Qualcuno le stava toccando la spalla e avrebbe fatto un omicidio ad occhi chiusi se non avesse visto che si trattava di sua madre.
"Tesoro tra cinque minuti atterreremo, è meglio che stai dritta e rimetti la cintura."
Ancora stordita dal sonno si limitò ad annuire. Erano passate ore dalla prima canzone e adesso la sua playlist era muta. Aveva ascoltato tutte le canzoni anche se non lo ricordava. Si tolse le cuffie e prima di posare il telefono nella tasca della felpa guardò l'ora. Erano le tre di notte e l'unica cosa che desiderava era il suo letto. Non vedeva l'ora di ritornare a casa sua e poterne godere di tutte le sue comodità.
L'atterraggio fu veloce e tranquillo. Si slacciò quella cintura in fretta e aspettò che i suoi genitori si alzassero per poter uscire. Prese il suo zaino nero dal portabagagli e se lo caricò sulla schiena. Si avviò all'uscita e quando ci fu davanti avvertì un'aria calda e familiare. Era tornata.
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Presi i bagagli, li stavano caricando in macchina per poter ritornare nella loro adorata casa. Salutarono Giovanni che salì in un'altra macchina e partirono. Seduta sul sedile posteriore, Roxie, guardava fuori dal finestrino la desolazione notturna che passava veloce sotto i suoi occhi e anche se adesso non vedeva molto della sua città natale, le era mancata tanto. Ogni sua piazza, ogni suo bar, ogni suo angolo. Era stato un mese intenso lontano da casa, con allenamenti ogni giorno anche a delle ore improponibili e insostenibili, ma tutto quel lavoro aveva portato a qualcosa. Adesso era la nuova campionessa e voleva rimanerci a lungo.
Tirò il borsone verso di lei e lo aprì. Tirò fuori la sua cintura e cominciò a fissarci il suo riflesso. Era davvero bella. In pelle nera con placche argento. La stringeva tra le sue dita con paura, come se qualcuno da un momento all'altro gliela portasse via oppure la svegliasse e gli dicesse che tutto quello era un sogno.
Assorta nei suoi pensieri non si accorse di essere arrivata. Finalmente vedeva casa sua. Prese borsone e zaino e si avviò al portone aspettando che la madre arrivasse e lo aprisse.
Salì le scale con quella poca forza che le era rimasta e al solo pensiero che domani doveva ritornare in palestra la distruggeva. Lo scatto della porta la fece rinsalire. Si fiondò in casa e senza esitazione buttò tutto sul divano, si tolse le scarpe e corse in camera sua. Si buttò sul letto a peso morto e appena il suo corpo toccò il letto cadde di nuovo in un sonno profondo. Il suo respiro si fece sempre più pesante e l'ultima cosa che sentì fu la morbidezza della coperta poggiata sul suo corpo dalla madre.
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Aprì gli occhi lentamente e si rigirò su se stessa. Prese il telefono che aveva rimasto nella tasca della felpa e guardò l'orario. Erano solamente le nove, voleva tanto continuare a dormire ma dovette alzarsi per prepararsi per ritornare agli allenamenti.
Si alzò con fatica dal letto e si diresse verso l'armadio. Lo aprì e prese una tuta pulita per andare a fare una doccia rinvigorente e veloce. Preparò il necessario, lasciò un biglietto alla madre e uscì.
Anche se il tratto da casa sua fino alla palestra era di cinque minuti si mise lo stesso le cuffie, non usciva mai senza.
Arrivata aprì la porta e fu sorpresa nel vedere che la palestra era più animata di quello che immaginava. Le si avvicinò un ragazzo muscoloso, biondo e occhi azzurri. Il suo allenatore.
"Ehi Roxie, bentornata. Hai fatto un buon viaggio di ritorno?" le disse abbracciandola.
"Ciao Charlie, si tutto a posto grazie."
"Gente" urlò "Guardate chi è tornata, la nostra Wonder Woman Roxie."
"Ma dai smettila." disse tra una risata e l'altra.
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The Red Wire|| WWE fanfiction
Roman d'amourEra arrivato il suo momento. Quello di sconvolgere tutti. Quello di farcela e trionfare. Le gambe di Roxie tremavano prima di poter entrare in quel quadrato. Teneva duro, stringeva i denti. Non voleva mostrare debolezza. Perché le tue debolezze sono...