LA FINE DELL'INIZIO

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"Che ti ha detto il preside?" chiede Margo mentre usciamo da scuola "Mi ha minacciato attraverso l'espulsione, ma siamo scesi a compromessi e ora mi tocca fare dei lavoretti per la scuola" dico. "Sarà molto divertente" ironizza Nora.
"Allora dopo venite da me?" propongo. "Certo" dicono entrambe.
Ci separiamo all'incrocio, vedo la folta chioma rosa e i capelli ondulati rossicci svoltare l'angolo e mi dirigono verso casa ascoltando *7 years*.
                
                            ***
Il cellulare mi cade di mano. Scontro il visto su qualcosa di robusto... Profumato direi. "Ma brutto stronzo, guarda dove vai!" sbottò chinandomi e raccogliendo l'oggetto caduto.
"-1 abbassa un po' la cresta e modera i termini
-2 sei te che mi sei venuta a dosso principessa." dice lo stronzo. "Ascolta Ciccio io parlo come mi par-.... Oh Carter! Scusami non pensavo fossi tu, mi dispiace" biascico un po' imbarazzata. "Vedo che siamo molto di buon umore oggi eh" dice ridendo. "Scusa ancora comunque adesso devo andare ci vediamo" lo saluto. Mi da un bacio sulla guancia, come è solito fare e prosegue verso la sua direzione.
Carter è il fratello maggiore di Margo. È molto carino soprattutto con quegli occhi verdi che vanno a contrastarsi con i capelli quasi mori. Lui e Margo non vanno spesso d'accordo, si stuzzicano e bisticciano molto ma in fondo Carter è protettivo nei suoi confronti e le vuole molo bene.

Apro la porta di casa e mi ritrovo a schiacciare pezzi di vetro, scricchiolano sotto la suola delle scarpe. Sento mio padre ridere come un cretino, ormai un suono famigliare quasi abitudinario.
Attraverso il corridoio, arrivo in sala e... Un'altra volta! Sta succedendo di nuovo! Non ci credo!.

"Che cazzo fai?" gli urlo contro. "Hey tesoro, tua madre è a lavoro, credo faccia la veterinaria no? Oh si... Mi chiedo come faccia a stare tutto il giorno con quelle bestie" comincia a fissare il vuoto. "Sono sicura che siano meglio della bestia che c'è qui" riferendomi a lui ovviamente, scoppia in una risata isterica traballando con la bottiglia in mano. Adesso però è troppo! Non ci riesco ed esploso..."Dimmi una cosa 'papà', perché non te ne vai da qui? Lasci in pace me e la mamma e ti fai una vita tua?" smette di colpo di ridere e mi fissa direttamente negli occhi. Deluso,dispiaciuto, non riesco a capacitarmi.. Ha gli occhi profondi di un marrone scuro che per decifrare ciò che prova ti serve ben più che la capacità.
Mi giro intorno, ci sono migliaia di fogli sparsi ovunque, vestiti, pezzi di vetro. "No eh?!" dico ed esco di casa tra le lacrime, di nuovo.
Mi metto a correre verso la spiaggia. Il sole sta calando e rende molto più 'vera' la situazione.
Il cellulare non la smette di vibrare dalla tasca posteriore degli shorts. Vedo che Nora e Margo mi stanno chiamando in continuazione. Cazzo! Dovevano venire da me oggi, ma adesso non importa, spengo il cellulare e lo rimetto in tasca.
Salgo sopra una specie di ponticello che si affaccia alla splendida vista del mare, si vedono chiaramente gli scogli sotto di me. Ripenso a ciò che è successo poco fa, i vetri, l'alcool, i fogli, ma vengo riscossa dai miei pensieri quando sento qualcuno spingermi violentemente, cado giù dal ponticello. Il mio battito cardiaco degenera.
...tre...
...due...
...uno...
...il vuoto...

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Hey hey bella gente ❤🙈
Eccoci con un altro capitolo di questa storia... Spero tanto che piaccia!!

-By Nina

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