La Nostra Storia

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Salimmo fino al terrazzo.
Lui si distese sopra una panchina, io invece mi rannicchiai di fianco ad essa ed al suo viso. Il suo profumo mi travolgeva.
<<Scusa>>
Non disse niente. Aveva ragione.
<<È mio amico...>>
Continuò a rimanere in silenzio con gli occhi chiusi.
<<Jake ma stai dormendo?>> mi sorse un dubbio perciò mi chinai sopra il suo viso.
Appena ebbi il mio viso sopra il suo per controllare se si era addormentato, aprì gli occhi.
Mi tirò giù e la situazione si capovolse completamente. Lui era a cavalcioni sopra di me e mi teneva per il colletto della mia camicia.
<<Può essere anche tuo fratello. A me non me ne frega un cazzo. Sei mia... e non riesco a vederti girare con altri ragazzi. Sarò sempre geloso...>>
Dopo aver detto queste parole si avvicinò alle mie labbra e le congiunse con le sue. Lentamente assaporava il nostro bacio ed io facevo lo stesso. Stavo perdendo il controllo. Scese sul mio collo dove lasciò piccoli baci che mi fecero rabbrividire. Mi aprì la camicia e continuò a scendere con la bocca. Non lo riuscivo a fermare. Mi sbottonò i jeans.
Mentre le dita entravano dentro di me da sotto le mutandine, soffocava i miei gemiti baciandomi. Stavo impazzendo. Conosceva bene il mio corpo e tutti i miei punti più sensibili. Stavo arrivando piano piano all' apice.
<<Non venire ancora...>> mi sussurrò.
Abbassò i suoi pantaloni strappati e, con un respiro, entrò.
Inarcai la schiena per la profondità in cui spingeva. La sua foga mi faceva impazzire.
Una mano mi teneva un fianco, con l'altra mi accarezzava i capelli. Arrivato al mio punto G, dove si soffermò un po', venni, e lui anche.
<<Anche a scuola eh...>> disse lui riprendendosi con il fiatone.
<<Nei posti più improbabili>> aggiunse prendendo tra le dita una ciocca dei miei capelli.
<<Ti amo>> dissi.
<<Ti amo>> disse.

Alla seconda ora rientrammo. Era stato eccitante averlo fatto in un posto così... con la possibilità di essere scoperti. Ci sedemmo nel nostro posto e fino alla fine della lezione ci scambiammo occhiate.
Cosa volevo di più dalla vita?
Stavo con Jake, la persona che più amavo.
Avevo un amico dolce, sincero e disponibile che con il tempo, anche Jacob avrebbe imparato ad accettare.
Le cose con mia madre andavano bene e la scuola era l'ultimo dei miei problemi grazie alle ripetizioni del mio fantastico ragazzo.
La nostra relazione andrà avanti forse per anni...  fino a che arriverà il giorno forse, in cui me lo chiederà. Mi chiederà di passare il resto della sua vita con lui. Di essere sua moglie e accompagnarlo in tutte le sue scelte. Ed io dirò di sì. Io accetterò perché lui è e sarà la mia unica ragione di vita. Qualcosa di perfetto è nato tra noi e non si spezzerà mai. Lo so perché lo sto raccontando. Lo so perché è così. Lo sente ogni singola parte del mio corpo. Dipendo totalmente da lui e tutto gli ruota attorno. Non potrei pensare nemmeno per un attimo di poterlo perdere. Io lo amo davvero, è la cosa di cui sono più sicura. E anche lui mi ama perché lo sento, lo percepisco da come mi guarda e da come mi sfiora. Dalla quasi paura che ha nel baciarmi perché crede sia tutto un sogno. A volte anche io, spesso. Eppure quando poi mi stringe forte sono sicura sia tutto vero. Ringrazio qualsiasi caso abbia voluto finissi in quel posto, in quella scuola ed in quella classe, vicina a quel banco. Vicina a quei ciuffi biondi che avrebbero riempito le mie giornate.
E quelle ore che ogni tanto saltavamo perché ci andava, che ormai lui aveva chiamato in un modo tutto suo.
"Fammi compagnia" diceva, ed io sapevo che avrebbe preso la mia mano e mi avrebbe portata via.

Fammi CompagniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora