Cavalieri dell'Apocalisse

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Sono sdraiata nel mio letto, tutto il mio corpo è zuppo di sudore, mi fa male muovere la testa ed ho gli occhi gonfi.
-Brooke. Qualcuno ripete il mio nome più volte.
Cerco di respirare profondamente ma ho il naso bloccato dal raffreddore.
-Mmm... È tutto quello che riesco a dire.
-Brooke aprì gli occhi. Mi sta supplicando mia madre.
-Mmmmmmmm...
Mi metto in posizione supina e mi tirò le coperte giù fino al petto.
Sono dentro il mio pigiama.
-Brooke alzati!
Apro gli occhi e vedo nella mia camera tutta la mia famiglia.
-Si è svegliata la pigrona. Mio fratello Dylan allunga una mano e mi accarezza la spalla con energia.
Lo guardo uno per uno, sono tutti fermi e sollevati.
Sorrido addirittura.
Poi mi ricordo di Paul e la mia espressione cambia.
- zio Al? Chiedo.
Subito si fa silenzio, mia madre seduta affianco a me inizia a piangere silenziosamente.
La guardo affranta, stringendomi nella coperta.
-Tu stai bene.
Dice mio padre, cercando di tirarci su il morale.
-Come sono venuta qui?Chiedo.
-Ti ho trovato nella foresta sdraiata con una coperta. A proposito chi te l'ha data?
-Dovevi vederlo. Pensava stessi morendo, invece non hai molto, solo graffi. Dice Hayden come se volesse scherzare.
-Stavo morendo invece, mi ha trafitto la gamba e morso il collo. Ricordo, d'istinto la mia mano va dietro al mio collo, ma niente.
Solo qualche graffio. Lo stesso per la gamba anche se qui mi fa male l'anca.
-Ero al fiume.
-Eri bagnata quando ti ho trovato. Todd mi guarda serio.
-Ti ricordi qualcosa? Chiede papà gentile.
Scrollo le spalle. Non ricordo niente.
Eccetto...
-Qualcuno mi ha preso. Ricordo solo questo, tanta confusione ed io avvolta nella coperta che vengo presa in braccio.
-Non sono arrivato al fiume, era lontano.
Rimangono tutti in silenzio. Mi butto sul letto.
Fuori sembra fare sera.
-Cosa avete detto alla polizia?
-Aggressione da parte di un orso, effettivamente le ferite sono state inflitte da esseri simili.
-Mi chiederanno qualcosa ? Chiedo guardando papà.
-No. Aspetteranno che tu vada lì, sono riuscito ad ottenere solo questo.
Altro silenzio.
-Chiamo gli altri, volevano sapere come stai. Dice mamma dandomi un bacio sulla fronte.
-Okay.
Dopo che tutti se ne vanno entrano Rebecca e Shawn. Mi stupisco nel vederlo.
-Ciao pazzoide. Mi saluta.
-Ragazzi.
Rebecca mi abbraccia forte soffocandomi.
-Becca il collo.
-Scusa. Scusa. Si allontana con le lacrime agli occhi.
Shawn si siede sulla sedia e mi guarda; sembra diverso, sconvolto.
-Come va? Gli chiedo.
-Io sto bene. Non sono io quello che è scoppiato. Ride e con lui anche io.
-Già.
-Brooke avresti potuto farti molto male.
L'ho provato il dolore ed era acuto, ma non l'ho sentito bene, prima grazie all'adrenalina dopo a causa del freddo pungente.
La guardo priva di emozione.
-Mi dispiace Brooke.
Mi giro di scatto verso Shawn.
-Cosa? Sono chiaramente stupita.
-Non ho avuto il coraggio di sparare.
-Ma l'hai carbonizzato. Ricordo.
Pare stia sul punto di piangere, indecisa gli prendo una mano.
-Non è stato quello il problema. Lui mi guardava in piedi come un cucciolo abbandonato. Lascio andare la mano e gli sorrido.
-Quanto avete aspettato?
-Non tanto siamo arrivati pochi minuti fa, gli altri sarebbero voluti venire ma non sono riusciti.
-Liam? Chiedo.
-Non esce dalla stanza. Jessica è andata a trovarlo mezz'ora fa.
-I cacciatori? Entrambi rimangono zitti.
Ho avuto paura a chiederlo a mio padre ma ho sperato che l'avrebbe fatto Rebecca o Shawn.
-Erano arrabbiati all'inizio, non volevano ascoltare James né Peter né me. Poi sono venuti con noi a vedere i corpi ed hanno visto quello sbranato.
Stanno cercando di capire chi è ma immagino non sarà così difficile.
Richard ha voluto parlare con noi tutti, ha fatto domande relative al loro comportamento. Non siamo riusciti a risponderne a molte, alcune chiedevano i loro spostamenti e noi quello non l'abbiamo visto o almeno era impossibile capirlo in una sola ora.
-Vorrà parlare anche con me? Mi informo, l'ultima cosa che voglio fare è parlare con quel tizio.
-No. Tranquilla non ti darà fastidio.
Mi rassicura lui.
Cade il silenzio, non sono in vena di parlare.
-Vi avevo detto di non andare. Dice  alla fine Rebecca guardandomi, non vuole rimproverarmi, lo so ma comunque mi fa male sentirglielo dire.
-Basta parlarne. Ti lasciamo sola.
Rebecca mi dà un bacio sulla guancia, Shawn mi saluta a voce e poi escono, lasciandomi sola.
Inizio a piangere.
Il naso mi cola, vorrei prendere un fazzoletto ma non voglio alzarmi dal letto.
Sento dei rumori di passi salire le scale.
È papà; lui entra in camera e mi passa un fazzoletto.
Lo ringrazio sommersa dalle lacrime.
Non sa come rassicurarmi, lo vedo esitare; il problema è che sento che mi riprenderò molto presto, come se già avessi sperimentato la crudeltà  della morte.
C'è qualcosa che non va in me ed ho paura.
Paura di addormentarmi e vedere Paul mentre cade davanti a me con il sangue colante e  senza più carne sul collo; ho paura di sognare quel beserker, di poter ricordarmi l'odore che emanava o di riprovare quella rabbia; ma ho anche paura di non riuscire a dormire, di scoprire come ieri di essere stata da qualche parte ad affrontare un'altra creatura.
Non credo di essere sonnambula, però questo spiegherebbe perché non riesco più a  dormire bene.
Sono così concentrata sui miei pensieri che non bado alle parole di mio padre, mi giunge solo il finale.
-... Dormi tranquilla, sono qua sotto. A domani.
-Chi è qui sotto?
-I cacciatori. Brooke mi stavi ascoltando?
-In realtà no. Rivelo, non si arrabbia, con pazienza riprende l'intero discorso.
-Ho detto che il funerale ci sarà giovedì, domani puoi non andare a scuola. Ora prova a dormire, se vuoi delle gocce ed rilassarti me le puoi chiedere, oppure se preferisci fatti la doccia. Anche se non dovresti uscire dal letto. Aspetta che gli dica qualcosa.
Ma io sto pensando ad altro, se i cacciatori sono nelle vicinanze mi vedranno; e se diventassi cattiva di notte? Se sbranassi la gente?
Ingoio rumorosamente; e se avessi ucciso io quella ragazza?
Scuoto la testa per scacciare quel pensiero, papà pensando mi stia rivolgendo a lui si alza e mi dà un bacio ed poi uscire dalla camera.
Ho bisogno di un piano.
Infine mi viene l'illuminazione: chiedo a Hayden le telecamere, una  la metto sulla scrivania e l'altra, quella più piccola, la lego al pigiama.
Aspetto che qualcuno mi porti su la cena e felice vedo che questo è Hayden.
Gli chiedo subito il materiale, lui da bravo me lo fa senza fare troppe domande, posiziona la telecamera dove gli chiedo è scettico se ne va agitandomi la buona notte.

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