Falsa libertà

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In una cantina illuminata da pochi candelabri e da un lampadario antico al centro, Cheril leggeva ad alta voce delle strane formule stringendo tra le mani un grosso e doppio libro nero con uno strano sole deformato rosso disegnato sulla copertina ed era in piedi davanti ad un altare di pietra sopra la quale giaceva il cadavere di un ragazzo.

- Allora come procede? - entrò Shoji avvicinandosi alla ragazza.

- Va tutto bene padrone, tra poco dovrebbe essere pronto. - rispose la ragazza

- Perfetto...vedo che hai scelto il corpo di un giovane umano... -

- Si, è stato abbastanza semplice ingannarlo e ucciderlo, sarà lui il contenitore per la vostra nuova arma. -

- Già, creeremo un mio doppelganger e una volta che sarà morto il mio piano finalmente arriverà alla parte conclusiva. - disse Shoji sogghignando perfidamente mentre Cheril completava la formula:

- Ase ah ase ah paladus paladus! - finì di recitare la formula e una forte luce rossa avvolse il corpo del ragazzo che pian piano iniziò a muovere gli arti alzandosi mettendosi a sedere mentre il suo aspetto mutava finché quando la luce scomparve del tutto e lui era in piedi dinanzi a Shoji, lui sorrise soddisfatto ritrovandosi dinanzi a sé una perfetta copia di se stesso.

- E' perfetto Cheril, sembro davvero io prima che assumessi l'aspetto di Lion anzi a proposito di Lion...ho proprio voglia di mostrargli la mia copia. Hey tu! - disse Shoji rivolgendosi alla fine al suo doppelganger.

Il doppelganger si voltò verso di lui.

- Vieni con me. - disse solo Shoji e il ragazzo lo seguì senza dire nulla.

Scesero ancora più sotto della cantina raggiungendo i sotterranei dove c'erano delle prigioni e in una di questa vi era Lion seduto sul duro materasso messo sul pavimento.

- Heilà Lion come te la passi? - chiese Shoji, Lion lo fulminò con lo sguardo accorgendosi solo dopo di chi era al fianco di Shoji.

- Ma che? - disse il principe.

- Ti piace? È il mio doppelganger, mi assomiglia molto vero? - disse Shoji ghignando.

- Cos'è ora che hai rubato il mio aspetto e ti spacci per me con i miei amici sentivi la mancanza del vecchio te stesso tanto da crearti una copia? - gli disse Lion.

- Non esattamente è solo che ho deciso di metter fine alle nostre battaglie e cosi tu , cioè io, ucciderai me stesso e alla fine potrò sposare quello schianto della tua ragazza. -

Lion scattò in piedi colpendo le sbarre con le mani afferrandole con tutta la forza che aveva quasi riuscendo a piegarle.

- Ahahhahha dai non prenderla cosi male, tu marcirai per sempre qui dentro mentre io diventerò re dove vedi il lato negativo? Ahahahahha – ridendo Shoji si allontanò di poco dalla sbarra notando poi una cosa che luccicava messa vicino ai pantaloni di Lion.

- E questo cos'è? - disse Shoji afferrando velocemente l'oggetto.

- No! - disse Lion.

Shoji afferrò il pugnale di Lion.

- Ma guarda che bel pugnale avevi nascosto...cosa pensavi di farci eh? Sarà meglio che lo tenga io sarà una doppia prova della mia nuova identità ahahahah. - disse Shoji ridendo andandosene.

- Maledetto! Giuro che ti ucciderò! - urlò Lion da dietro le sbarre.

- Ahahha si,si sfogati pure ragazzo mio tanto non andrai da nessuna parte, ah! Ti ho portato un cambio di vestiti. - disse Shoji e il suo doppelganger lanciò aldilà delle sbarre dei vestiti neri.

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