Capitolo nono - debolezze

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Trovo la Lobster in sala d'attesa appena entro.

-Ciao Melanie- mi saluta con il suo solito sorriso rassicurante, appoggiandomi una mano sulla spalla.

-Vieni, nel frattempo puoi appoggiare la giacca.-

Mi fa strada nel suo studio e lascio il cappotto su una delle poltrone.

-Lui non è ancora arrivato?- domando con aria scocciata mentre mi siedo a appoggio lo zaino.

-Non ancora, ma dovrebbe essere qui a momenti.-

Non appena dice queste parole, la porta si spalanca ed ecco che con un tempismo impeccabile arriva il ragazzo, e questa volta è in maniche corte e senza nemmeno un cappello.

Rabbrividisco dal freddo.

Lui mi fissa e mi pare di notare un lampo strano nello sguardo, ma è solamente una mia sensazione.

-Salve dottoressa Lobster.-

-Ciao- Saluta lei, andando verso la porta mentre lui si accomoda senza troppe cerimonie su una delle poltroncine.

Lei afferra saldamente la maniglia, rivolgendoci uno sguardo speranzoso. -Bene, ragazzi. Ora avete del tempo per parlare, per chiarirvi e risolvere i problemi fra di voi.-

La guardo spalancando gli occhi.

-Che cosa?- Balbetto in preda al panico -Lei non rimane qui con noi?- Lancio un'occhiata disperata al ragazzo che sembra non faccia altro che gioire delle situazioni scomode, poi torno nuovamente a volgere le mie attenzioni sulla dottoressa, che mi fissa impassibile.

-No, credo che sia giusto lasciare a voi lo spazio e il tempo necessario, senza interferire.- Accenna un sorriso rassicurante -Ma per qualsiasi cosa, io sarò nella stanza accanto.-

-Cosa? Aspetti...-

Il tonfo sordo della porta mette fine alle mie lamentele inutili, facendo calare nella stanza un silenzio di tomba.

Io continuo a tenere gli occhi spalancati ancora sorpresa dal comportamento della dottoressa.

Mi accorgo di essermi alzata solamente quando mi risiedo sul divanetto che è fin troppo comodo per delle circostanze che sono esattamente l'opposto.

Passo una mano sui pantaloni che indosso e tolgo un capello invisibile.

Il tempo comincia a scorrere senza che nessuno dei due accenni una parola.

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Sono passati solamente pochi minuti ma a me sono sembrate ore.

Quando sento che il tempo sta diventando troppo lento e che ne stiamo sprecando fin troppo, decido che è il momento di rompere il silenzio.

-Bene.- dico senza alzare lo sguardo. -Credo che, se dobbiamo risolvere questo problema, per prima cosa dobbiamo presentarci. Cosa ne dici?-

Sento che la mia voce è calma ma dentro di me sto letteralmente gridando dalla tensione.

-Io sono Melanie. E tu?-

Ho ancora lo sguardo fisso sul pavimento ma mi accorgo che si sta alzando perchè il tavolino di vetro riflette i suoi movimenti.

Si muove velocemente.

Fa qualche passo nella mia direzione e si ferma davanti a me.

Ha delle vans nere e dei pantaloni dello stesso colore.

Mi costringo ad alzare lo sguardo.

-Si può sapere che cosa stai facendo?- domando, portando finalmente i miei occhi nei suoi.

Lose Yourself - Urban Strangers |sospesa|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora