambina" rise.

Scusate, non vi avevo raccontato tutto di me, volevo dimenticare questi particolari, la vera ragione del mio trasferimento, che era più una fuga.
Mia mamma morì per un tumore quando io avevo 15 anni e da lì mio padre perse la testa completamente. A casa nostra c'erano sempre donne diverse e lui aveva smesso di occuparsi della casa, del lavoro e persino di me. Negli ultimi cinque anni aveva iniziato a picchiarmi per motivi che non esistevano, ogni giorno quando tornavo a casa dovevo chiudermi in camera per evitare nuovi lividi. Aspettavo solo il momento giusto per scappare. Scappare il più lontano possibile dall'uomo che mi aveva rovinato la vita, e che ora si trovava davanti a me nel salotto di casa mia.
La mia vita a Londra era cambiata ed ero arrivata a dimenticarmi di lui e di tutto il male che avevo provato quei 5 anni.

Ero incapace di parlare e di muovermi di fronte a quell'orrore e tremavo dalla paura.
"Non avresti dovuto lasciare la porta posteriore aperta, bambina. Saresti dovuta rimanere in Italia. Con me!" iniziò ad urlare e la paura dentro di me crebbe "E cosa mi dici di quei cinque ragazzini con cui esci? I giornali ne parlano continuamente, e il biondino?"

Niall..potevo chiamarlo!

Tirai piano il cellulare dalla tasca e digitai il suo numero.
Mio padre vide e capii quello che stavo facendo e con uno strattone mi fece cadere a terra e il cellulare volò sul pavimento lontano da me.
"Cosa cazzo credevi di fare?? Nessuno ti aiuterà!" urlò tirandomi un calcio sullo stomaco.
Mi contrassi per il terribile dolore e nella mia testa tornarono i ricordi di tutte quelle volte che mi aveva picchiato senza motivo.
Iniziò ad urlarmi tutte le offese che potessero esistere continuando a calciarmi.

NIALL'S POV

"Louis piantala di urlare!" gli dissi io.
"Ni, ti squilla il telefono" mi disse Liam porgendomelo.
Sullo schermo apparve la scritta 'Ally' e risposi subito:
"Pronto?"
"Chi è, Niall?" chiese Harry sul divano.
Dall'altra parte del telefono si sentivano solo alcuni rumori e stavo iniziando a preoccuparmi.
"Ci sono dei rumori strani..non capisco.." misi in vivavoce e tutti i ragazzi si avvicinarono a me.
Dietro il telefono un uomo urlava e spalancai gli occhi quando la voce di lei urlava chiedendo di smettere qualsiasi cosa le stesse facendo.
"ALLY!" Mi precipitai fuori dalla porta di casa mia e, seguito dai ragazzi, corsi verso la casa della ragazza.

Cosa stava succedendo? Qualcuno le stava facendo del male?

"Dalla porta posteriore!" urlai agli altri.
La dimenticava sempre aperta ed ero io che le ricordavo sempre di chiuderla.
Entrai e sentii ancora le urla di quell'uomo che rimbombavano nel salotto.
Entrammo tutti e cinque nella stanza e rimasi a bocca aperta per la scena che vidi: Ally era per terra incapace di muoversi e un uomo continuava ad urlarle contro tirandole calci su ogni parte del corpo.
Immediatamente Liam, Louis e Zayn si fiondarono sull'uomo e lo fermarono a terra con un pugno in pieno viso, e io mi precipitai a terra dalla ragazza, mentre Harry chiamava la polizia e un'ambulanza.
Lei era sdraiata di lato, aveva perso i sensi e aveva la faccia rigata dalle lacrime e dei lividi si stavano formando sulle sue braccia.

Come poteva qualcuno averle fatto una cosa del genere? Con quale coraggio avevano potuto farle del male?
La rabbia crebbe in me in modo smisurato e mi fiondai sull'uomo che le aveva fatto del male, aveva fatto del male alla mia piccola.
Iniziai a prenderlo a pugni, ma fui costretto a fermarmi quando Liam mi tirò indietro dal busto.
"Amico, calmati! Basta adesso! E' finita. La polizia sta arrivando e un'ambulanza porterà l'Ile in ospedale" cercò di calmarmi.
Presi Ally in braccio e avvicinai la sua fronte alle mie labbra
"Andrà tutto bene, Piccola" gli sussurrai.
Uscii dalla porta e aiutai i paramedici a farla sdraiare sulla barella mentre intanto suo padre veniva portato via da due poliziotti.

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Ciao a tutti! Scusatemi per il grandissimo ritardo, non linciatemi haha vi voglio bene!
Spero vi piaccia, è un po cortino forse.
Lasciate un commento qui oppure scrivetemi in dm su twitter (sono niallsjhug) per consigli o bho.
Mi piacerebbe sentire il vostro parere! Thanks.

-Ile.

Half a Heart-Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora