Guardai Mara, confusa.
-Che vuol dire "non posso"?- domandai.
-Richard non lo permetterebbe mai- bisbigliò, come se avesse avuto paura di farsi sentire.
-Non devi chiedergli il permesso, accidenti! D'accordo, che non è un simpaticone l'abbiamo capito tutti, ma non può trattarti come una prigioniera. E tu non puoi consentirglielo!- Tacqui qualche secondo. Anche Derek, in un certo senso, mi teneva prigioniera. Forse... No, no, assolutamente no! Era una situazione completamente diversa!
Mara piegò la testa di lato e mi fissò, intuendo qualcosa della mia lotta interiore. Scossi la testa, destandomi da quei pensieri senza senso, e le rivolsi un'occhiataccia. L'avrei trascinata di peso a Zelum, se fosse stato necessario. -Lo abbiamo in pugno, possiamo ricattarlo! Non devi più stare qui, non sei costretta a fare quello che dice lui!- sbottai, agitando le mani.
-Proprio non vuoi capire? Non è lui che mi costringe. Sono vincolata dai sentimenti che provo nei suoi confronti.-
-Quel damerino se ne approfitta!-
Santo Cielo! Come poteva essere così cieca, così stupida, così... Innamorata. Sospirai tra me e me.
-Non posso voltare le spalle a Richard. Non adesso. L'ultima cosa che voglio è trovarmi in mezzo ad uno scontro tra lui e mio fratello.- Si accarezzò di nuovo il ventre e distolse lo sguardo.
Non riuscivo a capirla. Odiavo troppo Richard Molloy per stare a sentire sua moglie che lo difendeva. Mara era in mezzo allo scontro già da tempo, ma la verità era che non si era mai completamente schierata da una parte o dall'altra. L'amato e amabile marito omicida o il fratello che aspettava il suo ritorno e si preoccupava per lei? Se fossi stata io al posto suo, non avrei avuto dubbi su chi scegliere.
-Ti manca?- chiesi seria. Si voltò per guardarmi e io feci lo stesso, concentrandomi sull'occhio verde: lì, in quel cerchietto colorato che ne contornava uno più piccolo e scuro, vedevo Derek. Li immaginai giocare insieme, un ragazzino composto ed educato e una bambina con infinita vitalità. Simili, ma al contempo diversi, eppure uniti. Fratello e sorella.
-Continuamente- disse piano.
Perfetto, era esattamente quello che volevo sentire. Senza indugiare oltre, afferrai Mara per un polso e la trascinai fuori da quel salotto.
-Tessa! Cosa stai facendo?!- strillò quasi scandalizzata. Se la sua intenzione era quella di apparire contrariata, stava fallendo miseramente. Non aveva realmente opposto resistenza, altrimenti le sarebbe bastato puntare i piedi per fermarmi. Con la coda dell'occhio, mentre percorrevo un corridoio e poi le scale, la vidi persino sorridere.
Una volta al piano terra, mi fiondai nella sala da pranzo e, saltate le cerimonie, fronteggiai Richard.
-Ehi! Tu, Molloy!- lo chiamai. Il mio cuore rallentò per un attimo quando anche Ryan si girò a quel richiamo. -Non tu- specificai, -Mi riferivo a quello con un pizzetto ridicolo che completa la sua figura già di per sé imbarazzante.-
Qualcuno scoppiò a ridere e mi resi conto solo allora che eravamo tutti nella sala da pranzo. A quanto pareva, all'incontro privato di Richard e mio fratello si erano aggiunti Emily e Blake. Era proprio da quest'ultimo che proveniva il suono di una risata sguaiata e genuina.
Mollai la presa su Mara e sostenni lo sguardo di suo marito, che adesso si trovava a pochi passi da me.
Mi rivolse un sorriso gentile, di quelli superfalsi che ormai avevo imparato a riconoscere. I suoi occhi, se avessero potuto, avrebbero lanciato dardi.
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Fiducia e Inganno
Misterio / SuspensoTessa ha vissuto parte della sua infanzia con tutti gli agi che il mondo della nobiltà poteva offrirle, senza che le mancasse mai niente. Ma un giorno delle persone entrano in casa e uccidono i suoi genitori, così lei, una bambina di soli otto anni...