Capitolo 9

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-C'è qualcosa che devo sapere sul galateo delle fate prima di entrare e fare una figura di merda con tua madre?- chiese Alex una volta atterrati nel mondo di sotto

-Niente in particolare Ale, solo non parlare di Benji. Lui è un bravo ragazzo ma mia madre non lo ha mai sopportato-

-Tua madre già mi è simpatica, non dire altro, sono pronto-

-Un'ultima cosa, ti ricordi quando ti parlai della società fatata? Sì ecco, tienilo a mente, andiamo- disse Genn prendendo per mano Alessio che si lasciò condurre davanti ad un imponente palazzo –benvenuto al castello reale-

-Tua madre sta qui-

-Sì-

-Quindi tu saresti una specie di principe-

-Esatto-

-Ah, e pensare che io ti ho offerto una banale pizza-

-No Ale, è proprio questo. Non te l'ho detto perché non volevo che mi trattassi diversamente-

-Non l'avrei mai fatto Genn, entriamo-

La madre di Genn non dava l'idea di essere una regina, sembrava una donna normale, vestiva normalmente e non indossava la corona come Alex si aspettava

-La corona la mette solo durante le cerimonie ufficiali- lo informò Genn come se gli leggesse nel pensiero

La signora Vanessa era una donna che dimostrava circa trentacinque anni, alta il giusto, bionda con gli occhi azzurri come quelli del figlio, accolse Alex con un gran sorriso e con una stretta sulle guance

-Sei adorabile Alessio. E sei carino proprio come ti ha descritto il mio bambino, benvenuto in famiglia- disse la signora Butch con un sorriso cordiale

-Mamma!- esclamò Genn imbarazzato

-Amore mio è la verità, forza ragazzi, andiamo a tavola altrimenti si fredda l'unicorno-

-L'unicorno?!- strabuzzò gli occhi Alex

-Sta scherzando Ale, gli unicorni sono sacri, non li mangiamo-

-Ah, meno male-

-Io ne ho due, dopo te li presento se vuoi, si chiamano Fede e Mika- sorrise il biondo

"Dove sono capitato" pensò Alex mentre seguiva Genn e la regina.

Il tavolo da pranzo era piccolo ed era apparecchiato per tre, Alex decise di non chiedere dove fosse il padre di Genn per non risultare maleducato o ferire il suo fidanzato e sua suocera se poteva già definirsi tale.

-Ragazzi, oggi ho preparato la pasta con le nebbie, è il piatto preferito di Genn. Spero che piaccia anche a te Alessio- disse la donna mettendo in tavola un grande tegame, che probabilmente sarebbe bastato per sfamare un intero esercito, con all'interno un tipo di pasta che non aveva mai visto contornata con dei fili vorticanti bianchi e azzurri, dovevano essere le famose nebbie di cui parlava la signora.

Alessio osservò la signora Butch mentre gli riempiva il piatto con quella strana pasta e successe di nuovo.

Gli girava forte la testa, aveva la vista annebbiata e non riusciva più a vedere i colori chiaramente, improvvisamente quello che sembrava un delizioso piatto di pasta gli parve una massa indistinta di aghi e chiodi, vedeva delle lucine che gli ballavano davanti agli occhi e gli bruciavano gli occhi

-Ale- disse Genn accanto a lui prendendogli una mano.

Si girò verso di lui aspettando che quelle sensazioni scemassero velocemente come succedeva di solito. Per un momento vide chiaramente il volto preoccupato di Genn ma dopo pochi secondi tutto ritornò a girare. Sentì Genn borbottare qualcosa a sua madre con aria preoccupata e Alex sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla

-Alessio, ti senti bene?- gli sussurrò la signora Butch con una voce che non gli apparteneva. Si voltò di scatto verso di lei e vide chiaramente il suo volto, non era più la signora Vanessa a parlargli ma era sua madre che lo chiamava dolcemente come faceva sempre con quel suo tono calmo e rassicurante

-Ale guardami- lo pregò Genn strattonandogli delicatamente il braccio

Alessio non sapeva più da che parte guardare, da un lato c'era Genn ormai sull'orlo delle lacrime che gli tirava la manica della felpa e lo implorava, dall'altra c'era il volto di sua madre che lo guardava affettuosamente tendendogli una mano. Alex allungò la mano verso quella di sua madre nonostante le suppliche di Genn che lo implorava di guardarlo.

Appena avvertì il tocco dell'altra mano tutto iniziò a girare più velocemente e Alex si sentì come avvolto da un turbine, iniziò a non vedere più niente e decise di abbandonarsi a quel vortice, le strazianti grida di Genn ancora gli riecheggiavano nelle orecchie.

Improvvisamente vide tutto più chiaro e tirò un sospiro di sollievo, si trovò davanti il volto del suo amico McFly che aveva un'espressione indecifrabile, un mix di preoccupazione, stordimento e sollievo

-Ale mi hai fatto prendere un colpo-

-Mi gira la testa- si lamentò Alex portandosi una mano alla testa

-Eh, non fatico a crederci, ieri ci hai dato dentro con quella roba-



Note

Ok, avete più di un motivo per volermi uccidere, sia per l'osceno ritardo che mi accompagna come sempre sia per il modo in cui questo capitolo è finito. Volevo inoltre informarvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, cosa succederà secondo voi?



Pixie Dust - gennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora