Una Nottata Diversa

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Arrivammo a casa sua che era mezzanotte. Come pigiama mi diede una sua maglia lunga che mi arrivava fino alle ginocchia.
<<Bhe questa può farti da camicia da notte.>> disse lui sorridendo
<<È così morbidaaaa>> mi buttai sul letto a peso morto.
<<Ehm>>
<<Che c'è?>>
Mi guardai le gambe e scoprii che, lanciandomi, la maglia si era alzata lasciando in bella vista tutto.
<<Hey! Chi vi ha detto di uscire da li sotto!>> le sgridai. Ero evidentemente ancora sotto gli effetti dell' alcool.
Lui si mise a ridere. Era solo la seconda volta che glielo vedevo fare, togliendo tutte le volte di quando era sotto la sbronza. Era bellissimo. Non mi resi conto di essere tutta seria a fissarlo. Dal sorriso che aveva, tornò serio anche lui.
Poi si avvicinò. Sempre di più. Io ero distesa a pancia in su sul suo letto e lui era a pochi centimetri dal mio viso. Lentamente appoggiò le sue delicate labbra sulle mie. Piano piano iniziò a giocare con la lingua esplorando la mia bocca con voracità. Io ero immobilizzata. Lui continuava finché non si staccò e passò al collo. Giocava a farmi gemere e quando lo accontentavo, felice di aver trovato un punto molto sensibile, si focalizzava li. Mentre lo faceva si aggrappava ai miei fianchi nudi, avendo alzato la lunga maglia.
<<Perché...lo stai facendo?>> chiesi io in preda ai miei gemiti
<<Ancora che chiedi il perché? Mi va.>>
Riprese attaccando la sua bocca al mio ventre. Succhiò davvero molto forte, quasi facendomi male. Schioccò con un bacio e si staccò. Mi ricoprì con la maglietta la pancia e si infilò anche lui dentro il letto, facendo cadere sopra entrambi le calde coperte.
<<Dormi>>
Io come un manichino dopo ciò che aveva fatto, non potei fare altro che ubbidire.
E poi ero davvero stanca.

Mi svegliai intontita. Mi guardai intorno: quella non era camera mia. Come un flash tutto mi tornò alla memoria. Mi misi le mani sulla testa, come per dire "CHE CAZZO HO FATTO".
Controllai la pancia e c'era il succhiotto più rosso di sempre. Sul collo erano un po' meno evidenti, ma comunque molto rossi. Ero agitata. Mi girai e notai che Jacob stava ancora dormendo. Approfittai della sua pigrizia per occupare il bagno e lavarmi per andare a scuola. Solo dopo mi svegliai con la testa e mi ricordai che anche lui doveva venirci. Lo iniziai a scuotere in maniera tutto tranne che delicata.
Lui iniziò a lamentarsi e mi tirò giù sopra di lui. Mi rivoltò facendoci scambiare le posizioni, mettendosi così a cavalcioni sopra di me. Mi guardò negli occhi serio <<Guarda che posso fare molto peggio di stanotte>>
Io diventai viola. Stavo sprofondando. Mi lasciò libera alzandosi e dirigendosi verso il bagno.
Io ero già pronta. Avevo fame ma non mi azzardai a toccare la sua dispensa. Non era educazione e non volevo certo farlo arrabbiare.
Uscì dal bagno mezzo nudo, con il petto fuori. Bello. Pensai solo a quello. Gli addominali in rilievo lo rendevano perfetto.
Si avvicinò mi prese la mano e se la appoggiò sulla pancia.
Io la ritrassi velocemente.
<<M-ma che fai?!>> gli urlai
<<Bhe li guardavi così estasiata che volevo accontentarti>>
Mi girai e per l'ennesima volta arrossii.
Si lasciò scappare una risata.
Quando mi rigirai si era messo la divisa scolastica. Uscimmo di casa e a piedi andammo a scuola. Entrammo in classe e la lezione si svolse in modo regolare. Dopo la ricreazione, quando mancava solo un'ora alla fine, Jake andò in bagno e non tornò.
Dopo un quarto d'ora il professore mi disse di andare a vedere che stava combinando il mio compagno di banco, così mi diressi verso il bagno dei maschi. Trovai Jacob accovacciato con le gambe piegate, che respirava affannosamente e tutto sudato.
<< JAKE?!>> sobbalzai alla vista di lui ridotto così.
<<CHE HAI?>> gli chiesi mentre cercavo di aiutarlo ad alzarsi.
<<Ah...niente... Questo è il cazzo di alcool di ieri... Mi ero completamente dimenticato>>
<<Ti eri dimenticato di cosa???>>
<<Sto male. Quando bevo dopo sto male. Non sono solo postumi... vomito, sudo... Insomma una merda.>>
Finalmente riuscii a sollevarlo e lo portai in infermeria.
<<Infermiera?>> chiamai.
Non c'era. Com'era possibile?
<<Credo sia arrivato il momento... vedo una luce... Dio sei tu?>> fece finta di morire.
Gli tirai un leggero pugno sullo stomaco per farlo smettere di scherzare e lui si piegò in due <<Cristo... Proprio li dovevi beccarmi?>>
<<SCUSA>> dissi in preda al panico mettendomi le mani tra i capelli.
<<Cosa fai in questi casi, Jacob???>> chiesi ansiosa
<<Devo semplicemente rimettere>>
<<E fallo!>>
<<Non va a comando>> rispose alla mia affermazione idiota.
Cercai in giro qualcosa di disgustoso per indurlo a vomitare ma non trovavo niente.
Poi mi venne un idea.
<<Dio... Non ci posso crederci... lo faccio davvero...>> dissi a bassa voce.
<<Jake, mi daresti il tuo cellulare? Io se vedo gente che rimette mi fa venire "voglia" di farlo per cui forse potrebbe aiutarti...>>
Lui si mise debolmente a ridere visto che gli provocava dolore allo stomaco.
<<Ecco>> mi porse il cellulare.
Io con ribrezzo cercai su internet e trovai un video di un tizio... Bhe inutile spiegare. Andai a prendere una bacinella e successe quello doveva succedere.
<<Ewwwww che schifo>> mi coprii gli occhi
<<Dopo che uno sta male...>> disse lui sciacquandosi la bocca.
<<E questa dove la metto?>> gli dissi con una faccia disgustata e indicandogli la bacinella.
<<Lasciala li... Così imparano ad assentarsi quando uno ha bisogno>>
Uscimmo e durante il percorso per tornare in classe Jacob sorridendo mi disse <<Grazie>>
<<Di nulla... Cioè non proprio di nulla perché ho dovuto assistere ad uno spettacolo a cui avrei fatto volentieri a meno... Ma mi ha fatto piacere aiutarti>>
Lui ridacchiò. Stava davvero meglio.
Arrivati in classe spigai al professore che Jacob si era sentito molto male e che avevamo fatto un salto in infermieria.
Finita la scuola salutai Jake e mi diressi finalmente a casa.
NELLA MIA CASA.
Ora mi toccava essere sgridata dalla mamma...
Quando entrai dallo stipite della porta mia mamma si lanciò letteralmente su di me.
Come potrei descrivere la maniera in cui mi ha sgridata e assillata di domande? Ma quando vide uno dei segni sul mio collo... Ha iniziato a sorridere come una pazza e a saltellare per casa urlando felice <<MIA FIGLIA HA IL RAGAZZOOOO!!!>>

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