Capitolo 1

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Alessio non sapeva dire come si era ritrovato in quella situazione.

La sua vita era stata stravolta esattamente otto giorni 10 ore e 20 minuti fa, il 13 maggio 2014.

Se lo ricorda adesso come allora, era uscito alle quattro, come tutti i giorni, insieme al suo cane per la solita passeggiata; mai avrebbe pensato che la sua vita sarebbe stata stravolta da quella passeggiata. Si era seduto come al solito sulla panchina accanto al laghetto, aveva tolto il guinzaglio al cane in modo da lasciarlo libero di scorrazzare.

Si ritrovò a fissare lo specchio d'acqua davanti a lui, c'era qualcosa di strano, non se lo ricordava così pulito. E a dirla tutta nemmeno così brillante, sembrava che luccicasse. Decise di non farci caso, era solo un'allucinazione, forse aveva mangiato troppo a pranzo.

-Ehi- si girò ma non vide nessuno, il cane era placidamente steso sull'erba a dormire e si accorse che nel parco erano rimasti soli. Decise che se l'era immaginato.

-Ehi- questa volta era vero, era sicuro di aver sentito quel rumore provenire dal laghetto. Si avvicinò lentamente, era fortunato che non ci fosse nessun'altro nel parco; si accovacciò e si sporse in avanti fissando l'acqua limpida.

Per poco non cacciò un urlo.

Quando si era sporto in avanti trovò a fissarlo due occhioni azzurri da sotto il livello dell'acqua

-Ciao!- trillò il "ragazzo" saltando agilmente fuori dall'acqua

Alessio era basito e boccheggiava

-Ma tu... il laghetto...devo sedermi- affermò confuso il moro

Fissò il ragazzo che aveva di fronte, era abbastanza basso e sembrava anche un po' gracilino per i suoi gusti, aveva i capelli biondi che gli ricadevano sugli occhi

-Dimmi che ti stai esercitando per una gara di apnea perché davvero non so cosa pensare-

Il ragazzo strabuzzò gli occhi e subito dopo si piegò in due dalle risate.

Ecco, ora Alessio era ancora più confuso.

-Sei davvero divertente, non mi vedi- disse indicando il suo corpo -Sono asciutto. E poi ti ho parlato da sott'acqua- vedendo che il moro era sempre più confuso si batté una mano sul viso -Sul serio, non hai mai visto una fata?-

-Senti, non so chi tu sia né cosa ci fai qui, quello che è sicuro è che adesso io ti porto in un posto tranquillo, tu sei ubriaco marcio-

-Wow intraprendente il ragazzo, nemmeno sai il mio nome e già mi chiedi di uscire? In ogni caso sei fuori strada, non sono ubriaco, ti ho detto la verità- disse il biondo divertito

-Quindi tu saresti una fata. E io dovrei pure crederti?- rise nervosamente Alessio

-Certo che sono una fata, e anche parecchio carina- disse fissando il moro con i suoi occhietti vispi

-Senti Miss Modestia, le fatine, non dovrebbero avere le ali e svolazzare mezze nude combattendo le forze del male insieme ai loro fidanzati con le spade laser?- domandò ironico Alessio

-Allora- disse il biondo seriamente sedendosi accanto al moro sulla panchina -Ci sono molte differenze tra le Winx e le fate, non starò a elencarle tutte, ti dico solo quella principale. Le-Winx-non-esistono- scandì ad alta voce il biondo -E in ogni caso, se pensi che me ne andrò in giro svolazzando con una gonnellina rosa a vomitare arcobaleni ti sbagli di grosso, magari nei tuoi sogni- fece l'occhiolino

-Io me ne vado, tu sei fuori come una terrazza- disse Alessio facendo per andare via quando ricevette uno schizzo in piena faccia. Si voltò ma il biondo non si era mosso dalla sua posizione

Pixie Dust - gennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora