Cap.4

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Sono stata svegliata dalla luce del sole quella mattina e la prima cosa che ho fatto è stata guardare il telefono, come mio solito.

-cazzo-
dissi, Megan mi aveva chiamata ieri sera, magari era qualcosa di importante, la richiamai immediatamente.

-Pronto, Megan.-

-Buongiorno tesoro-
la sua voce non sembrava preoccupata, significava che non era nulla di importante, per fortuna.

-È successo qualcosa?- dissi io,

-No, nulla- rispose lei con voce tranquilla,

-E allora perchè mi hai chiamata ieri sera?-

-Volevo sapere come andava con il tuo principino!-

-Ma tu non stai bene, ficcatelo in quella testa, io non voglio il ragazzo, soprattutto una persona come lui... Sisisisi ciao Megan.-

Conclusi la conversazione senza starla manco a sentire, non avevo voglia di ascoltare il suo solito discorso sul fatto che ormai sono grande e che mi dovrei fare una vita, è sempre la stessa storia.

Mi voltai dall' altra parte del letto mettendomi sul fianco cercando in qualche modo di riaddormentarmi dato che la mia voglia di alzarmi era pari a zero, come ogni mattina.

Non riuscendo più a prendere sonno mi voltai dalla parte della sveglia che avevo sul comodino, guardai l' orario, era tardissimo! Le 11:00, tra un ora e mezza sarebbe arrivata la bionda fuori di testa.

-Sono in ritardo!- dissi ad alta voce, consapevole che nessuno mi stava ascoltando.

Mi alzai di scatto, rischiando di cadere dal letto, mi cambiai velocemente, indossai un paio di jeans strappati sulle ginocchia, una maglietta larga nera, una felpa bordeaux e le mie fidate vans nere.

Scesi le scale rapidamente, credevo di trovare Luke a fare colazione ma nulla, non era in cucina, ne in camera, ne in salotto, in bagno non c'era e neppure in giardino.

Decisi di chiamarlo perché la cosa era abbastanza strana, solitamente lo trovo sempre in casa, non esce mai senza avvisare o senza lasciare un messaggio che sia scritto o no, non che mi importi ma c'era qualcosa di strano, mi guardai in giro per accertarmi che non avesse lasciato nessun biglietto, no nulla, avevo un brutto presentimento...

Presi subito il telefono dalla tasca dei miei Jeans e digitai il numero di Adam che mi aveva dato il giorno precedente.

-Niente, non risponde, dove cazzo ti sei cacciato Adam!- dissi tra me e me.

Non potevo aspettare che tornasse da chissà dove, dovevo pulire la casa, sistemare la mia e la sua roba e iniziare a cucinare qualcosa prima dell' arrivo della mia migliore amica.

Mentre stavo riordinando le ultime cose, solo quelle in camera, sono abbastanza lenta, il silenzio totale di questa assurda giornata fu interrotto dalla suoneria del mio cellulare, feci un salto per lo spavento.

Era Adam.

-Pronto?-
dissi, versi strani uscivano dal microfono del telefono.

-Adam?-

Niente.

Dopo un po' riuscì a distinguere la voce eccitata di una ragazza.

Non ci posso credere, il telefono quasi mi stava per cadere dalle mani, Luke era a casa di una ragazza e stava facendo sesso o altre cose con lei, dopo un po' si distinsero gli orgasmi e gli affanni di entrambi, doveva aver digitato il mio numero per sbaglio mentre era sdraiato sul letto con chi sa quale cagna botoxata trovata chi sa su qualche strada.

It is not a love songDove le storie prendono vita. Scoprilo ora