19 - Come dire "scusa" e "grazie"

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Derek, completamente immobile, trattenne il fiato per così tanto tempo che valutai l'idea di aggiungere il non-bisogno di respirare alla lista dei suoi superpoteri. Poi credetti che fosse morto. Prima che potessi accertarmene, però, lui inspirò profondamente e deglutì.

Ah-à, Scott! Ci sono cose che lasciano di stucco persino te, eh?  pensai, soddisfatta.

Non sembrava intenzionato ad abbassare la maniglia entro la fine dell'anno. Stavo per farlo io quando, grazie al Cielo, allungò la mano e sparì dietro la porta. Né io né le sue guardie lo seguimmo. Era pur sempre un momento privato, no? Non potevo certo intromettermi in una scenetta così dolce e fraterna, solo per soddisfare la mia curiosità. Beh, forse un premio mi spettava... Dopotutto ero stata io a ricongiungerli, rinunciando definitivamente alla mia autorità su Ryan.

Mi aspettavo abbracci silenziosi tra le lacrime, un incontro struggente e pieno d'amore... Quanto mi sbagliavo! Dopo neanche trenta secondi, il grido eccitato di Mara riecheggiò per tutto il corridoio, seguito da parole così acute che non fui capace di distinguerne nessuna.

I due scagnozzi, ancora accanto a me, spalancarono gli occhi e poi scoppiarono a ridere; io, dal canto mio, ero alquanto perplessa.

Mara arrivò come una furia sulla soglia, tenendo Derek Scott per un orecchio e... Eh? Stava... tenendo Derek Scott per un orecchio? Tirandoglielo come una mamma arrabbiata, per giunta! E lui era impassibile, addirittura un po' annoiato!

-Tu!- disse lei, indicandomi. -È vero che questo idiota ti ha tenuto il muso per giorni?-

Sorrisi tra me e me. Derek Autorità Suprema Scott rimproverato come un bambino e insultato!

-Mhm.- Annuii.

-Sei un testone!- sbraitò la sorella. -Secondo te, per quale motivo Tessa avrebbe rubato la chiave, eh? Anziché imbronciarti come il bambino che sei, perché non lo domandavi direttamente a lei? Chiedile scusa, subito!-

Mollò la presa sull'orecchio del fratello e quest'ultimo si piazzò dinanzi a me, con un'aria tutt'altro che mortificata. Non che mi aspettassi davvero delle scuse, certo. In fin dei conti, anche se me l'avesse chiesto, non gli avrei svelato il mio piano riguardo la chiave.

-Allora?- lo incalzò Mara, le mani sui fianchi e lo sguardo furioso puntato su Derek.

Non resistetti oltre: scoppiai a ridere. Mai e poi mai avrei pensato di vedere l'uomo più importante e influente di Surn in una situazione così imbarazzante! Persino io non rimproveravo mio fratello a quel modo da quando aveva dieci anni...

Divertiti dalla scena comica, anche Blake e Cole si unirono alle mie risate, ma furono zittiti da un'occhiataccia gelida di Derek, la quale, però, non sortì alcun effetto su di me. Tentai di ricompormi e mi rivolsi a Mara: -Lascia stare, va bene lo stesso. L'importante è che tu sia qui.-

La sua bocca si curvò in un sorriso radioso e contagioso, gli occhi abbandonarono la rabbia e si colmarono di lacrime di gioia. -Grazie! Grazie, Tessa!-

Finalmente, Derek si decise ad abbracciarla. Riconobbi in quel gesto tutto l'affetto che si erano negati per due anni, lo stesso amore fraterno che provavo io per Ryan.

Io e gli altri due indietreggiammo, come per lasciar loro un po' d'intimità. Non potevo dirlo con assoluta certezza, ma mi parve di udire un lieve sussurro, dolce come una carezza: -Sei tornata... Sei davvero tornata.-

Quel quadretto mi convinse di aver fatto la cosa giusta. Il prezzo da pagare era stato alto, ma vedere Derek così piacevolmente sorpreso, rilassato e...

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